È stata la nostra amica fidata negli aperitivi questa estate; in tutta Italia, migliaia di uomini ogni giorno tra le 17 e le 20 hanno ordinato in un bar, magari interno lido, una Birra Corona, rigorosamente con scorza di limone.
Note di Redazione. Questo è un articolo con intento informazionale, non promuove l’assunzione di alcolici: in tal senso, l’invito della nostra Redazione è di bere sempre e comunque responsabilmente.
Vi siete mai chiesti qual’e la storia della scorza di limone nella Birra Corona? Da dove deriva questa abitudine?
La tradizione di servire la birra Corona con una fetta di limone o lime affonda le sue radici negli anni ’20 del secolo scorso, in Messico, dove questa usanza nacque come soluzione pratica ad un problema…
In quel periodo, l’unico modo per disinfettare le birre e tenere lontani scarafaggi e zanzare dai magazzini era posizionare grandi quantità di limoni tagliati a fette vicino alle casse di birra. L’acidità e la viscosità dei succhi di limone impedivano agli insetti di avvicinarsi alle scorte.
Questa pratica fu adottata anche dai muratori messicani che, durante il lavoro, bevevano la Corona per dissetarsi e appoggiavano una fetta di limone sulla bottiglia per allontanare gli insetti. Sebbene questo problema non si ponesse in altri paesi, l’usanza si diffuse a tal punto che oggi sembra impossibile immaginare una Corona senza il suo immancabile spicchio di limone nel collo della bottiglia.
La Corona: Storia di una Birra Iconica
La Corona Extra è una birra Pale lager messicana, prodotta dal birrificio Cerveceria Modelo a partire dal 1925, diventando la seconda birra del gruppo.Nel 1940 venne aggiunta la dicitura “Extra” e iniziò la commercializzazione delle bottiglie con il marchio serigrafato.
Negli anni ’50 la Corona iniziò a sponsorizzare vari eventi sportivi, mentre nel 1976 iniziò l’esportazione negli Stati Uniti d’America. In pochi decenni divenne una delle birre più vendute del Sud America e degli Stati Uniti, conquistando successivamente il resto del mondo con il suo colore dorato, il suo sapore leggero e dissetante, diventando un’icona inconfondibile con la sagoma della sua bottiglia coronata da una fetta di lime.
L’Importanza del Tappo a Corona.
Spesso, i primi tentativi di trasporto della birra e delle bevande gassate in bottiglia si caratterizzarono per problemi gravi come la fuoriuscita del liquido ed evaporazione dell’anidride carbonica. William Painter fu il primo a capire che era necessario trovare un modo migliore per sigillare le bottiglie, pur consentendo il contatto tra tappo di metallo e bevanda contenuta.
Il tappo corona, brevettato il 2 febbraio 1892 a Baltimora e utilizzato esclusivamente dalla Crown Cork and Seal Company (oggi Crown Holdings) fino al 1911, era fatto di metallo con un’estremità corrugata che assomigliava a una corona rovesciata. Era rivestito internamente da un sottile disco di sughero ricoperto da una pellicola speciale che sigillava il contenuto della bottiglia, evitando il contatto diretto con il metallo.
Negli anni ’20 la società vantava già parecchie filiali in tutto il mondo, ma per sopravvivere al proibizionismo dovette spostare la sua attenzione dalle birre alle bibite gassate e negli anni ’30 anche ai sistemi di chiusura delle lattine. Oltre all’aspetto tecnico, il tappo corona è diventato spesso elemento strategico e caratterizzante del prodotto e del marketing, tanto che oggi sono numerosi i collezionisti in ambito birrario e non solo.