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27 Aprile 2025

Cosa Vedere a Napoli in tre giorni? Ecco Un Tour Tra Vicoli, Arte e Bellezze Paesaggistiche.

Scrigno di tesori artistici inestimabili, ma anche cornice di scenari mozzafiato, Napoli è una città che ha tanto da offrire; dai vicoli, ai monumenti sino ai punti panoramici.
Credits foto Pixabay

Ecco il tour di tre giorni che MondoUomo.it propone fra musei e vicoli alla scoperta del capoluogo campano.

Scrigno di tesori artistici inestimabili, ma anche cornice di scenari mozzafiato, Napoli è una città che ha tanto da offrire; dai vicoli, ai monumenti sino ai punti panoramici.

La sua fondazione è legata a miti e legende, fra cui quello della sirena Partenope. Storicamente, tuttavia, Napoli fu fondata dai greci nel VIII secolo a.C in seguito alla seconda colonizzazione. Nel corso dei secoli, la città ha accolto innumerevoli popoli, che hanno apportato importanti aspetti culturali. Il capoluogo campano riveste una funzione sociale e culturale notevole, tanto da essere conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Arte e paesaggi naturali si incrociano dando vita ad un luogo dal fascino unico. Raccontata dagli scrittori, cantata dai poeti, Napoli è una città calda e accogliente, in grado si stupire i visitatori.

Storicamente il capoluogo campano è sempre stato al centro dei movimenti culturali nazionali ed internazionali. Tuttavia negli ultimi decenni del XX secolo, eventi nefasti quali il colera, il terremoto e le guerre di camorra sembravano averne oscurato le bellezze. Nel corso degli ultimi anni la città è tornata a splendere, diventando protagonista di un vero e proprio “miracolo turistico”.

“Vedi Napoli e poi muori” recita un antico proverbio, per celebrare la bellezza di un luogo magico. Una città che merita di essere visitata, scoperta e vissuta sotto ogni suo aspetto. Perché Napoli possiede mille volti, ognuno in grado di stupire i visitatori.

Perché non approfittare del Ponte del Primo Maggio per un tour di tre giorni grazie al quale sarà possibile scoprire i luoghi più belli e iconici della città?!?

Credits: Pexels

L’immancabile visita a Cappella San Severo.

Napoli è una città con un immenso patrimonio artistico. Nel 1995, il centro storico è stato riconosciuto Patrimonio dell’umanità dall’Unesco, per la presenza di opere architettoniche e monumenti che testimoniamo secoli di storia. In più di 10 chilometri, l’area del centro ospita palazzi, chiese, musei. Ognuno di questi luoghi racconta non solo interessanti aspetti storici, ma anche aneddoti intrisi di magia ed esoterismo. Napoli, infatti, ha un particolare rapporto con il mondo ultraterreno. Sospesa costantemente fra sacro e profano, la città del Vesuvio è piena di siti in cui si avverte tale aspetto dualistico.

Per coloro che desiderano conoscere gli aspetti misteriosi partenopei, si consiglia una visita a Cappella San Severo, un luogo in cui la magia alberga da secoli. Situata nel centro storico, nei pressi di Piazza San Domenico Maggiore, la Cappella fu ideata dal Principe Raimondo di Sangro di Sansevero per celebrare la sua dinastia. Riguardo alla sua origine circola una legenda: la Cappella fu costruita nel giardino in cui nel ‘500 la Madonna apparse ad un uomo. Il Principe di San Severo, personalità poliedrica ed abile alchimista, decise di dare vita ad un sito in cui si incontrassero l’aspetto sacro con quello magico.

La Cappella ospita il Cristo velato, una delle opere scultorea di Giuseppe Sammartino. Secondo una legenda il velo di marmo presente sul corpo di Gesù sarebbe in realtà un velo di tessuto, pietrificato grazie ad un particolare liquido inventato dal nobile. Oltre al Cristo velato sono presenti anche altre statue, che raffigurano i membri della famiglia, come la Pudicizia velata, statua dedicata alla madre del Principe. Gli “scheletri pietrificati” sono l’emblema della personalità macabra del nobile. Si tratta nello specifico di due scheletri, in cui il sistema di arterie e vene è stato ricostruito con fili di ferro e cera colorata. Tuttavia circolano voci secondo cui si tratterebbe dei servi della famiglia di Sangro.

Alla scoperta di Napoli Sotterranea

Si potrebbe affermare che esistono due Napoli: oltre alla città ben visibile in superficie, vi è un’antica città nella parte sotterranea. L’incrocio di vicoli cittadini si poggia sull’antiche fondamenta create dai Greci. Furono proprio questi ultimi a scavare dei cunicoli per estrarre il tufo dal sottosuolo. In seguito, i Romani utilizzarono questi passaggi sotterranei per raccogliere l’acqua piovana, dando vita ad un acquedotto.

Per gli amanti della storia antica non può mancare un’escursione a Napoli Sotterranea, un percorso a quaranta metri di profondità, caratterizzato da cisterne e cunicoli. Va ricordato che il percorso Ufficiale e Autorizzato parte da Piazza San Gaetano, in Via dei Tribunali.

Una tappa a San Gregorio Armeno

A Napoli c’è una strada in cui si respira un’atmosfera magica; un luogo in cui è possibile avvertire lo spirito natalizio anche in piena estate. San Gregorio Armeno è una delle più famose vie del centro storico, conosciuta per la presenza di tipiche botteghe esperte in arte presepiale. Tanti piccoli negozi in cui i maestri danno vita ai pastori tipici del presepe napoletano settecentesco. Non solo pastori, ma anche statuine che raffigurano i più famosi personaggi del momento.

Una passeggiata panoramica a Via Caracciolo

Oltre al patrimonio artistico, Napoli offre un panorama unico al mondo, complice la presenza del Vesuvio. Per ammirare il suggestivo scenario con l’imponente vulcano è consigliabile una passeggiata a Via Caracciolo, ovvero il lungomare cittadino. La strada è aperta al traffico veicolare, sebbene vi sia una parte destinata solo ai pedoni. Da qui è possibile ammirare le colline del Vomero e di Posillipo, ma anche le isole di Ischia, Procida e Capri.

Credits foto Pixabay

Alla scoperta delle chiese più belle

Lungo il suolo cittadino sono presenti innumerevoli chiese che racchiudono opere scultoree e pittoriche di grande prestigio. Visitarle tutte sarebbe davvero impossibile, ma alcune meritano di essere visitate nel corso di un soggiorno partenopeo.

La Cattedrale di Santa Maria Assunta, meglio conosciuta come Duomo di Napoli è l’opera di architettura religiosa più imponente della città.

La sua storia ci porta indietro nel tempo, sino al Trecento. La sua costruzione è databile intorno al XIII per volontà degli Angioini. Dal punto di vista artistico ingloba diversi stili che vanno dal gotico del trecento sino al tardogotico. All’interno, lungo le navate sono presenti dieci piccole cappelle che raccolgono opere databili fra il XIII e il XIX secolo. La parte più interessante è sicuramente rappresentata dalla Cappella del tesoro di San Gennaro dove sono sono conservati gioielli ed arredi, oltre che l’ampolla contenete il sangue del Patrono della città.

La Chiesa del Gesù Nuovo è il capolavoro in stile barocco

La facciata esterna si presenta con un disegno pulito, caratterizzato dalla struttura a “diamanti”. L’interno, invece, è un vero e proprio scrigno del barocco napoletano. Nel perimetro delle chiesa è possibile ammirare un notevole impianto decorativo. La struttura religiosa ospita la tomba di San Giuseppe Moscati, un medico canonizzato nel 1987.

Il Monastero di Santa Chiara è il più grande complesso monastico della città

La realizzazione del complesso di Santa Chiara fu voluta dal re Roberto d’Angiò e dalla moglie Sancha da Maiorca. I due monarchi volevano dare vita ad una cittadella monumentale che comprendesse il campanile, il monastero delle Clarisse, il convento di San Francesco e un chiostro maiolico. L’opera di edificazione ebbe inizio nel 1310 e terminò circa trent’anni dopo.

Lo stile architettonico è tipicamente gotico, con la facciata esterna in tufo giallo e la presenza di bifore e trifore. All’origine fu progettata con il tetto in piombo, con un’unica navata centrale con diciotto cappelle laterali. Nel corso del settecento lo stile gotico venne ritenuto sorpassato e troppo cupo, pertanto furono apportati dei cambiamenti stilistici. La Basilica fu bombardata e quasi distrutta nel 1943, ma tuttavia fu possibile salvare l’impianto architettonico, sebbene siano andati perduti gli affreschi settecenteschi.

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