L’Italia non è conosciuta nel mondo solo per il suo ottimo cibo, ma anche per i luoghi meravigliosi che la rendono unica.
Ogni anno milioni di turisti visitano il nostro Paese soggiornando nelle principali città italiane, nelle mete turistiche più conosciute, ma pochi sanno che ci sono tantissimi altri affascinanti luoghi tutti da scoprire.
Ecco allora una lista di 5 luoghi sconosciuti, ma che vi lasceranno a bocca aperta.
Roscigno Vecchia. Roscigno è un comune della provincia di Salerno di appena 649 abitanti.
È diviso in due parti: Roscigno Nuova e Roscigno Vecchia, l’antico centro storico disabitato dal 1902 quando gli abitanti iniziarono a lasciare la città a causa di due ordinanze che li obbligarono a traferirsi nella parte nuova.

I primi insediamenti si formarono intorno all’anno 1000, circa, intorno ad un monastero di Benedettini. La scelta del luogo, nella località chiamata Piano, rispondeva alle esigenze di pastori, bovari e porcari stanchi di dover percorrere 4km per raggiungere il centro città.
Sino al 1515 Roscigno fu un feudo dei San Severino. In quell’anno però venne attestata l’autonomia dal comune di Corleto Monforte e la città passò di mano in mano si a raggiungere l’autonomia completa con l’acquisto di 15000 ducati dei territori collinari limitrofi. Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Sant’Angelo a Fasanella. Nel mentre, a seguito dell’editto di Saint Cloud, nel 1817 iniziarono i lavori per la costruzione del Camposanto.
Dal 1860 al 1927 ha fatto parte del mandamento di Sant’Angelo, allora appartenente al Circondario di Campagna.
Attualmente Roscigno Vecchia è abitata da un solo abitante che, dopo la morte dell’ultima abitante, ha deciso di trasferirsi in una delle vecchie case e fa da cicerone ai turisti che visitano il luogo.
A Roscigno imperdibili sono le Sorgenti del torrente Samarro, al confine con Sacco, e il sentiero storico “Trazzera degli stranieri”. Altro luogo di interesse è pero anche il sito archeologico di Monte Pruno, in cui è possibile ancora possibile visitare una tomba principesca risalente presumibilmente al 1938.
Castel San Vincenzo: se cercate luoghi sconosciuti il paesino molisano di San Vincenzo è quello che fa per voi.

La cittadina conserva tracce medievali. Nel territorio sono state rinvenute tracce di un villaggio antico di epoca tardo-romana e di un oratorio costruito intorno al V e VI secolo. Secondo la tradizione, inoltre, tra il VII e l’VIII secolo fu edificato, vicino all’oratorio, un monastero benedettino di grande importanza a livello europeo. L’abbazia fu devastata da un violento terremoto nell’847 e intorno all’881 saccheggiata da una banda di arabo-berberi.
Nell’XI secolo il borgo assunse il nome di Castrum Samnie, diventando così un feudo dell’Abbazia. Nello stesso periodo iniziarono ad essere costruiti due villaggi distinti: Castellone e san Vincenzo. Il comune di Castel San Vincenzo nasce dalla fusione tra i due villaggi avvenuta nel 1928.
Ancora oggi il borgo mantiene tracce di questa unione. Vi sono due piazze, due chiese, due targhe ai caduti.
Tra i luoghi da visitare a Castel San Vincenzo: la Chiesa di San Martino; il borgo medievale; il santuario della Madonna delle Grazie; il parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, di cui fa parte dal 1990.
Bussana Vecchia: il comune nella frazione di Sanremo, fu fondato in epoca romana e iniziò ad essere abitato a partire dal VII secolo.

Intorno al X secolo gli abitanti, a causa delle incursioni saracene, verso la parte alta dove vennero costruite nuove strutture difensive.
Nell’XI secolo il paese cade sotto il controllo dei Conti di Ventimiglia e circe un secolo dopo entra a far parte della Repubblica di Genova, la quale lascia indipendenti i 250 abitanti.
Nel XV secolo iniziò il vero e proprio sviluppo edilizio della cittadina (che si estese nel XVI secolo verso sud-est) con l’edificazione della Chiesa di Sant’Egidio, delle abitazioni in pieno stile romano e il castello.
Verso il XIX secolo iniziò ad essere evidente la pericolosità del luogo, dovuta al fatto che il paese si trovasse in una zona altamente sismica. Nel 1887 Bussana fu infatti colpita da un violento terremoto, che provocò decine di morti e feriti ed il crollo delle abitazioni. I sopravvissuti dovettero dapprima accamparsi nella zona bassa e successivamente abbandonare definitivamente il borgo. Nonostante la contrarietà dei cittadini ed il loro forte desiderio a ripristinare quel che rimaneva del paese, nel 1889 venne posta la prima pietra per la costruzione di Bussana Nuova.
Bussana Vecchia è comunque ancora oggi abitata. Dopo la Seconda Guerra Mondiale alcune famiglie di migranti decisero di stabilirvisi, ma il comune di Sanremo ordinò la distruzione di tutte le abitazioni agibili in mood tale che nessuno potesse abitarvi. Intorno agli anni ’50 giunsero anche degli artisti che si stanziarono nel villaggio mossi dalla forte ispirazione artistica che esso suscitava in loro; sfortunatamente dovettero lasciare il villaggio spostandosi a Sanremo. Mario Giani, artista torinese, riuscì comunque a far sancire una Costituzione che regolamentasse la vita nel paese. Da quel momento, non essendo i ruderi di proprietà di nessuno, chiunque voglia vivere a Bussana Vecchia, per esclusive finalità artistica, potrà scegliere il proprio rudere, ristrutturarlo con materiali presenti nel luogo e viverci.
Parco dei mostri: il parco di Bomarzo fu costruito nel 1547 su un progetto di Pier Francesco Orsini, mentre la realizzazione delle opere fu affidata a Simone Moschino.

All’interno del parco tra le attrazioni principali vi sono: le Sfingi con aspetto di donna con corpo di leone e prive di ali; Proteo, una maschera gigante con la bocca spalancata sormontato da un globo di pietra; la Fontana di Pegaso, una vasca con una fontana da cui emerge Pegaso, il quale simboleggia passionalità e impetuosità istintiva; la Casa Pendente, edificio costruito su un masso inclinato.
Vallone dei Mulini: Sorrento in origine era attraversata da tre valli, tra cui Vallone dei Mulini.
Il Vallone si costituì 35000 anni fa per via di una violenta eruzione che ricoprì la zona di detriti, e le acque che formavano i ruscelli di Casarlano e sant’Antonio si incontrarono nella Valle sfociando nel mare.

La zona fu di proprietà della famiglia Tasso sino al XVI secolo quando passò in mano ai Correale. Furono questi ultimi a far edificare lo sbocco sul porto. Successivamente sulla valle fu fatto costruire un mulino per macinare il grano, una segheria e un lavatoio pubblico.
Nel 1866 il ponte che univa Sorrento alla costiera fu abbattuto ed al suo posto fu costruita una piazza. Questa divise a metà il vallone: da una parte lo sbocco sul mare, dall’altra il complesso industriale che cessò di funzionare ad inizio del XX secolo.