Dopo la scomparsa di Papa Francesco, il Conclave si prepara a eleggere un nuovo Pontefice in un contesto globale inedito, tra tensioni internazionali e la spinta riformatrice del pontificato più rivoluzionario degli ultimi secoli.
Ecco i principali candidati.
I favoriti: Parolin e Tagle in testa
Pietro Parolin (70 anni), Segretario di Stato vaticano, è il candidato più quotato. Considerato un abile diplomatico – ha mediato con la Cina e l’America Latina – incarna la continuità con Francesco, pur mantenendo un profilo centrista.La sua esperienza nella Curia e la capacità di dialogare con potenze come Pechino lo rendono un “tecnocrate” apprezzato.
Luis Antonio Tagle (67 anni), filippino, è il volto progressista della Chiesa globale. Ex presidente di Caritas Internationalis, critica le posizioni conservatrici su LGBTQ+ e divorziati, guadagnandosi il soprannome di “Bergoglio asiatico”. La sua elezione segnerebbe una svolta verso l’Asia, continente dove il cattolicesimo cresce più rapidamente.
Gli italiani in corsa: Zuppi e Pizzaballa
Matteo Zuppi (69 anni), arcivescovo di Bologna, è il riformatore sociale.Mediatore in Ucraina per conto del Vaticano, ha incontrato Zelenskyy e il patriarca Kirill, mostrando una visione internazionalista. La sua attenzione ai poveri e la difesa di un approccio inclusivo verso le minoranze lo legano all’eredità di Francesco.
Pierbattista Pizzaballa (60 anni), patriarca latino di Gerusalemme, è il simbolo del dialogo interreligioso. Durante la guerra Israele-Hamas si è offerto come ostaggio per liberare i bambini di Gaza, dimostrando un coraggio che potrebbe unire conservatori e progressisti.
I candidati internazionali: da Erdo ad Ambongo
Péter Erdő (72 anni), ungherese, rappresenta l’ala conservatrice europea. Oppositore delle unioni omosessuali e sostenitore del celibato obbligatorio, incarna una visione tradizionalista, ma gode di rispetto trasversale per la sua preparazione teologica.
Fridolin Ambongo Besungu (65 anni), congolese, è il leader africano più citato. Presidente del Simposio delle Conferenze episcopali africane, ha criticato le aperture alle benedizioni per coppie gay, riflettendo le posizioni del continente dove la Chiesa cresce più rapidamente.
Gli outsider: da Aveline a Sarah
Jean-Marc Aveline (64 anni), francese, è il mediatore culturale. Arcivescovo di Marsiglia, punta su dialogo con l’Islam e accoglienza migranti, temi cruciali per l’Europa.
Robert Sarah (79 anni), guineano, è il conservatore globale. Ex prefetto della Congregazione per il Culto Divino, è amato dai tradizionalisti ma considerato troppo anziano per un pontificato lungo.
Anders Arborelius (75 anni), svedese, è il difensore della dottrina in Scandinavia. Primo cardinale del Paese, si oppone al diaconato femminile, rappresentando una voce minoritaria ma influente.
Il quadro geopolitico: Asia e Africa in ascesa
Dei 135 cardinali elettori, quasi il 40% proviene da Europa, il 20% da Asia e Africa. La scelta di un Papa non europeo – dopo due secoli di italianità – riflette l’internazionalizzazione della Chiesa.Tuttavia, l’età media elevata (molti elettori hanno 75-80 anni) potrebbe favorire candidati “di transizione” come Parolin.
Per noi di MondoUomo.it, la sfida è bilanciare riforme e unità: il nuovo Pontefice dovrà essere un ponte tra periferie e centro, senza tradire lo spirito del “Vangelo incarnato” di Francesco.
Ma sappiamo che lo Spirito Santo nel Conclave riserva sempre grandi sorprese.
Fonte di Redazione: https://www.bolognatoday.it/attualita/papabili-papa-francesco-zuppi-conclave.html