La discussione sul contante è una cosa seria, in vigore ormai da anni anche nel nostro Paese. Con l’ultimo intervento di Beppe Grillo, però, rischia di sfociare nella comicità, anche grossolana.
Il fondatore del Movimento 5 Stelle, infatti, ha deciso di tornare ad occuparsi del tema a distanza di tempo dalle ultime esternazioni su di esso, ma nel farlo ha preso come base una tesi abbastanza strampalata: senza cash non ci sono rapine in banca.
Sul blog delle Stelle, infatti, ha ripreso la notizia data dal sindacato danese dei lavoratori della finanza, secondo la quale nel corso del 2021 il Paese nordico avrebbe visto un solo assalto ad una banca fisica, contro le 222 di due decenni prima. Mentre l’anno passato non ce ne sarebbe stata neanche una. Inoltre, le stesse banche danesi hanno ridotto ai minimi termini i propri servizi di cassa, tanto che su circa 800 di esse appena una ventina mantengono personale per la gestione di depositi e prelievi.
“La riduzione del numero di cassieri in Danimarca è in gran parte dovuta al fatto che la maggior parte dei pagamenti viene effettuata tramite carte di pagamento o altre opzioni di pagamento digitali. La banca centrale danese ha riferito nel marzo dello scorso anno che l’uso del contante si è quasi dimezzato, passando dal 23% dei pagamenti nel 2017 al 12% nel 2021. Prendiamo esempio. Sicuramente uno dei tanti motivi in più per essere una società cashless“.
Quando Beppe Grillo tuonava contro le banche
Il cambiamento di fronte del comico genovese ha naturalmente provocato molte reazioni, alcune delle quali improntate al sarcasmo. Una reazione del resto abbastanza logica alla luce di quanto lo stesso Grillo sosteneva sullo stesso blog nel 2013.
All’epoca, infatti, il fondatore del M5S affermava che utilizzare il contante per i pagamenti è una delle cose più normali di questo mondo, anche se in Italia c’era chi voleva farlo passare per un atto incivile. Il riferimento era a Giovanni Sabatini, direttore dell’associazione delle banche italiane (ABI), il quale chiamava alla battaglia di civiltà per l’eliminazione del cash.
Non esitava poi a tuonare contro un sistema bancario accusato di condurre la battaglia in questione non certo per motivi di civiltà, ma semplicemente per poter lucrare ulteriormente. Tanto da affermare: “…le banche guadagnano su tutti i pagamenti, salvo quelli in contanti. Per questo vogliono colpevolizzare chi li usa. Con le carte di credito, bancomat ecc. lucrano le provvigioni addebitate ai negozianti, le commissioni sui movimenti di conto corrente, gli interessi (fino al 24,9% annuo) sulle carte di revolving ecc. Inoltre costringono la gente a tenere i soldi sul conto, senza corrispondergli praticamente nessun interesse.”
Non meno incisiva la difesa del contante, fondata peraltro su tesi della Deutsche Bundesbank, la banca centrale tedesca che, all’epoca, organizzava convegni a difesa del contante: “Studiosi e dirigenti della banca centrale tedesca dimostrano in modo inconfutabile che, rispetto ai pagamenti elettronici, il contante è: più comodo, più veloce, più accettato, più rispettoso della privacy, più economico, più trasparente.”
Per quanto concerne l’utilità dei pagamenti digitali e l’eliminazione del contante ai fini della lotta all’evasione fiscale, Grillo sosteneva poi: ” In realtà non è neppure vero che proibendo del tutto l’uso dei contanti si potrebbe contrastare l’evasione fiscale, perché non si vede come il fisco avrebbe abbastanza personale per spulciare i 40 milioni di conti correnti degli italiani.”
Intanto in Italia calano le rapine in banca
Al di là della conversione di Beppe Grillo, occorre sottolineare come anche in Italia le rapine in banca siano in notevole diminuzione. Se siamo distanti dai dati danesi, nel 2021 si è comunque registrato un calo del 26,9% di episodi simili, passando da 119 di dodici mesi prima a 87. Un dato che si è accoppiato al calo del cosiddetto indice di rischio, ovvero il numero di rapine ogni 100 sportelli, passato da 0,5 a 0,4.