L’Unione Europea si è preoccupata di migliorare l’efficienza e la sostenibilità degli smartphone, e tutto partirà con l’aggiunta delle etichette energetiche.
È da diverso tempo che l’UE si sta occupando di migliorare la gestione dei rifiuti elettronici, ma anche della distribuzione dei dispositivi in generale. A partire dagli smartphone, il tipo di prodotto tech più venduto in assoluto. Per farlo ha deciso di imporre, come legge obbligatoria si intende, l’etichetta energetica per ogni tipo di cellulare prodotto e venduto regolarmente.
L’etichetta energetica negli smartphone.
Ma che cos’è l’etichetta energetica all’atto pratico? Si tratta di una foglio illustrativo che, di base, è già presente in tutti i dispositivi elettronici venduti sul mercato della tecnologia. La differenza con quello attuale, però, è che i dettagli saranno molto più precisi e spiegheranno a pennello ogni tipo di informazione possibile. Lo scopo consiste nel fare chiarezza su ciò che viene acquistato.
Gli elementi informativi riguarderanno l’efficienza energetica del prodotto, la durata della batteria, la protezione per acqua e polvere e la resistenza ad eventuali urti. Un altro punto fondamentale è quello del punteggio di riparabilità, che indica ai consumatori quanto può essere difficile o meno riparare un determinato dispositivo elettronico quando è necessario farlo.
Le scale di efficienza energetica.
L’UE, inoltre, ha voluto dedicare un’intera sezione alle scale di efficienza energetica. Stiamo parlando delle classi di efficienza energetica generale, molto simile a quella che già esiste per gli elettrodomestici, e della classe di efficienza energetica specifica per quel dispositivo acquistato. Queste info serviranno a far capire all’utente il tipo di prodotto che stanno per comprare.
Da queste liste, per il momento, sono esclusi la maggior parte dei device prodotti. A fare eccezione sono solamente gli smartphone, i feature phone (cellulari pensati solo per chiamare e ricevere SMS) e i tablet con schermo compreso tra 7 e 17,4 pollici. In futuro verranno aggiunti anche altre tipologie di dispositivi, ma non è ancora conclusa la lista per adesso.
Il diritto di riparabilità per i dispositivi.
A partire dal 20 giugno entrerà in vigore il diritto di riparabilità. Parliamo di una normativa che incita le aziende a produrre dispositivi più sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico, combattendo contro l’inquinamento causato dai rifiuti elettronici e aiutando il consumatore. Piuttosto che procedere all’acquisto di un nuovo smartphone, l’obiettivo è quello di farlo riparare da professionisti.
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