Nuova scoperta archeologica in questo 2023 ricco di novità storiche. A Battipaglia, nei pressi di Salerno, sono emersi sensazionali resti di una necropoli di età romana nel corso di lavori per la sistemazione delle rete idrica della città. Si tratta di reperti di notevole rilevanza.
Cosa rivela la nuova scoperta archeologica.
I reperti sono emersi proprio nel centro di Battipaglia, comune della Campania in provincia di Salerno. Erano in corso lavori di sistemazione della rete idrica, e gli scavi hanno dato luogo a questa nuova scoperta archeologica. Le prime ipotesi parlano di una necropoli di età romana, verosimilmente databile al 3° Secolo dopo Cristo.
Quanto è stato ritrovato fa supporre che si tratti di una necropoli collocata in un’area molto più vasta, estesa anche a zone vicine a quella ove attualmente sono in corso i lavori, zone ove al momento non sono possibili operazioni di scavo per delimitare completamente l’estensione della necropoli. La necropoli appare stratificat ed in parte danneggiata da precedenti lavori di sistemazione di sottoservizi urbani.
Un sarcofago eccezionale.
Uno dei reperti appena emersi è uno straordinario sarcofago, ospitato all’interno di uno spazio che forse delimitava un recinto oppure un monumento funerario. Il sarcofago è in marmo greco, con coperchio, ed è databile al III secolo dopo Cristo.
Il sarcofago, su uno dei suoi lati lunghi, risulta decorato con scanalature verticali tracciate in modo simmetrico ai lati di uno spazio centrale. Lo spazio centrale ha una forma rotonda, al di sotto si trova invece un campo rettangolare.
Questi due spazi, di solito, racchiudevano un ritratto del defunto ed una iscrizione a lui dedicata. La loro mancanza in questa nuova scoperta archeologica, e le condizioni del sarcofago, fanno presumere che lo stesso possa essere rimasto incompleto, oppure riutilizzato.

La nuova scoperta archeologica, una necropoli vasta.
I defunti, in fasi successive, appaiono essere stati sepolti in una serie di tombe collocate ai lati del sarcofago, nonché al di sopra dello stesso. Alcune tombe appaiono essere state realizzate con tegole, uno dei materiali utilizzati talora dai ceti più umili.
La nuova scoperta archeologica ha restituito altresì parte dei corredi funerari: monili femminili, oggetti in bronzo, suppellettili quotidiane. Nei corredi funerari era frequente, infatti, la presenza di brocche o piccoli vasi con unguenti e balsami, lanterne (per fare luce al defunto), monete, suppellettili. Il tutto lascia ipotizzare la presenza di una necropoli vasta ed importante, che si estendeva lungo un importante asse viario antico.
Le sepolture di epoca romana.
La necropoli rinvenuta grazie a questa nuova scoperta archeologica è coerente con quanto emerso anche in altri siti funerari di età romana. Con il passare dei secoli, collocazione e materiali di costruzione delle necropoli variarono nel tempo, seguendo l’evolversi delle abitudini sociali ed economiche della civiltà romana.
Necropoli di età precedenti vennero ricostruite o riutilizzate in tempi successivi, oppure vennero occupati spazi un tempo lasciati liberi. I materiali utilizzati, marmo, tegole, terracotta, legno, così come le decorazioni ed il corredo funerario, variavano in base al ceto sociale della famiglia.

Le tipologie di tombe.
Varie erano in epoca romana le tipologie di sepoltura. Potevano riguardare un unico defunto, oppure essere progettate e costruite per una famiglia intera, oppure ancora per un gruppo con particolari legami, ad esempio per residenza o tipologia lavorativa.
Le regole imponevano la costruzione di necropoli al di fuori delle mura cittadine, verosimilmente per motivi igienici. Per lo più, venivano utilizzati spazi nei pressi delle grandi strade consolari o delle loro traverse. In genere i ceti più abbienti utilizzavano le aree più vicine alle strade: in tal modo era più facile raggiungerle, ma anche far sì che i viandanti ammirassero i grandi monumenti funerari celebrativi.
Oppure, se la famiglia possedeva una villa nobiliare in campagna, di frequente costruiva la tomba di famiglia nei pressi della villa.
L’area di Battipaglia.
Forse non stupisce che questa nuova scoperta archeologica sia avvenuta nella zona di Battipaglia. L’area di Battipaglia ha già fatto emergere importanti reperti in tempi passati.
Ad esempio, una villa romana a vocazione agricola, accanto ai resti della quale sono emerse anche tracce di un’antica via ed alcune sepolture. Gli studi datano il complesso ad un periodo compreso tra il I ed il III secolo dopo Cristo. Altri reperti testimoniano di civiltà successive, in una continuità di frequentazione dell’area.
L’attuale nuova scoperta archeologica apre quindi ulteriori opportunità per conoscere ed approfondire la storia e l’organizzazione dell’area nel susseguirsi dei secoli. I lavori sono ora coordinati dalla Soprintendenza Archeologia e Belle Arti di Salerno.
Seguici sui Social