La dengue è una malattia infettiva causata da un virus che si trasmette attraverso la puntura di alcune specie di zanzare, in particolare l’Aedes aegypti.
I sintomi possono variare da febbre, mal di testa, dolori muscolari e articolari, fino a forme più gravi che possono provocare emorragie e shock. La dengue è diffusa nei paesi tropicali e subtropicali, soprattutto in aree urbane, ed è particolarmente presente durante e dopo la stagione delle piogge.
Ogni anno, si stima che circa 390 milioni di persone si infettino con il virus della dengue, di cui circa 96 milioni manifestano la malattia. Di questi, circa 500 mila sviluppano la forma emorragica, che ha un tasso di mortalità del 2,5%. La dengue rappresenta quindi un serio problema di salute pubblica a livello globale, con un impatto economico e sociale notevole.
Come si contrae la dengue?
La dengue si contrae quando una zanzara femmina del genere Aedes, infetta con uno dei quattro sierotipi del virus della dengue (DEN-1, DEN-2, DEN-3 e DEN-4), pungendo una persona, le trasmette il virus. Il virus si replica nelle cellule dell’ospite e circola nel sangue per 2-7 giorni, periodo in cui la persona è contagiosa per altre zanzare. Le zanzare che si nutrono di sangue infetto possono a loro volta trasmettere il virus ad altre persone, creando una catena di infezione.
Non esiste un contagio diretto tra persone, né una trasmissione per via aerea o sessuale. La trasmissione verticale da madre a figlio durante la gravidanza o il parto è possibile, ma rara. Le zanzare Aedes sono attive soprattutto nelle ore diurne, con picchi di attività al mattino e al tramonto. Si adattano facilmente agli ambienti urbani e si riproducono in piccole raccolte di acqua stagnante, come vasi, bottiglie, pneumatici, bidoni, ecc. Per questo motivo, la dengue è più frequente nelle città e nelle zone densamente popolate.
Quali sono i sintomi della dengue?
I sintomi della dengue compaiono di solito dopo un periodo di incubazione di 3-15 giorni dalla puntura della zanzara infetta. La maggior parte delle infezioni sono asintomatiche o paucisintomatiche, cioè causano pochi o lievi sintomi. Quando i sintomi si manifestano, possono essere simili a quelli di un’influenza o di un’altra malattia febbrile. I sintomi più comuni sono:
Febbre alta (oltre 38°C), di solito con esordio improvviso e durata di 2-7 giorni
Mal di testa, soprattutto nella zona frontale e retro-oculare
Dolori muscolari e articolari, che possono essere molto intensi e limitare i movimenti (da qui il nome di “febbre rompiossa”)
Nausea, vomito, perdita di appetito, diarrea
Eruzione cutanea, che compare di solito dopo 3-4 giorni dalla febbre, inizialmente sul torace e sull’addome, poi si estende al viso, agli arti e al palmo delle mani e delle piante dei piedi. L’eruzione è di tipo maculo-papulare, cioè formata da macchie e bollicine rosse, e può provocare prurito
Sanguinamento delle mucose, come gengive, naso, occhi, orecchie, ecc.
I sintomi della dengue di solito si risolvono spontaneamente entro una o due settimane, senza lasciare conseguenze. Tuttavia, in alcuni casi, la dengue può evolvere in una forma più grave e potenzialmente letale, chiamata dengue emorragica o dengue grave.
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Questa forma si verifica più spesso nelle persone che si infettano per la seconda volta con un sierotipo diverso da quello della prima infezione, a causa di una reazione immunitaria anomala che aumenta la permeabilità dei vasi sanguigni e la tendenza al sanguinamento. I segni di allarme della dengue emorragica sono:
Diminuzione della febbre, seguita da un peggioramento delle condizioni generali
Dolore addominale intenso e persistente
Vomito continuo
Sanguinamento spontaneo o provocato da traumi, da varie parti del corpo (gengive, naso, occhi, orecchie, urine, feci, vomito, ecc.)
Diminuzione del numero delle piastrine nel sangue (trombocitopenia)
Alterazioni della coagulazione del sangue (coagulopatia)
Perdita di liquidi dai vasi sanguigni (plasma) verso i tessuti, che provoca disidratazione, ipotensione e alterazioni degli elettroliti
Accumulo di liquidi nelle cavità corporee, come addome e polmoni (ascite, versamento pleurico)
Insufficienza d’organo, come fegato, reni, cuore, cervello
La dengue emorragica può progredire verso una sindrome da shock da dengue (DSS), caratterizzata da una grave ipotensione che può portare al collasso circolatorio e alla morte. La dengue emorragica e la DSS richiedono un trattamento intensivo e urgente, altrimenti possono essere fatali nel 10-20% dei casi.
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