La moda è fatta di continue innovazioni ma anche di capi dal fascino intramontabile, che resistono al tempo che passa risultando sempre attuali.
Uno di questi capi è la maglia a righe, un indumento apparentemente semplice ma carico di personalità, amato da intere generazioni di uomini e di donne, che non teme il passaggio delle stagioni “ritornando” ogni volta sempre con il suo inconfondibile appeal.
E non è un caso che gli stilisti la abbiano inserita nelle proprie collezioni, rivisitandola e reinterpretandola, ma senza mai discostarsi dalle sue originali e caratteristiche linee motivo di tanta celebrità: le classiche righe blu e bianche orizzontali ovviamente, ma anche le tante e diverse varianti, dalle righe verticali, a quelle nere, a quelle colorate, se si desidera introdurre in quest’ultimo caso una nota diversa – ma da portare con prudenza – nel proprio outfit.
Le righe – d’altra parte – fanno parte della quotidianità di ognuno di noi, a cominciare dalle strade della città che si attraversano ogni giorno per lavoro o per una passeggiata rilassante, per raggiungere poi le opere d’arte e l’architettura moderna. Non bisogna allora stupirsi nel “ritrovarle” anche nella moda, quale espressione dell’individualità personale e del messaggio che si intenda comunicare con questo capo di vestiario.
Un capo nato per esigenze prettamente funzionali, utilizzato dai marinai francesi del XIX secolo per distinguersi in mare aperto, e poi “esploso” in tutto il suo stile con una nuova veste, quella di capo fashion al quale non poter (e non voler) rinunciare.
Scopriamo allora di più sulla maglia a righe per uomo, partendo proprio dalla sua “genesi”, dalla sua nascita, per poi avventurarci in quelle che sono le sue peculiarità e modalità di utilizzo nella vita di tutti i giorni.
Da capo pratico a capo iconico e simbolo di stile.
La storia della maglia a righe affonda le sue radici nel 1858, quando diviene parte delle tenute ufficiali della Marine National con il nome di marinière ed è contraddistinta da ventuno righe bianche alternate a ventuno righe blu, indicanti le vittorie di Napoleone Bonaparte.
Si tratta tuttavia di un indumento già adoperato da tutti i marinai, quale aiuto per l’identificazione in acqua – come or ora anticipato – sebbene la sua “interpretazione” iniziale fosse tutt’altro che positiva: nel Medioevo la maglia a righe non godeva infatti di “buona fama”, ma era vista come segno di ribellione ai canoni e come marchio d’infamia, al punto che le righe figuravano sulle divise di schiavi e carcerati.
Il passaggio da un concetto di praticità a uno di stile si deve a Coco Chanel, che propone questo capo di vestiario sulle coste francesi e normanne. Negli anni ’50 e ’60 sono poi personaggi celebri come Audrey Hepburn, Brigitte Bardot e James Dean a contribuire al successo di quello che diventerà un’icona di eleganza che non conosce tempo. Mentre negli anni ’80 e ’90 è la volta di Jean Paul Gaultier, che introduce la maglia a righe sulle passerelle.
E oggi? Qual è il “posto” di questa tipologia di maglia? Sicuramente nel proprio armadio, sia maschile che femminile, pronta per essere utilizzata in più di un’occasione.
Rivista e “rimaneggiata” dagli stilisti di tutto il mondo, la maglia a righe conserva infatti intatto tutto il suo carisma, adattandosi magnificamente a quelle che sono le nuove tendenze grazie alla sua capacità di unire tradizione ed innovazione.
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