Il mondo della musica è in lutto. Werenoi, al secolo Jérémy Bana Owona, talentuoso rapper franco-camerunense, ci ha lasciati improvvisamente a soli 31 anni.
La notizia, confermata questa mattina dal suo produttore e dalla sua etichetta discografica, ha gettato nello sconforto migliaia di fan e colleghi artisti, creando un vuoto incolmabile nella vibrante scena rap francese.
Un’ascesa fulminea e un successo senza precedenti
Nato e cresciuto nelle strade di Montreuil da genitori camerunensi, Jérémy aveva sempre mantenuto un velo di mistero sulla sua vita personale. “Preferisco il mistero. Parlo abbastanza di me nei miei testi”, diceva nelle rare occasioni in cui concedeva interviste.
La sua stella iniziò a brillare nel 2021 con il singolo “Guadalajara”, quando ancora si faceva chiamare We Renoi. Da quel momento, la sua carriera è stata una corsa inarrestabile verso la vetta: nel 2022 il contratto con AllPoints France e l’EP “Telegram”, seguito nel 2023 dall’album “Carré” che ha conquistato il primato delle vendite in Francia.
Il 2023 è stato l’anno della sua consacrazione: vincitore del premio come “rivelazione maschile dell’anno” ai Flammes, i più prestigiosi riconoscimenti della musica urban francese. I suoi brani “Laboratoire” e “Chemin d’or” sono diventati veri fenomeni, accumulando milioni di stream e raggiungendo la certificazione di diamante.
L’anno della maturità di Werenoi ed il trionfo con “Pyramide”
Nel 2024, Werenoi ha consolidato il suo successo pubblicando gli album “Pyramide” e “Pyramide 2”, autentici dominatori delle classifiche, arricchiti da collaborazioni stellari con Damso, Aya Nakamura e SCH. Su Spotify era il secondo artista più ascoltato in Francia, secondo solo a Jul, e il suo album è stato il più venduto dell’anno. Il 2025 gli ha portato il riconoscimento definitivo: “Pyramide 2” ha vinto il premio di “album dell’anno” ai Flammes.
L’11 aprile scorso, aveva pubblicato il suo ultimo lavoro, “Diamant Noir”, testimonianza di una creatività inesauribile: sei album in appena tre anni, ognuno capace di lasciare un’impronta indelebile nel panorama musicale europeo.
Un mistero sulle cause della morte
Le circostanze della sua scomparsa restano avvolte nel mistero. Si parla di un malore improvviso e di un ricovero d’urgenza all’ospedale Pitié-Salpêtrière di Parigi, ma nessuna causa ufficiale è stata ancora comunicata. Il silenzio della famiglia e del suo entourage, insieme alla cancellazione di un concerto previsto a Lione e alla rimozione temporanea dei suoi video da YouTube, hanno alimentato preoccupazione e speculazioni tra i fan. Alcune fonti non confermate parlano di un arresto cardiaco, ma attendiamo comunicazioni ufficiali.
L’eredità di un artista riservato, ma profondamente autentico
Werenoi ci lascia un patrimonio musicale impressionante: oltre 7 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, centinaia di milioni di visualizzazioni su YouTube e collaborazioni con i più grandi nomi della scena francese. Il suo stile diretto e personale ha dato voce a un’intera generazione. La sua riservatezza, la scelta di raccontarsi esclusivamente attraverso le sue canzoni, e la capacità di reinventarsi album dopo album, lo hanno trasformato in un’icona di autenticità.
Come hanno ricordato i suoi collaboratori più stretti, “l’unico modo per conoscerlo davvero era ascoltare la sua musica”. E così sarà anche domani: la voce potente e sincera di Werenoi continuerà a vivere nelle cuffie e nei cuori di chi lo ha amato.
“Repose en paix mon frère, je t’aime!” (“Riposa in pace fratello mio, ti voglio bene!”) – Babs, produttore di Werenoi
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