Scoprire il lato culturale di Van Gogh è possibile al Mudec.
Dal 21 settembre 2023 e sino al 24 gennaio 2024 il museo Mudec di Milano ospiterà una mostra, prodotta da 24 ORE Cultura e promossa dal Comune di Milano con il patrocinio dell’Ambasciata e del Consolato Generale dei Paesi Bassi, interamente dedicata al genio di Vincenti Van Gogh.
“Vincent Van Gogh. Pittore colto” si prefigura l’obiettivo di ribaltare la prospettiva dell’artista come outsider morto suicida e pittore della follia dall’orecchio tagliato. Al contrario, si cercherà di portare in luce il suo lato più culturale, la passione per la letteratura e per il Giappone. Dunque non più un uomo isolato e folle, ma intellettuale attento al mondo che lo circondava, ai dibattiti culturali con i suoi sviluppi e le contradizioni dell’epoca.
La mostra si articolerà in un vero e proprio percorso, sia cronologico che tematico, che permetterà ai visitatori di conoscere a 360° l’artista olandese, dalla sua vita personale alle produzioni artistiche perfettamente coerenti con i cambiamenti sociali e storici che visse in prima persona.
Le 40 opere esposte (tra cui “I mangiatori di patate”, “I nidi”, “Moulin de la Galette”, “Autoritratto”, “Interno di un ristorante”, “Natura morta con statuetta e libri”, “Frutteto circondato da cipressi”, “Veduta di Saintes-Marie-de-la-Mer”, “La vigna verde”, “Ritratto di Joseph-Michel Ginoux”, “Paesaggio con covoni e luna che sorge”, “Covone sotto un cielo nuvoloso”, “Pini nel giardino dell’ospedale”, “Uliveto con due raccoglitori di olive”, “Tronchi d’albero nel verde”, “Il burrone”), tutte provenienti dal museo Kröller-Müller di Otterlo (Paesi bassi), verranno inoltre suddivise in 4 sezioni: le brume del Nord in Olanda; la ricerca della luce in Provenza; il periodo a Parigi; la reclusione nell’ospedale psichiatrico di Saint-Rémy.
Il percorso visivo sarà supportato da un’opera audiovisiva, in cui tramite una serie di libri aperti sarà possibile per i visitatori vivere un’esperienza immersiva nella mente del pittore e nelle sue ispirazioni sia letterarie che artistiche


Le brume del Nord, Olanda
Van Gogh giunse in Olanda, nel bacino carbonifero del Borinage, nel dicembre 1878. E qui rimase sino al 1880 lavorando come predicatore evangelico laico nella comunità dei minatori. In questo periodo scopre le opere di Michelet che Storia della rivoluzione francese proponeva un ruolo attivo del popolo, di Beecher Stowe e La capanna dello zio Tom in cui denuncia la condizione degli schiavi americani. E ancora, legge Dickens, Hugo e Shakespeare. L’artista da cui è stato maggiormente influenzato fu però Jean-François Millet con la sua visione religiosa della natura.
È in questo contesto culturale e letterario che si fa largo in lui il desiderio di diventare pittore. I suoi primi dipinti presentano toni scuri e terrosi e raffigurano solitamente persone piuttosto semplici e umili, come in Il Seminatore o I mangiatori di patate.
Periodo parigino Nel febbraio del 1886 Van Gogh si trasferì a Parigi, dove vivrà sino al febbraio 1888. Il soggiorno parigino rappresenta una svolta fondamentale nella sua carriera. A Parigi si avvicina infatti agli impressionisti e seguendo i loro insegnamenti inizia ad esercitarsi nello studio del colore. Prova anche il puntinismo che presto si fonderà al suo stile caratterizzato da tratto, grafismo e colore.
Soggetti prediletti dei suoi quadri, che diventano man mano sempre più luminosi, diventano qui i libri, basti pensare a Natura morta con statuetta e libri nella quale erano rappresentati Bel-Ami di Maupassant e Germinie Lacerteux dei Goncourt.

La capitale francese gli permette inoltre di sviluppare un forte interesse per le stampe giapponesi, fonte di ispirazione per la sua pittura.
Van Gogh in Provenza
Dopo aver lasciato Parigi, nel febbraio 1888 Van Gogh si trasferì ad Arles. Qui affittò delle stanze nella “Casa Gialla”, dove sognava di fondare una comunità di artisti.
Lontano dalla vita frenetica della capitale, il pittore olandese vive a stretto contatto con la natura. Il sole più forte e i colori più vividi della Provenza sembrano specchiarsi perfettamente nella vitalità cromatica e luminosa della sua pittura. La sua palette inizia a dipingersi con colori sempre più forti: celeste, violetto, arancione, rosa, rosso, giallo vivo, verde chiaro. E all’amico Theo scrive: anziché cercare di dipingere ciò che ho davanti agli occhi, uso il colore per arrivare ad esprimermi in maniera forte.
Riguardo Arles dichiara invece “mi dico sempre che qui sono in Giappone”, a testimonianza di come il “Giapponismo” sia il “fil rouge” della sua esistenza artistica.

Van Gogh presso l’Ospedale psichaitrico Saint-Paul-de-Mausole, Saint-Rémy
Il 3 maggio 1889 si fece internare di sua spontanea volontà nell’ospedale psichiatrico di Saint-Rémy, dove riamse per un anno sino al 16 maggio 1890. Qui gli fu messa a disposizione una stanza in cui poter dipingere.
Colpito da frequenti crisi allucinatorie, nei periodi di tranquillità dipingeva con spettacolare intensità espressiva scorci del giardino come in Tronchi d’albero con edera, Pini nel giardino dell’ospedale, Tronchi d’albero nel verde, paesaggi di cipressi e uliveti come in Uliveti con due raccoglitori di olive e scene notturne.


È in questo periodo che nei suoi dipinti si fa sempre più presente la fascinazione per il Giappone e le stampe giapponesi.
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