Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha annunciato una correzione importante riguardo al calcolo degli acconti IRPEF per il 2025.
Inizialmente, sembrava che gli acconti dovessero essere calcolati in base alle vecchie aliquote, una decisione che aveva sollevato forti critiche da parte della CGIL e di diversi CAF.
Le Preoccupazioni Iniziali
La CGIL aveva denunciato una “clamorosa ingiustizia” nella normativa proposta, che avrebbe costretto i lavoratori dipendenti a versare acconti basati su scaglioni IRPEF più elevati e su una detrazione per redditi di lavoro dipendente inferiore a quella attuale. Questo avrebbe significato un “prestito” allo Stato variabile dai 75 ai 260 euro, che i lavoratori avrebbero recuperato solo nel 2026.
La Retromarcia del MEF
Fortunatamente, il MEF ha ascoltato le preoccupazioni e ha assicurato che interverrà “anche in via normativa per consentire l’applicazione delle nuove aliquote del 2025 per la determinazione dell’acconto”. L’intervento sarà realizzato in tempo utile per evitare aggravi ai contribuenti.
Soddisfazione della CGIL
La CGIL ha espresso soddisfazione per la correzione, affermando di aver difeso i diritti dei lavoratori. Il sindacato ha sottolineato che la questione sollevata era fondata e che la revisione della norma è un passo importante per proteggere i salari e le pensioni dei cittadini.
Implicazioni
La decisione del MEF rappresenta un’ottima notizia per i lavoratori dipendenti, che non dovranno più subire un prelievo maggiore del dovuto sugli acconti IRPEF. Resta da vedere come il governo implementerà la correzione normativa, ma l’impegno a evitare aggravi ai contribuenti è un segnale positivo.
Fonti di Redazione
https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2025/03/25/il-mef-cambia-nuove-aliquote-irpef-anche-per-gli-acconti_ba32e1b7-17e8-451d-84ec-292654b39def.html