Bologna, e non solo, c’è. E si trova in prima linea per la pace e la non violenza. Nella giornata del 23 Novembre, da poco passata, si è svolta nelle strade e nelle piazze emiliane la Terza Marcia Mondiale per la Pace e la Non Violenza ideate da Rafael De La Rubia.
Rafael De La Rubia è un umanista spagnolo, fondatore dell’associazione Mondo Senza Guerre e Senza Violenza. Ha lanciato, tra le tante iniziative, la campagna “2000 Senza Guerre” e, appunto, la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza
Con lo slogan ‘Fermiamo le guerre, il tempo della pace è ora’ hanno sfilato persone di ogni età colorando di arcobaleni la bella città di Bologna.
Questa manifestazione che è partita dalla Costa Rica, e più precisamente dalla città di San Josè, come abbiamo detto ideata da Rafael De La Rubia, arriva dunque anche a Bologna, per dire basta alle guerre in Ucraina, in Palestina e nel mondo. La marcia non si esaurirà con la giornata del 23 novembre, ma proseguirà per il continente europeo e gli altri continenti e rientrerà in Costa Rica il 5 gennaio 2025.
Numerose associazioni, scuole, società e sindacati sono stati coinvolti nell’organizzazione, nella condivisione dei temi e si sono schierate per la marcia insieme ai privati cittadini. Il corteo è partito da Piazza Verdi e ha attraversato la Via delle Moline e Via Augusto Righi per poi passare da Via Indipendenza e terminare il cammino in Piazza del Nettuno, nel cuore della città, dove era stato allestito un palco per gli interventi.

In strada con gli esponenti sindacali anche il sindaco di Bologna Matteo Lepore che ha dichiarato: “Bologna dimostra ancora una volta di essere una città democratica. I partigiani ci hanno donato la libertà e la nostra straordinaria Costituzione. Chi ha vissuto il conflitto mondiale sa bene che la guerra è da ripudiare.” Questo un estratto delle parole più toccanti del suo discorso.
Parallelamente alla Marcia sono stati organizzati numerosi eventi per sviluppare il tema. Tra questi c’è stato il convegno a Palazzo D’Accursio, intitolato “Il ripudio della guerra: la speranza tradita di libertà, pace e giustizia“. Sono intervenuti il costituzionalista Matteo Losana, il giornalista Raniero La Valle, la filosofa Roberta De Monticelli e il gruppo Combatants for peace che ha portato testimonianze di israeliani e palestinesi per la pace.
Coinvolta anche la località di Marzabotto, dove si è tenuta l’iniziativa “Scuole di Pace in festa – Marcia per la pace“. L’evento ha riguardato soprattutto gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado dell’Appennino, i loro docenti e i familiari. “Un territorio come quello di Marzabotto, che ha vissuto una lacerazione così profonda, può decidere di trasformarsi in un luogo di propulsione della pace“, ha spiegato Lucia Chiara Vitale, la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Marzabotto.
Ricordiamo che a Marzabotto durante il conflitto mondiale avvenne nel 1944 una strage che resta uno dei crimini di guerra dei più gravi contro l’umanità, dove i nazisti uccisero più di 560 persone inermi, perlopiù donne bambini e anziani.

Viviamo un momento storico che ricorda quei crimini con dolorosa realtà, un momento storico in cui si teme anche una tragica scalata verso un conflitto nucleare e bisogna cambiare rotta. Per questo il movimento fa un appello a tutti i cittadini e cittadine del mondo, alle istituzioni, e chiede al mondo una soluzione di pace.
Una nota di colore: ad accompagnare la Marcia una straordinaria playlist di canzoni della pace, canzoni memorabili degli anni Settanta ma non solo. Ve ne rammentiamo alcune se volete riascoltarle: War pigs, Fiume Sand Creek, People have the power dell’immensa Patty Smith e Masters of war di Bob Dylan.
Anche dalle immagini si percepisce la voglia di serenità e fratellanza delle persone, unite in un unico coro che canta la pace.
Chi vuol seguire la Marcia in viaggio nei continenti può trovare informazioni al link: https://theworldmarch.org/it/
Si ringrazia il fotografo Valerio Pagni per le bellissime immagini.
