Giorgio Armani, scomparso oggi 4 settembre 2025 all’età di 91 anni, non è stato soltanto uno stilista di fama mondiale, ma anche l’artefice di un vero e proprio impero economico che rappresenta un pilastro fondamentale per la moda italiana e internazionale.
Il gruppo Armani, ancora indipendente e nelle mani del suo fondatore fino alla sua scomparsa, ha chiuso il 2024 con ricavi netti per 2,3 miliardi di euro e un impatto commerciale al dettaglio superiore ai 6 miliardi.
Con circa 8.700 dipendenti nel mondo, il gruppo conferma la solidità di una struttura che ha saputo mantenere l’autonomia e la leadership anche nelle sfide del mercato contemporaneo.
Nonostante un leggero rallentamento nel 2024 dovuto al contesto macroeconomico globale e alle tensioni geopolitiche, con ricavi in calo del 5%, Armani ha mantenuto una solida posizione finanziaria con un EBITDA di 398 milioni di euro ed una liquidità netta superiore a 500 milioni.
Il gruppo ha scelto di investire massicciamente, con investimenti autofinanziati per 332 milioni, rinnovando negozi iconici come quello di Madison Avenue a New York e Palazzo Armani a Milano, oltre a puntare sull’internalizzazione dell’e-commerce.
La leadership di Giorgio Armani si è distinta soprattutto per una visione che va oltre il mero profitto: la valorizzazione del fattore umano, la sostenibilità e l’autenticità sono stati cardini della strategia aziendale.
Armani ha spesso criticato l’adozione di dinamiche “fast fashion” nel settore lusso, sottolineando l’importanza di produrre meno, ma meglio, insegnando ai clienti a scegliere capi di qualità e duraturi, in linea con una nuova responsabilità sociale e ambientale.
In questo modo, l’impero Armani si conferma non solo come fonte di ricchezza economica che sostiene migliaia di posti di lavoro e esporta il Made in Italy nel mondo, ma anche come modello di impresa che pone l’etica, la qualità e la sostenibilità al centro della propria missione.
Un patrimonio imprenditoriale che ha contribuito in modo decisivo alla reputazione e al prestigio del sistema moda italiano a livello globale.
Con la scomparsa di Giorgio Armani, il mondo della moda perde una figura storica, ma resta un gruppo solido, autorevole e pronto a guidare il futuro del lusso con i valori del suo fondatore.