Eccoci qui caro Ayrton. Sono già passati 30 anni.
Chi scrive quel giorno era lì, non al Tamburello, ma alle Acque Minerali. Chi con me era lì quel giorno, ricorda una cosa su tutte.
Il silenzio assordante nei minuti immediatamente dopo l’impatto che ti ha portato via.
Le notizie che arrivavano sul prato erano già terribili; chi piangeva, chi andava via perché non aveva più senso stare lì.
Quel giorno si è spezzato un sogno di molti noi ferraristi, quello di vederti un giorno guidare la Rossa; quel giorno, come un macigno sui denti, ci ha riportato indietro ai tempi di Villeneuve e dii quei tanti, troppi Campioni scomparsi a causa di una sicurezza pari a zero delle auto (senza contare la morte di Ratzenberger il giorno prima).
Dannato quel volante, quelle modifiche per rendere il tuo abitacolo più confortevole; dannata quella notte insonne che hai passato dopo la morte di Roland.
Tu sapevi Ayrton, sentivi; in quelle immagini, le tue ultime prima della partenza il 1 maggio del 1994 non c’era il solito Ayrton, quello che voleva vincere in Brasile, quello che lottava contro una macchina inguidabile dopo l’abbandono dell’elettronica.
Eri forse già in contatto con l’Altissimo; sì, quello del giro monstre a Monte-Carlo, quello che dicevi di avvertire nel tuo essere un grande uomo, credente, prima ancora di essere un Campione.
Ho sempre avuto un contatto speciale con Dio. Lui mi ha sempre dato molto. È stato a Monte-Carlo, che ho avuto la prima esperienza diretta con Dio. È stata una cosa molto importante. A partire da questo primo contatto io sono riuscito a comprendere tutta una serie di cose e di fatti che mi erano toccati precedentemente e i cui contorni mi erano sfuggiti. È tutto molto soggettivo, nel campo della fede, e può anche essere discutibile. Io dico che ho sempre ottenuto tutto ciò che ho chiesto.
Ayrton Senna
Sai Ayrton, in questi 30 anni, tu non sei andato via: grazie al web girano i tuoi filmati, le tue imprese (Donington del ’93 su tutte con quel “Lap of Gods”), le tue battaglie, le tue vittorie. Il Campione, che era già Mito in vita, si è fatto Leggenda…
Nonostante tutto, ci manchi, ci mancano le tue urla quando vincevi, ci mancano quelle interviste con il collega Ezio Zermiani; così come ci manca il tuo approccio allo sport della F1, che forse oggi è solo un gran business, fatto di tecnologia e dove il pilota conta fino ad un certo punto.
Ayrton Senna è una leggenda incredibile che sarà ricordata e ammirata per sempre. Aveva la rara qualità della grandezza.
Lewis Hamilton