Twitter non paga le bollette. A testimoniare quanto sta accadendo è una nuova citazione dell’azienda di Elon Musk da parte di Writer Inc., che ha deciso di rivolgersi ai tribunali californiani per poter avere quanto concordato in sede contrattuale.
Al momento sarebbero non meno di sei le aziende coinvolte nella decisione di Twitter di non onorare il pagamento di quanto dovuto. Andiamo quindi a vedere più da vicino cosa sta accadendo e le possibili conseguenze per il social media.
Ora sono sei le aziende che chiedono il rispetto dei pagamenti dovuti a Twitter
Writer Inc. è solo l’ultimo nome di una lista che rischia di allungarsi sempre di più. Ad essa, infatti, almeno stando alle notizie note, vanno aggiunte:
- Columbia REIT, ovvero il padrone di casa dell’azienda;
- Private Jet Services Group, fornitore di servizi di trasporto su jet privati;
- Blueprint Studios Trends, società specializzata nella pianificazione e produzione di eventi;
- Innisfree M&A, azienda specializzata in servizi di consulenza;
- Analysis Group, ovvero la società che ha fornito servizi di consulenza in materia di contenzioso a Twitter e al suo ufficio legale prima che Musk procedesse all’acquisizione della società.
La vicenda è talmente grottesca da aver spinto PlainSite, database di documenti legali e pubblici, a monitorare la situazione, pubblicando non appena si presentano novità in tal senso. Si tratterebbe però, per quanto riguarda le aziende sin qui citate, soltanto della classica punta dell’iceberg. Secondo le indiscrezioni che stanno circolando a margine della vicenda, Twitter sarebbe indietro nei pagamenti anche nei confronti delle aziende più grandi. A partire da Slack, che secondo un rapporto di Platformer sarebbe stato disattivato proprio nel corso di questa settimana, dopo il mancato pagamento della bolletta.
Cosa sta accadendo a Twitter?
Writer Inc., precedentemente noto come Qordoba, è un’azienda operante nel settore dell’intelligenza artificiale e che si propone di aiutare i dipendenti nella creazione di contenuti in grado di soddisfare gli standard del proprio datore di lavoro per quanto concerne una serie di attività legate al marchio.

La citazione di Twitter è avvenuta all’interno della Corte Superiore della California a San Francisco e nell’atto depositato la società chiede il versamento di 113.856 dollari, per una fattura regolarmente spiccata.
Interpellata da CNBC, il vicepresidente del prodotto, della fiducia e della sicurezza di Twitter, Ella Irwin ha affermato tramite posta elettronica che la società non commenta controversie giudiziarie in corso o voci sulla salute finanziaria dell’azienda.
Più polemico, in linea con il personaggio, è stato invece Elon Musk, che proprio a proposito di queste citazioni in giudizio ha rilasciato l’ennesimo commento su Twitter, affermando che si può dire qualsiasi cosa su di lui, ma resta il fatto che ha sborsato ben 44 miliardi di dollari per procedere alla presa di possesso del social media. Un commento il quale sembra destinato a non piacere molto alle aziende che aspettano di vedere onorati i contratti sottoscritti.
Si tratta di una situazione normale?
Interpellata dalla stessa CNBC su quanto sta accadendo, la professoressa di finanza del Boston College Edith Hotchkiss ha affermato che si tratta di contenziosi non proprio normali, se non nel caso di aziende che si trovano in uno stato pre-fallimentare.
Mentre il professore Josh T. White, ordinario di finanza presso la Vanderbilt University, e noto per aver svolto la funzione di economista nella Securities and Exchange Commission (SEC), ha affermato a sua volta che le mosse portate avanti da Twitter si presentano come abbastanza insolite. Ha poi aggiunto che il contenzioso sul mancato pagamento ai fornitori potrebbe semplicemente essere dovuta al modo in cui è stata condotta l’acquisizione del social media da parte di Musk. In pratica, il fatto di aver finanziato l’operazione con il 30% di debito rappresenta un azzardo per un’azienda con un flusso di cassa libero volatile e a volte persino negativo, come appunto Twitter. Un azzardo il quale potrebbe essere alla base dei mancati pagamenti.