Prima di Sinner l’uomo che ha cambiato (davvero) il tennis italiano…
Oggi Adriano Panatta compie 75 anni; un traguardo che non è solo anagrafico, ma simbolico: Panatta è stato molto più di un campione.
È stato il volto di una rivoluzione sportiva e culturale, capace di trascinare il tennis fuori dai circoli elitari per portarlo nelle case e nei sogni di milioni di italiani.
Dall’infanzia ai Parioli al mito mondiale
Nato nel 1950 nel quartiere Trionfale di Roma, Panatta si avvicina al tennis grazie al padre, custode del Tennis Club Parioli. Fin da piccolo mostra talento e carattere. A 14 anni incontra il maestro Mario Belardinelli, figura fondamentale per la sua crescita sportiva e umana.
Il 1976: l’anno magico di Adriano Panatta
Il 1976 è l’anno che consacra Panatta nell’Olimpo dello sport italiano e mondiale:
- Vince gli Internazionali d’Italia a Roma, battendo Guillermo Vilas in finale.
- Trionfa al Roland Garros, diventando il primo (e ancora unico) italiano a vincere uno Slam nell’era Open.
- Porta l’Italia alla storica vittoria in Coppa Davis in Cile, insieme a Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti e Tonino Zugarelli. Un’impresa rimasta nel cuore di tutti, anche per il coraggio di indossare la maglietta rossa in segno di protesta contro il regime di Pinochet.

Adriano Panatta, un talento fuori dagli schemi
Panatta ha sempre giocato con eleganza e fantasia, capace di colpi spettacolari come la celebre “veronica”. Il suo stile era unico: un mix di classe, ironia e una leggerezza che lo rendevano amatissimo dal pubblico. Non a caso, è stato l’unico a battere due volte Björn Borg al Roland Garros.
Oltre il tennis: playboy, icona ed opinionista
Negli anni ’70 Panatta diventa anche un personaggio di costume: bello, carismatico, protagonista di storie d’amore celebri, tra cui quella con Loredana Bertè. Dopo il ritiro nel 1983, si reinventa: pilota motonautico, direttore degli Internazionali d’Italia, opinionista e voce autorevole del tennis in TV.
L’eredità di Panatta
- 10 titoli ATP e 26 finali disputate
- Numero 4 del mondo nel 1976, record italiano fino all’avvento di Jannik Sinner
- Protagonista di 100 match di Coppa Davis, con 37 vittorie in singolare e 27 in doppio
- Ha ispirato generazioni di giovani, rendendo il tennis uno sport popolare in Italia.
Un compleanno tra ironia e affetto
Il 75° compleanno di Panatta è celebrato anche dagli amici di sempre, come Paolo Bertolucci, che sui social lo prende in giro con una foto generata dall’intelligenza artificiale: Panatta, calice in mano, circondato da “alcune delle sue ex”. Un gesto che racconta la complicità e lo spirito goliardico di una coppia che ha fatto la storia del tennis e dell’amicizia.
Panatta oggi: la leggenda continua
A 75 anni, Adriano Panatta resta un modello di stile, ironia e passione. La sua voce, le sue opinioni mai banali e il suo sguardo disincantato continuano a illuminare il tennis italiano. Il suo esempio è vivo nei nuovi campioni, ma anche in ogni appassionato che scende in campo con un sogno.
Buon compleanno, Adriano. Il tennis, e non solo, ti deve molto.
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