Lotta ai tumori con la rivoluzione dei vaccini mRna. In un prossimo futuro i tumori potrebbero essere curati attraverso i vaccini. Queste le speranze degli studiosi.
Durante la pandemia da Covid-19, abbiamo visto scendere in prima linea i vaccini a Rna messaggero, e sarebbe proprio questa tecnologia che potrebbe aprire la strada a vaccini anti tumorali. Infatti, questa nuova tecnologia potrebbe rivelarsi un’arma vincente nella lotta contro i tumori.
Lo studio di possibili vaccini anti-cancro si trova in questo periodo nella Fase II del suo percorso di sperimentazione. In questa fase il farmaco immunoterapico Pembrolizumab è stato associato a un vaccino mRNA di Moderna.
Nei 157 pazienti con un melanoma agli stadi 3 o 4 e che hanno subito già degli interventi chirurgici per l’esportazione dei tumori, si è riscontrata una riduzione del 44% del rischio di recidiva, rispetto alla sola cura con l’immunoterapia.
Si tratterebbe di una svolta storica nella lotta contro il cancro ma ancora si tratta di dati ancora parziali.
Gli esperti affermano che a differenza dei vaccini per il Covid-19 che sono uguali per ogni persona, quelli che saranno ideati per la cura dei tumori saranno personalizzati ai pazienti e alle cure terapiche che stanno facendo. E tutto grazie a un procedimento particolare.
I vaccini personalizzati per la cura dei tumori si otterranno analizzando il tumore del paziente, selezionando 34 mutazioni presenti per poi creare il vaccino adatto. In questo modo, l’organismo sarà in grado di riconoscere quelle 34 proteine mutate.
La Fase III della sperimentazione di questo studio prevede una platea maggiore di pazienti e dovrebbe partire nel 2023. Una procedura con tempi molto lunghi, infatti, tra trovare i pazienti e la sperimentazione ci vorranno dai 3 ai 5 anni. E in caso di successo, questa nuova terapia sarà in seguito sviluppata per le altre tipologie di tumori.
I tumori si manifestano in tre fasi distinte:
- La prima fase vede la malattia localizzata in cui è presente un unico tumore in un’unica sede
- La seconda fase è quella della recidiva. In cui la malattia, si ripresenta però non è detto nella stessa sede in cui era comparsa la prima volta
- La terza fase è chiamata disseminata, dove le cellule tumorali colonizzano altri organi anche a distanza (mestatasi)
Ricordiamo che ogni tipologia di tumore ha un approccio medico e tempi di cura differenti tra loro. Una diagnosi precoce è la cura più tempestiva ed efficace. Però abbiamo delle eccezioni come ad esempio il tumore del testicolo che risponde molto bene alla cura delle chemioterapie e il paziente può guarire completamente anche in fase di mestatasi.
Ma adesso con i vaccini mRNA ‘modificati’ per i tumori, si potrebbe sperare in una nuova prospettiva di guarigione e quindi una maggiore sopravvivenza dei molti malati oncologici.
Un malato oncologico si considera guarito se non manifesta più i segni o sintomi della malattia dopo 5 anni dal termine delle cure. Mentre per determinati tumori come quello al polmone e alla prostata, i medici optano per 10 anni prima di sciogliere la prognosi. Naturalmente i malati oncologici non saranno sottoposti a continue cure, infatti, queste si concentrano sempre nei primi mesi dopo la diagnosi e poi si procede con i controlli periodici per verificare l’efficacia dei trattamenti medici.