Ognuno di noi ha delle paure recondite che si porterà per il resto della vita. Alcune persone ad esempio hanno il terrore dei rettili o dei germi, altri di restare single (In questo caso abbiamo di fronte una persona che soffre di anuptfobia) e di contro abbiamo persone che hanno il terrore d’innamorarsi.
Quest’ultime persone soffrono di philofobia.
Che cosa è la philofobia
Si tratta di una paura anormale e immotivata nei confronti dell’innamoramento e dell’amore. E chi soffre di questa patologia, può sviluppare (oltre al disagio e agli stati di ansia alla presenza di un potenziale partner) anche un eccessivo isolamento dal resto della società, compresi i famigliari più stretti, amici e colleghi di lavoro. Inoltre potrebbero presentarsi anche dei sintomi fisici innescati dalle diverse situazioni.
Quali le cause di questa fobia?
Non abbiamo una chiara causa scatenante della philofobia, però la paura di amare può iniziare con lo evitare il contatto ravvicinato con le persone da cui siamo attratti per poi allargarsi a tutte le altre persone.
Una causa potrebbe essere individuata nelle esperienze negative e traumatiche vissute dal soggetto nel corso della sua vita. Ad esempio anche una delusione o una stori sentimentale finita male, possono causare un elevato livello di sofferenza. E qui scatterebbe il meccanismo di difesa per il soggetto che soffre di phiofobia che invece di reagire e affrontare la situazione, evita il confronto e si protegge richiudendosi nella propria ‘comfort zone’.
Inoltre anche le esperienze traumatiche vissute durante l’infanzia come ad esempio il divorzio dei propri genitori o anche casi di violenza domestica e vivere relazioni sentimentali tumultuose, possono essere causa della fobia di stabilire legami sentimentali e di amare un’altra persona.
Pure il divorzio può essere visto come un fallimento e far scattare nella mente di quella determinata persona la convinzione che da lì in poi, tutte le future relazioni sentimentali avrebbero come risultato sempre e solo rotture e separazioni.
In questo elenco non potevano mancare i fattori legati alla cultura e alla religione. Indeterminate società, esiste ancora il matrimonio combinato dalle rispettive famiglie oppure relazioni che non sono riconosciute e considerate ‘innaturali’ da determinate fedi come nel caso dell’omosessualità. In tutti questi casi, l’amore può trasformarsi in un sentimento da evitare.
Le persone che soffrono di depressione e quelle con disturbi ossessivo-compulsivi sono maggiormente esposte alla philofobia.
I sintomi della philofobia
I pazienti che soffrono di philofobia, possono subire degli attacchi di ansia, di nervosismo che possono peggiorare in veri e propri attacchi di panico.
E possono verificarsi anche questi sintomi:
- Una paura persistente ed eccessiva
- Angoscia e nervosismo al solo pensiero d’innamorarsi oppure di fare il passo successivo della relazione sentimentale
- Agitazione nei confronti del possibile partner.
Sintomi che alla fine potrebbero bloccare la persona anche nella vita di tutti i giorni.
Philofobia e relazione sentimentale
In una relazione sentimentale, il soggetto che soffre di philofobia, alterna momenti di attaccamento a momenti di distacco dal proprio partner. Oltre a stare sempre sulle difensive con difficoltà sessuali.
Diverse persone che soffrono di philofobia inoltre pur di evitare di amare, scelgono in maniera conscia d’intraprendere delle relazioni sentimentali impossibili, diciamo a ‘senso unico’ con persone già impegnate (fidanzate o sposate), persone che non sono interessate o irraggiungibili, persone distanti e anche relazioni virtuali. Tutte ‘relazioni’ impossibili ma allo stesso tempo tenute sotto controllo dalla persona che soffre di philofobia con lo scopo di captare ogni più piccolo segnale per decretarne la fine e darsi alla fuga.
La patologia della philofobia deve essere affrontata con l’aiuto di specialisti come psicologi e psicoterapeuti. Una loro valutazione preliminare valuterà le cause che si nascondono dietro la paura di amare e d’intraprendere delle sane relazioni sentimentali così da pianificare le terapie più adatte per affrontare il problema.
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