Nel dicembre del 2022, il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno pubblicato una direttiva che sta cambiando radicalmente il panorama della rendicontazione di sostenibilità: la Corporate Sustainability Reporting Directive. Questo nuovo approccio alla sostenibilità richiederà alle aziende di ridefinire il loro scopo non solo come fornitori di beni o servizi, ma anche come agenti attivi nella promozione della sostenibilità. Tuttavia, mentre l’obiettivo di questa direttiva è encomiabile, la sua implementazione sta sollevando importanti questioni.
Il Dilemma della Complessità
Per molti manager, la nuova direttiva è diventata una fonte di complessità e un onere aggiuntivo. La mole di regolamenti e tassonomie che circonda la stesura del rendiconto è diventata spesso insormontabile. Questo ha portato molte aziende, in particolare quelle di dimensioni più piccole, a dover affidarsi a costose società di consulenza globale per rispettare la normativa.
L’Allarme per le PMI: Sostenibilità Come Sfida per le Piccole e Medie Imprese
L’attenzione verso la sostenibilità aziendale è cresciuta significativamente negli ultimi anni, spinta da una maggiore consapevolezza degli impatti ambientali e sociali delle attività aziendali e dalla pressione da parte dei regolatori e degli investitori. Tuttavia, questa crescente attenzione pone una sfida significativa per le piccole e medie imprese (PMI), che spesso si trovano ad affrontare costi e complessità aggiunti nell’adeguarsi alle normative e alle aspettative in materia di sostenibilità. Questo paragrafo esplorerà l’allarme che le PMI possono affrontare in relazione alla sostenibilità.
- Costi e Risorse Limitate: Le PMI, a differenza delle grandi aziende, spesso hanno risorse finanziarie e umane limitate. L’implementazione di pratiche sostenibili può comportare costi iniziali significativi, come l’adozione di tecnologie più efficienti dal punto di vista energetico o la formazione del personale. Questi costi possono essere particolarmente onerosi per le PMI, che potrebbero già operare con margini ridotti.
- Complessità Normativa: Le normative sulla sostenibilità sono in costante evoluzione e possono variare da paese a paese. Per le PMI, navigare attraverso questa complessità normativa può essere una sfida. La comprensione delle nuove leggi e regolamenti, la raccolta di dati e la preparazione di report sostenibili richiedono tempo e risorse che le PMI potrebbero non avere a disposizione.
- Catena di Fornitura: Le PMI spesso fanno parte di catene di fornitura più ampie e possono essere soggette a requisiti di sostenibilità imposti dai loro clienti o partner commerciali. Questi requisiti possono richiedere investimenti aggiuntivi per garantire la conformità, e le PMI potrebbero rischiare di perdere affari se non riescono a soddisfarli.
- Pressione Finanziaria: L’accesso al finanziamento è essenziale per lo sviluppo delle PMI, ma sempre più investitori e istituti finanziari stanno considerando la sostenibilità come un criterio di valutazione delle imprese. Le PMI che non riescono a dimostrare un impegno verso la sostenibilità potrebbero avere difficoltà a ottenere finanziamenti o a ottenere condizioni favorevoli.
- Formazione e Consapevolezza: La sostenibilità richiede una cultura aziendale orientata alla responsabilità sociale e ambientale. Per le PMI, promuovere questa cultura tra i dipendenti può richiedere sforzi significativi di formazione e sensibilizzazione. La mancanza di conoscenza e di consapevolezza sulla sostenibilità può rappresentare un ulteriore ostacolo.
- Soluzioni Collaborative: Per affrontare queste sfide, molte PMI stanno cercando soluzioni collaborative. Possono unirsi a consorzi o reti di imprese per condividere risorse e conoscenze sulla sostenibilità. Inoltre, le associazioni di categoria e gli enti governativi possono offrire supporto e risorse per aiutare le PMI ad adottare pratiche sostenibili.
L’allarme per le PMI in relazione alla sostenibilità è dunque una questione complessa e rilevante. Mentre le PMI possono affrontare sfide significative nell’adeguarsi alle normative e alle aspettative in materia di sostenibilità, è importante riconoscere che ci sono anche opportunità. L’adozione di pratiche sostenibili può migliorare l’efficienza operativa, aumentare l’attrattiva per gli investitori e i clienti, e contribuire a costruire una reputazione positiva. Tuttavia, è fondamentale che le PMI ricevano il supporto necessario, sia sotto forma di risorse finanziarie che di formazione, per affrontare con successo questa sfida e contribuire all’obiettivo più ampio della sostenibilità aziendale.
La Soluzione Proposta: Esenzioni e Sanatorie
Di fronte a questa situazione, molte voci propongono l’idea di esenzioni o sanatorie generalizzate. Questo significa che, anziché impegnarsi effettivamente nella sostenibilità, molte aziende potrebbero semplicemente essere esentate dall’adempimento normativo. Questo approccio, sebbene comprensibile data la complessità della direttiva, va contro lo spirito stesso della sostenibilità.
L’Analisi Necessaria
Per comprendere come si è arrivati a questo punto, è importante esaminare le caratteristiche intrinseche degli adempimenti richiesti dalle aziende e la cultura della comunità professionale incaricata dell’implementazione della normativa.
Gran parte di questa situazione è stata plasmata dalla comunità finanziaria globale. Gli investitori finanziari hanno posto una maggiore enfasi su aspetti specifici della sostenibilità, noti come ESG (Environmental, Social, Governance). Questi standard sono stati stabiliti da enti con forti legami finanziari.
La Sostenibilità Ridotta a Standard
La sostenibilità, che dovrebbe essere un impegno e una responsabilità nei confronti del futuro, è stata ridotta a ciò che serve agli investitori finanziari. Gli indicatori ESG diventano uno strumento per gestire il rischio di investimento, ma questa visione riduttiva della sostenibilità va contro il suo vero scopo.