Il cuneo fiscale è la differenza tra il costo totale del lavoro per l’azienda e il reddito netto che il lavoratore riceve effettivamente.
Più alto è il cuneo fiscale, più basso è il potere di acquisto dei lavoratori e più bassa è la competitività delle imprese. Per questo motivo, il governo Meloni ha deciso di intervenire con una serie di misure per ridurre il cuneo fiscale e aumentare gli stipendi dei dipendenti. In questo articolo vedremo quali sono le novità della Legge di Bilancio 2024 in materia di cuneo fiscale e quali saranno gli impatti sulla busta paga 2024.
Il taglio del cuneo fiscale nel 2024 per i lavoratori dipendenti.
La principale novità della Legge di Bilancio 2024 riguarda la conferma del taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, con redditi fino a 35.000 euro annui. Si tratta di uno sconto sui contributi previdenziali che viene applicato direttamente in busta paga, aumentando il netto percepito. Il taglio del cuneo fiscale era già stato introdotto nel 2023, ma era previsto solo per il secondo semestre dell’anno. Con la Legge di Bilancio 2024, lo sconto contributivo viene esteso per tutto il 2024, con una spesa di 10 miliardi di euro.
Le percentuali dello sconto contributivo sono le seguenti:
- 7% per le retribuzioni imponibili, parametrate su base mensile per tredici mensilità, fino a 1.923 euro, maggiorate, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima;
- 6% per le retribuzioni imponibili, parametrate su base mensile per tredici mensilità, fino a 2.692 euro, maggiorate, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima.
Per fare un esempio, un lavoratore con uno stipendio lordo di 25.000 euro annui, grazie al taglio del cuneo fiscale, avrà un aumento netto in busta paga di circa 44 euro al mese, per un totale di 528 euro all’anno. Un lavoratore con uno stipendio lordo di 35.000 euro annui, invece, avrà un aumento netto in busta paga di circa 120 euro al mese, per un totale di 1.440 euro all’anno.
Il bonus mamme in busta paga.
Un’altra novità della Legge di Bilancio 2024 riguarda il bonus mamme in busta paga, uno sgravio contributivo totale per le lavoratrici con figli. Si tratta di un’agevolazione che si aggiunge al taglio del cuneo fiscale e che mira a sostenere la conciliazione tra lavoro e famiglia. Il bonus mamme in busta paga spetta alle lavoratrici:
- con due figli, di cui almeno uno di età inferiore ai 10 anni;
- con almeno tre figli, di cui almeno uno di età inferiore ai 18 anni.
Il bonus consiste nell’azzeramento dell’aliquota contributiva a carico della lavoratrice, che per il settore privato è del 9,19% e per il settore pubblico è dell’8,80%. Il bonus ha un limite annuo di 3.000 euro, pari a circa 230 euro al mese. Per fare un esempio, una lavoratrice con uno stipendio lordo di 25.000 euro annui e due figli di cui uno minore di 10 anni, grazie al bonus mamme in busta paga, avrà un aumento netto in busta paga di circa 190 euro al mese, per un totale di 2.280 euro all’anno.
L’accorpamento delle aliquote IRPEF.
Un altro intervento che inciderà sulla busta paga 2024 è l’accorpamento delle aliquote IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Si tratta di una semplificazione del sistema fiscale, che prevede l’eliminazione del secondo scaglione di reddito e l’estensione del primo scaglione. In pratica, dal 1° gennaio 2024, il primo scaglione di reddito sarà tassato al 23% fino a 28.000 euro, anziché fino a 15.000 euro come prima. Il secondo scaglione di reddito, che prima era compreso tra 15.000 e 28.000 euro e tassato al 27%, viene quindi eliminato. Gli altri scaglioni di reddito restano invariati.
Questa riforma fiscale comporterà un risparmio di tasse per i contribuenti con redditi compresi tra 15.000 e 28.000 euro, che pagheranno una percentuale inferiore di IRPEF. Per fare un esempio, un contribuente con un reddito di 20.000 euro, grazie all’accorpamento delle aliquote IRPEF, avrà un risparmio di tasse di circa 400 euro all’anno, pari a circa 33 euro al mese.
Le novità per i dipendenti pubblici.
Infine, tra le novità della Legge di Bilancio 2024 che riguardano gli stipendi, ci sono anche quelle per i dipendenti pubblici. La Manovra stanzia infatti 2,5 miliardi di euro per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, che erano scaduti nel 2018. Si tratta di una somma che dovrebbe garantire un aumento medio di circa 85 euro al mese per i dipendenti pubblici, a partire dal 2024. Il rinnovo dei contratti prevede anche una revisione dei criteri di valutazione della produttività e della qualità dei servizi, oltre che una maggiore flessibilità nell’organizzazione del lavoro.
Le novità per i fringe benefit
Oltre alle misure già citate e come avevamo già scritto in questo articolo, la Legge di Bilancio 2024 introduce anche delle novità per i fringe benefit, ovvero i benefici in natura concessi dal datore di lavoro ai dipendenti. Si tratta di beni e servizi che non concorrono a formare il reddito imponibile del lavoratore, purché rientrino entro determinati limiti. La Manovra 2024 ha previsto un aumento di questi limiti, che passano da 258,23 euro a 1.000 euro per la generalità dei dipendenti e da 3.000 euro a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico. Inoltre, tra i fringe benefit esenti rientrano anche le somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche, del contratto di locazione o del mutuo della prima casa. Queste novità hanno lo scopo di incentivare il welfare aziendale e di aumentare il potere di acquisto dei lavoratori.
La Legge di Bilancio 2024 introduce diverse misure che avranno un impatto positivo sulla busta paga 2024 dei lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati.
Tra queste, spiccano il taglio del cuneo fiscale, il bonus mamme in busta paga, l’accorpamento delle aliquote IRPEF e il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Si tratta di interventi che mirano a ridurre il carico fiscale e contributivo, a sostenere la conciliazione tra lavoro e famiglia, a semplificare il sistema fiscale e a valorizzare il lavoro pubblico. Tuttavia, bisogna tenere conto anche di altri fattori che potrebbero incidere sulla busta paga 2024, come le addizionali regionali e comunali all’IRPEF, che potrebbero aumentare in alcune aree del Paese, o l’inflazione, che potrebbe erodere il potere di acquisto dei lavoratori.