La Lazio di Sarri ha conquistato 9 punti in meno rispetto allo scorso anno: cosa succede?

Foto di Tuttosport

Quest’anno la Lazio di Maurizio Sarri sembra aver perso quella fame che l’anno scorso le ha permesso di arrivare al secondo posto in Serie A, solo dietro al Napoli.

Rispetto allo scorso anno sono 9 i punti in meno. Le possibili cause del tracollo.

Non c’è dubbio che la causa principale di questo tracollo sia il trasferimento di Sergej Milinkovic Savic. Che il sergente fosse importante per i biancocelesti non c’è mai stato dubbio ma è soltanto con la sua assenza che si è capita la sua grandezza. Il serbo infatti legava il gioco tra centrocampo ed attacco. Andava a raccogliere tutti quei palloni alti che quest’anno vengono matematicamente regalati all’avversario, e si dimostrava una validissima alternativa quando gli attaccanti non erano in giornata. Milinkovic Savic è stato il faro della Lazio degli scorsi anni e sostituirlo non era cosa facile. Al suo livello, come centrocampisti, ce ne sono davvero pochi ed ovviamente quelli come Bellingham, non rientrano nelle possibilità della Lazio.

Lotito però il suo lo ha fatto. Ha portato a Roma Guendouzi e Kamada. Sul giapponese c’erano grandi aspettative. Finora però, ha dimostrato ben poco. Il suo approccio non era stato affatto male. Un gol decisivo contro il Napoli che valse i primi tre punti stagionali. Da quel momento il nulla assoluto. In più, la Lazio lo perderà a gennaio per la Coppa d’Asia. D’altro canto, il francese Mateo Guendouzi, è subito entrato nei meccanismi di Sarri. Il suo però è un gioco differente. Si tratta più di un mediano dai piedi buoni che di una mezz’ala offensiva. Eppure pare che Sarri lo stia facendo pian piano adattare in quel ruolo. Di certo la grinta, la tecnica e la fisicità non gli mancano. Potrebbe essere proprio lui a investire l’eredità del sergente.

Le altre cause del tracollo della Lazio di Sarri.

Come detto però, l’assenza di Milinkovic è solo una delle cause del tracollo di questa Lazio. Altra è sicuramente il rendimento degli attaccanti, in particolare di Ciro Immobile. Il capitano biancoceleste non ha iniziato nel migliore dei modi la prima parte di stagione.

C’è però anche da dire che è risultato fondamentale in ben più di un’occasione come nei match di Champions League contro il Feyenord ed il Celtic che hanno praticamente regalato la qualificazione agli ottavi. Per il resto però, Ciro appare solo il lontano parente di quel centravanti spacca difese che era fino allo scorso anno. Spesso si perde in passaggi semplici, sbaglia tocchi elementari.

Chiaramente l’età avanza, è un dato di fatto ma sicuramente potrebbe fare qualcosa in più. Inoltre, il suo sostituto, Taty Castellanos, nonostante un buon avvio di stagione, sembra non reggere il confronto con il più spento Immobile degli ultimi anni. Il Taty ci prova, ci mette cuore e grinta ma i risultati non arrivano e all’attivo ha solo un gol in campionato.

Anche dagli esterni è arrivato poco apporto. Soprattutto dai due titolari Zaccagni e Felipe Anderson. Per il brasiliano 0 gol in Serie A, per l’ex Verona, a segno di tacco lo scorso sabato proprio gli scaligeri, solo due gol. Un apporto quanto mai opaco anche in termini di gioco.

Molto meglio invece Pedro che oltre ad aver segnato un gol importantissimo contro il Celtic all’andata, fissando il risultato sul 2-1 solo agli ultimi secondi, ha trovato anche continuità in campionato. Pare stia vivendo una seconda giovinezza. Al momento poi Isaksen non ha reso quanto si sperasse. Le qualità si vedono ma il poco minutaggio e il salto di campionato, da quello danese a quello italiano, ne hanno influenzato le prestazioni.

Il problema difesa.

La Lazio di Sarri lo scorso anno era una delle difese più forti del campionato. L’estremo difensore, Ivan Provedel, aveva battuto tutti i record della Lazio per numero di Clean Sheet. L’accoppiata Romagnoli Casale/Patric, era praticametne impenetrabile. Quest’anno invece sono già 16 i gol subiti in sole 15 partite. Negli ultimi tempi va anche registrato l’infortunio di Romagnoli ma anche con lui in campo la difesa di Maurizio Sarri, non è riuscita a dare il giusto contributo.

La Lazio di Sarri ha conquistato 9 punti in meno rispetto allo scorso anno: cosa succede?
Fonte Goal.com

Assenza di idee.

Ciò che maggiormente imputano i tifosi biancocelesti alla Lazio di Maurizio Sarri è di non avere idee. Il gioco, il modulo, gli attacchi, sono sempre gli stessi e sempre sterili. Il sarrismo è solo un lontano ricordo dello scorso anno. In questa stagione, partendo dal basso, la Lazio ha perso tantissimi palloni, ed allora ecco che si torna al lancio lugno.

Lancio lungo che però dienta inutile ed efficace senza un giocatore di peso come Milinkovic Savic (ed ecco che si chiude il cerchio). Tanti palloni persi e poche idee di gioco. Le solite verticalizzazioni per Immobile funzionano poco, se invece in campo c’è Castellanos allora la squadra deve reinventarsi perchè a differenza del suo compagno di reparto lui si avvicina al possessore di palla. Per quanto riguarda Luis Alberto invece è l’unico che riesce a mantenere un livello alto di tecnica e personalità.

Ed ecco allora che si inizia a pensare ad un problema di mentalità. La squadra, forse appagata dal secondo posto dello scorso anno, forse rimaneggiata per l’assenza del Sergente, sta pagando un dazio troppo alto. Se la stagione dovesse proseguire su questa scia, la panchina di Sarri non sarebbe al sicuro per molto tempo.

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