Il settore delle locazioni brevi e delle strutture ricettive extralberghiere in Italia sta vivendo un’importante evoluzione normativa nel 2025.
Le nuove regole mirano a garantire maggiore trasparenza, sicurezza e competitività in un comparto in forte crescita. Con l’aumento della domanda turistica e l’espansione delle piattaforme digitali, il governo ha deciso di regolamentare ulteriormente il settore, imponendo standard più chiari per gli operatori e offrendo al contempo incentivi per chi si adegua alle nuove disposizioni.
Questo articolo analizza nel dettaglio le novità introdotte, gli obblighi per i gestori, gli impatti sul mercato e le opportunità per gli investitori.
Nuove disposizioni per le locazioni brevi nel 2025
1. Registrazione obbligatoria e codice identificativo
Uno degli aspetti più rilevanti della riforma riguarda l’obbligo di registrazione delle strutture ricettive extralberghiere. Ogni immobile destinato ad affitti brevi deve essere iscritto in un registro nazionale e ricevere un Codice Identificativo Unico (CIU), che dovrà essere riportato in tutte le comunicazioni e pubblicità online e offline.
Questa misura punta a contrastare l’abusivismo e a facilitare i controlli da parte delle autorità. Chi non si adegua rischia sanzioni amministrative significative.
2. Durata massima delle locazioni brevi
Nel 2025 il governo introduce limiti più rigidi sulla durata delle locazioni brevi. La riforma stabilisce che un immobile non possa essere affittato per meno di due notti consecutive e che, nel corso dell’anno, non superi i 120 giorni di locazione complessivi, salvo specifiche deroghe per chi possiede licenze ricettive.
Questo provvedimento cerca di ridurre la concorrenza sleale con il settore alberghiero e garantire un afflusso turistico più regolamentato nelle città d’arte e nei centri storici.
3. Requisiti minimi di sicurezza e qualità
Le nuove normative impongono che gli alloggi destinati ad affitti brevi rispettino standard minimi in termini di:
- Sicurezza: impianti elettrici e idraulici certificati, rilevatori di fumo e gas obbligatori.
- Igiene: standard di pulizia documentati e periodici.
- Accessibilità: indicazioni chiare per persone con disabilità, dove applicabile.
I proprietari che non rispettano tali requisiti possono incorrere in sanzioni e, nei casi più gravi, nella sospensione dell’attività.
4. Tassazione e obblighi fiscali
Il nuovo regime fiscale per le locazioni brevi prevede una cedolare secca al 26% sugli affitti percepiti, rispetto al 21% degli anni precedenti. Inoltre, le piattaforme digitali come Airbnb e Booking.com saranno obbligate a trattenere l’imposta alla fonte, semplificando gli adempimenti per i proprietari ma rendendo più difficile l’evasione fiscale.

Impatto sul mercato e sulle imprese
Maggiore regolamentazione, maggiore affidabilità
Con l’introduzione di regole più stringenti, il mercato delle locazioni brevi diventerà più affidabile e trasparente. Questo aiuterà gli ospiti a scegliere con maggiore consapevolezza e garantirà agli operatori che rispettano le normative una concorrenza più equa.
I gestori di immobili destinati agli affitti brevi dovranno adeguarsi alle nuove norme, investendo in conformità e sicurezza. Tuttavia, questo potrebbe portare a un aumento della qualità complessiva dell’offerta, rendendo più attraente l’affitto breve rispetto all’hotel tradizionale.
Opportunità per gli investitori
Per gli investitori immobiliari, il 2025 offre diverse opportunità:
- Riconversione degli immobili: chi possiede appartamenti da affittare può convertirli in strutture ricettive ufficialmente riconosciute, accedendo a incentivi fiscali.
- Miglioramento degli standard: le nuove norme favoriscono chi investe in ristrutturazioni e innovazioni tecnologiche (domotica, impianti green).
- Turismo di qualità: un’offerta più regolamentata potrebbe attrarre un turismo più selezionato, con maggiore disponibilità di spesa.
Maggiore occupazione nel settore
L’adeguamento alle nuove normative creerà nuove opportunità di lavoro in diversi ambiti:
- Gestione immobiliare: crescerà la domanda di property manager qualificati.
- Pulizia e manutenzione: standard più alti richiederanno servizi più frequenti.
- Consulenza fiscale e legale: molti proprietari avranno bisogno di supporto per rispettare le nuove regole.
Le sfide per gli operatori
Nonostante i benefici, la riforma presenta alcune sfide per chi opera nel settore:
- Aumento dei costi di gestione: tra registrazione, adeguamenti strutturali e nuove tasse, i margini di guadagno potrebbero ridursi.
- Maggiori controlli e sanzioni: le autorità locali avranno più poteri per verificare la conformità e chi non rispetta le regole rischia sanzioni elevate.
- Possibile riduzione dell’offerta: alcuni proprietari potrebbero decidere di non affittare più a breve termine, limitando la disponibilità di alloggi per i turisti.
Riassumendo…
Il 2025 segna un’importante svolta per il settore delle locazioni brevi e delle strutture extralberghiere in Italia. Le nuove normative puntano a garantire sicurezza, qualità e trasparenza, creando un mercato più equilibrato tra affitti turistici e ricettività tradizionale.
Se da un lato le regole più severe possono rappresentare una sfida per alcuni operatori, dall’altro offrono nuove opportunità per chi investe nella legalità e nella qualità dell’ospitalità. Il settore si sta muovendo verso un’offerta più professionale, con benefici sia per gli operatori che per i turisti.
Chi vuole continuare a operare in questo ambito dovrà adeguarsi in tempi brevi, cogliendo le opportunità offerte dai nuovi incentivi e dalle richieste di un mercato in evoluzione.