L’esplosione di Chernobyl è uno evento che ha avuto un grande impatto a livello globale. Come è cambiato il mondo dopo quella tragedia?
Ci sono eventi che hanno il potere di cambiare il mondo. Possono essere talvolta positivi; ma anche negativi con risvolti deleteri. C’è una data che il mondo intero ricorda con paura e dolore, proprio perchè legata ad un avvenimento drammatico. Il 26 aprile 1986 si verifica un’esplosione alla centrale nucleare di Chernobyl, nel territorio dell’attuale Ucraina. Un guasto al reattore numero 4 della centrale causa un imponente incendio. Da quel momento in poi le cose non saranno state più le stesse. Ed oggi dopo quasi quarant’anni da quella data l’umanità paga ancora il prezzo di un errore evitabile.

Esplosione di Cernobyl: le cause dell’incendio.
Parlare dell’esplosione della centrale di Chernobyl non è affatto semplice; per farlo bisognerà ricostruire nel dettaglio gli eventi antecedenti l’incidente. Siamo in Ucraina, a pochi chilometri da Kiev, in una delle centrali nucleari più importanti. Nella notte fra il 25 e il 26 aprile 1986 è in corso un test su uno dei quattro reattori che producono il 10% dell’energia nucleare dell’Ucraina.
Trattandosi di una verifica, momentaneamente, vengono disattivati i dispositivi di sicurezza. L’essenza dell’evento sta in queste parole: disattivati i dispositivi di sicurezza. Non c’è tutela, non c’è garanzia. Nel corso del test qualcosa va storto, forse per un errore umano, forse per un fallo strutturale. Poco dopo l’una di notte il reattore 4 esplode. Una violenta spinta di vapore provoca la fuoriuscita di grafite, dando vita ad un imponente incendio. Il fumo disperde nell’atmosfera isotopi radioattivi: è l’inizio della fine.
La nube radioattiva.
Con lo scoppio dell’incendio si diffonde rapidamente una nube radioattiva, altamente nociva per la salute. Le particelle radioattive trasportate dalle masse d’aria raggiungono tutta l’Europa. L’aria intorno alla centrale è altamente contaminata: sono tante le famiglie a dover evacuare. I 47.000 abitanti di Pripyat, la cittadina più vicina devono lasciare le proprie case nel giro di poche ore.

Ma non finisce qui. Il vento fa viaggiare la nube, trasportandola verso la Bielorussia, i Paesi Baltici, la Svezia, la Finlandia, il Regno Unito e poi la Svizzera, l’Austria, la Germania, l’Italia settentrionale, la Francia orientale, l’Ungheria. La nube radioattiva corre veloce e si diffonde, la paura anche. Le aree in cui c’è stata la pioggia sono da considerarsi altamente a rischio. Il suolo, infatti, potrebbe essere contaminato.
La lotta contro il nucleare.
Fra gli ultimi giorni di aprile e i primi di maggio il terrore regna sovrano sui paesi europei. Le persone hanno paura di stare all’aria aperta, si chiudono in casa, sperando di tenere lontana la nube radioattiva. Sono gli effetti psico- sociali dell’esplosione di Chernobyl. Alla paura, però, si associa anche un desiderio di attivismo. In Italia, a Roma, la popolazione scende in piazza per dire no al nucleare.
Dopo aver valutato gli effetti deleteri di un’eventuale esplosione, gli italiani si oppongono alla costruzione di una centrale in territorio italiano. Fanno sentire la loro voce, attraverso cortei e manifestazioni. Il loro è un forte desiderio di preservare il bene più prezioso: la salute. Con il Referendum abrogativo del 1987 in Italia si dirà ufficialmente addio al nucleare.
Il numero delle vittime.
Che l’esplosione di Chernobyl sia stato uno dei più grandi disastri della storia contemporanea questo è certo. Tuttavia risulta difficile stabilire una stima quanto più attendibile del numero delle vittime. Quante persone hanno perso la vita a causa dell’incendio del 26 aprile 1986? Il conteggio del numero dei morti risulta ancora oggi molto controverso. Ci sono diverse variabili da tenere presente e proprio per questo motivo la stima del numero delle vittime potrebbe risulta poco veritiera.

Nel 2003 l’Onu ha convocato un incontro, intitolato “Chernobyl Forum” alla quale hanno preso parte importanti istituzioni, come ad esempio gli Istituti superiori di sanità di Russia, Ucraina e Bielorussa e la Fao. Nel corso del Forum è stato stabilito che a perdere la vita sono state sessantacinque persone. In questo numero vanno citati due lavoratori morti sul colpo, ventotto soccorritori che avevano sviluppato una sindrome da radiazione acuta, altri diciannove persone morte fra il 1986 e il 2005, ed in fine quindici persone fra coloro che avevano sviluppato un tumore alla tiroide.
Gli effetti sulla salute e l’aumento dei tumori.
La realtà dei fatti è ben diversa, e il numero di sessantacinque vittime non può essere affatto attendibile. Sessantacinque sono i decessi causati sicuramente dall’esplosione di quel 26 aprile 1986. Vanno aggiunte, però, le morti causate da leucemie e tumori riconducibili alla nube radioattiva. Un numero di decessi che va dai 4.000 ai 60.000 che può essere ricondotto all’incidente di Chernobyl. Lo stesso Forum ha indicato che gli effetti della nube radioattiva possono durare fino ad ottant’anni dallo scoppio, e ne sono trascorsi solo la metà. Questi decessi- provocati da leucemie e tumori- non possono essere ricondotti con certezza epidemiologica all’esplosione.
Il rapporto di Greenpeace fornisce un rapporto che va dalle 100.000 ai 270.000 morti, fino a toccare la quota di 6 milioni di decessi per cancro imputabili all’incidente di Chernobyl.
Come è cambiato il mondo dopo l’esplosione Chernobyl ?
Un errore umano, unito all’arretratezza degli strumenti, ha dato vita ad un incidente che ha cambiato il mondo. Un’esplosione ed un incendio che hanno avuto effetti deleteri non solo sull’Ucraina ma su tutta l’Europa, e forse sul mondo intero. Da quel momento la paura si è diffusa, e silenziosamente ogni persona ha iniziato a pensare di potersi ammalare di tumore. L’aumento dei tumori è un dato tristemente tangibile, ed anche se non vi è certezza epidemiologica, può essere ricondotto all’esplosione.
Nel corso degli ultimi decenni sempre più persone stanno ricevendo una diagnosi di neoplasia o leucemia, dovendo sottoporsi a cure per rimanere su questa terra. E mentre la vita media sembra essersi allungata, grazie ai progressi della medicina; sempre più persone continuano a morire a causa del cancro.
Il mondo è cambiato dopo Chernobyl: più tumori, più morti, anche molto ingiuste. E forse cambierà ancora, anche se ci auguriamo di aver pagato già abbastanza per quell’errore di trentott’anni fa.