Negli ultimi giorni, Donald Trump ha lanciato una nuova minaccia nei confronti della Russia, dichiarando di voler introdurre “dazi secondari” qualora Mosca non accettasse un cessate il fuoco con l’Ucraina. Ma cosa significa realmente?
Le dichiarazioni di Trump
Nel corso di un’intervista rilasciata a NBC News, il presidente degli Stati Uniti ha spiegato la sua posizione in merito al conflitto in Ucraina e alle possibili contromisure nei confronti della Russia.
Nell’intervista Trump dichiara che se non si riuscirà a trovare un accordo per fermare la guerra in Ucraina, ammesso che la colpa sia realmente della Russia, introdurrà dazi secondari sul petrolio introdotto dall’ex URSS, per tutti coloro che continueranno a fare affari con loro.
Ci sarà, quindi, un dazio del 25% su tutto il petrolio, e una seconda tariffa tra il 25% e il 50% su tutto l’importato. Il presidente ha inoltre specificato che questo provvedimento riguarderebbe non solo il petrolio, ma anche altri prodotti importati dalle Nazioni negli Stati Uniti.
Cosa sono i dazi secondari?
I dazi commerciali sono tariffe imposte dal governo sulle merci importante. Una sorta di tassa d’ingresso. Queste tasse vengono calcolare in base al valore della merce. Trump, parlando di dazi secondari, non si riferisce direttamente alla Russia, ma a tutte le nazioni che acquistano il suo petrolio e non solo. In pratica, coloro che continuano a fare affari con Mosca, vedrebbero la propria merce tassata pesantemente all’ingresso degli Stati Uniti. Tra i maggiori acquirenti troviamo la Cina e l’India, due colossi economici globali.
Quali potrebbero essere le conseguenze?
Già nel marzo 2022, gli Stati Uniti hanno imposto un divieto quasi totale sull’importazione di prodotti energetici russi, un’azione seguita anche da diversi Paesi occidentali. Inoltre, il governo statunitense applica da tempo un sistema di sanzioni estremamente articolato nei confronti della Russia, con l’obiettivo di limitare la sua capacità di commerciare e generare profitti. L’ eventuale introduzione dei dazi secondari prospettati da Trump renderebbe ancora più complessa la vendita di petrolio russo a livello internazionale.
Se da un lato questa strategia potrebbe rappresentare un’ulteriore pressione economica sulla Russia, dall’altro potrebbe anche inasprire le tensioni diplomatiche con nazioni come Cina e India, che potrebbero reagire cercando alleanze alternative per ridurre la loro dipendenza dal mercato statunitense.
Resta da vedere se questa strategia verrà effettivamente applicata e quali potrebbero essere le reazioni delle potenze coinvolte.
Fonte: https://www.theguardian.com/us-news/2025/mar/30/donald-trump-angry-vladimir-putin-ukraine-nbc
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