Il crypto winter in atto ormai dalla fine del 2021 non sembra intenzionato a mollare la presa e consentire la desiderata schiarita sui mercati. Le prospettive dell’economia reale e i tanti fallimenti che hanno caratterizzato l’innovazione finanziaria nel corso degli ultimi mesi sembrano in effetti scoraggiare gli investitori, spingendoli a riparare sui beni rifugio, a partire dall’oro, a discapito degli asset più volatili e rischiosi.
Il primo a fare le spese di questa situazione è il Bitcoin. La regina delle criptovalute, infatti, vede la sua quotazione restare lontanissima dai massimi storici. Nel momento in cui scriviamo, il suo prezzo si aggira intorno ai 16830 dollari, contro il record di 69.044 toccato nel novembre del 2021. Un livello che spinge molti a tenersi lontani dalla creazione di Satoshi Nakamoto, temendo di fare un pessimo investimento in un momento così delicato.
Al tempo stesso, da più parti si reputa errato questo comportamento. Il motivo di questo giudizio è duplice: da un lato si può guadagnare più facilmente acquistando asset finanziari nel momento in cui il loro prezzo è lontano dai massimi storici, dall’altro ci sono elementi che spingono a pensare ad una prossima ripresa di Bitcoin ($BTC).
Andiamo a vedere quali.
I fondi continuano ad acquistare BTC
Il primo dato da sottolineare è quello relativo al fatto che i fondi di investimento non sembrano intenzionati a smettere di acquistare Bitcoin. Un appoggio il quale consente ancora oggi al token di reggere sul mercato nonostante una situazione resa incandescente dal crollo di FTX, ultimo atto (si spera) di una sequenza di crac i quali hanno allontanato non pochi investitori dalle criptovalute.
Perché i fondi non sembrano intenzionati ad abbandonare il Bitcoin? Il motivo è in fondo abbastanza semplice: reputano possibile guadagnarci sopra. E per farlo, devono avere fondati motivi a supporto. Il primo di essi può essere individuato nel fatto che ancora oggi, nonostante il momento poco felice degli asset virtuali, i sondaggi effettuati segnalano la fiducia in una prossima adozione di massa delle criptovalute.
Bitcoin e Altcoin, in particolare, stanno facendo registrare una grande crescita in alcune zone del globo, a partire dal Sud America e dall’Africa. Nel primo caso sono viste da lavoratori e pensionati di Paesi come Argentina, Venezuela, Colombia e Brasile alla stregua di un ottimo modo per non soccombere a livelli di inflazione troppo elevati.
Per quanto riguarda l’Africa, è invece la possibilità di dotarsi di un metodo di gestione del patrimonio a spingere molte persone a cambiare valuta fiat in Bitcoin e altri token in voga. Un atteggiamento del tutto logico in Paesi ove le banche spesso rigettano le richieste di aprire conti correnti, per non correre rischi ritenuti eccessivi.
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