Quella dell’ultimo giorno dell’anno è una notte carica di aspettative e di speranze, di attese e di desideri, contraddistinta da un forte simbolismo che nonostante il tempo che passa non perde mai smalto.
È un momento dedicato alle valutazioni e ai bilanci complessivi, in cui si guarda a ciò che ha avuto un esito positivo e a ciò che, invece, necessita di miglioramento. Ma è anche un momento in cui si “affidano” la mente ed il cuore al “nuovo” che aspetta solo di verificarsi, a quell’incognita che preoccupa ma al tempo stesso attrae inesorabilmente. Quale sorta di pagina bianca ancora non scritta, sulla quale si concentrano i propri sogni, i propri progetti, le proprie ambizioni. Con l’auspicio che trovino realizzazione.
La notte di San Silvestro ha infatti da sempre affascinato i popoli e dato vita ad una serie di credenze e tradizioni con cui dare il benvenuto all’anno che verrà e propiziare la buona sorte. Ed un po’ di scaramanzia – si sa – c’è in ognuno di noi, anche se spesso si tende a dire il contrario.
Partiamo dunque alla scoperta di alcuni dei “rituali” benauguranti in Italia, in Europa e nel mondo, aprendoci così anche a culture differenti dalla nostra. Curiosi? Proseguiamo allora nella lettura.
Capodanno 2024 in Italia: dalle lenticchie in tavola al vestirsi di rosso, ecco le usanze tipiche.
In Italia sono diverse le usanze per la notte del 31 Dicembre, tutte – generalmente – seguitissime.
La prima è quella di mangiare le lenticchie, che con la loro forma rotonda e piatta simboleggiano le monete e la ricchezza: consumarle è quindi un gesto con il quale attirare a sé denaro e fortuna. La “genesi” di questo “rito” si deve ai Romani, che in occasione dell’ultimo dell’anno facevano dono di una scarsella, ossia di una borsa di cuoio con all’interno appunto lenticchie, con l’augurio che si trasformassero in monete nei mesi successivi.
Le lenticchie a tavola si accompagnano al cotechino o allo zampone, salumi grassi emblema di abbondanza, che sono un augurio di prosperità per l’anno nuovo.
E sempre restando in ambito “mangereccio”, alla vigilia di Capodanno si è soliti consumare la melagrana, un frutto che si associa alla fortuna in quanto i suoi numerosi semi rappresentano l’opulenza e la fertilità. In particolare, nei tempi antichi il melograno era una pianta simboleggiante ricchezza e fecondità, e ciò si deve alla Bibbia, che indica il frutto come uno di quelli che gli esuli dall’Egitto avrebbero trovato nella terra promessa.
Un’altra tradizione molto sentita in Italia è quella di indossare qualcosa di rosso, solitamente intimo, a scopo propiziatorio: si tratta di un’usanza risalente all’epoca dell’Imperatore Ottaviano Augusto, epoca in cui, con il nuovo anno, i Romani si vestivano di rosso quale simbolo di buon augurio e ricchezza.
E ancora, un’altra consuetudine – o meglio rito scaramantico – del Capodanno italiano vuole le cose vecchie gettate… dalla finestra, quale espressione di un passato che ci si butta alle spalle, una sorta di “pulizia”, effettiva e simbolica, di eliminazione di oggetti, ma anche di sentimenti e stati d’animo che non si desidera facciano parte dell’anno nuovo. Una consuetudine, questa, propria specialmente del Sud Italia, ed attualmente poco praticata (per fortuna, visti i potenziali rischi!).