Siamo così abituati a “lui” che quasi non ci facciamo più caso, attendendolo, puntuale, allo scoccare dell’ora “X”.
Conduciamo nel frattempo la nostra vita regolarmente, con il nostro lavoro e i nostri diversi impegni, tutti i giorni, ogni anno. E poi, giunti a Dicembre – ma anche prima – lo vediamo campeggiare nelle strade e nei negozi, per poi “portarlo” noi stessi nelle nostre case. Con le luci e le palline dell’albero di Natale, i tessili e gli oggetti di arredamento, i capi di vestiario che scegliamo di indossare per l’occasione.
È il Rosso Natale, il colore rappresentativo di questa festività che evoca calore ed accoglienza, vitalità e gioia. Un colore vibrante divenuto un elemento fondamentale delle celebrazioni natalizie, che riempie i cuori creando un’atmosfera magica e suggestiva. Fatta di luci scintillanti e di decorazioni, di aromi e sapori. Ma anche di melodie che risuonano in ogni dove, portando alla memoria quei ricordi dell’infanzia e quei momenti speciali trascorsi in compagnia dei propri cari.
Un grande impatto visivo, dunque, quello del colore rosso, che tuttavia non costituisce solo una scelta estetica, affondando le sue radici in motivazioni culturali, storiche e religiose. Raffigura infatti l’amore e la passione, ma è anche collegato a Babbo Natale, figura iconica che ha contribuito a rendere questo giorno del calendario così amato, dai più piccini ma anche dagli adulti.
Scopriamo allora gli intensi significati del colore rosso come colore-simbolo del Natale, così da comprendere appieno le origini di questa tonalità e il ruolo che ha assunto in una delle festività più amate da tutti.
Rosso Natale: un simbolismo ricco e profondo che tocca più aspetti.
Rimanda al sangue e alla vita, e di conseguenza al concetto di riproduzione e di nuove nascite, soprattutto quella di Gesù. Un’accezione dunque religiosa quella del colore rosso, a cui però se ne collega anche una pagana, quella dei riti propiziatori per il raccolto del nuovo anno.
E ancora, questa tinta è strettamente connessa alla regalità ed in genere alla “ricchezza”. Ai tempi degli antichi romani era infatti riservata ai ricchi ed ai notabili, che indossavano mantelli tinti di porpora, una costosa sostanza colorante estratta da un mollusco ed accessibile solamente a coloro che potevano permetterselo.
Un colore prettamente elitario, allora, che conservò questa sua “caratteristica” anche nei secoli successivi. Quando il rosso era appannaggio esclusivo dei re, degli imperatori e dei religiosi, e pertanto di autorità detentrici di potere. Un potere che “trasudava” dai mantelli e dalle toghe di ermellino di questa tinta.
Nel tempo questa simbologia è andata gradualmente scemando, alla luce dell’avvento delle democrazie che hanno sostituito le monarchie assolute. Tuttavia il colore rosso ha continuato a denotare la volontà di “distinguersi”, e chi lo sceglie nel proprio abbigliamento desidera senza dubbio attirare l’attenzione.
Più aspetti, allora, convivono in quello che è per antonomasia il colore associato al Natale, più aspetti coesistono nella simbologia che lo contraddistingue. Ma esattamente qual è la sua storia, qual è il suo “excursus” negli anni? Ancora un po’ di pazienza e lo scopriremo, proprio qui di seguito.