Mark Rothko è stato uno dei più influenti artisti astratti del XX secolo, noto per i suoi dipinti di grandi dimensioni, dominati da campi rettangolari di colore sfumato e vibrante.
Nelle sale esclusive della Fondation Louis Vuitton di Parigi, l’arte prende vita con una mostra straordinaria dedicata al grande pittore Mark Rothko. Figlio di immigrati russi, Rothko ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte del XX secolo con la sua capacità di catturare l’essenza delle emozioni umane attraverso il colore e la forma. La mostra, curata da Suzanne Pagé e Christopher Rothko, figlio del Maestro, è un’occasione unica per immergersi nell’universo di questo artista straordinario.
Conosciuto per le sue opere eteree e potenti, Mark Rothko ha lasciato una profonda eredità artistica, e questa retrospettiva offre ai visitatori l’opportunità di immergersi in 115 delle sue opere, provenienti dalle più prestigiose collezioni istituzionali e private del mondo. Tra di esse, spiccano capolavori in prestito dalla National Gallery of Art di Washington, dalla Tate di Londra e dalla collezione di famiglia Rothko.
La mostra è un viaggio attraverso l’anima dell’artista, un’esplorazione dei suoi lavori che abbracciano l’evoluzione del suo stile e della sua percezione artistica nel corso degli anni. Dall’uso di colori vivaci ai suoi celebri dipinti monocromatici, ogni opera di Rothko racconta una storia unica, una storia di profonde emozioni e riflessioni sulla vita stessa.
L’arte di Rothko, con la sua abilità di comunicare emozioni attraverso forme e colori, si fonde perfettamente con il lusso e l’eleganza associati a Louis Vuitton. La Fondation Louis Vuitton, con il suo imponente edificio progettato da Frank Gehry, offre uno sfondo magnifico per esporre queste opere d’arte straordinarie.
La mostra “Mark Rothko” alla Fondation Louis Vuitton è un’opportunità imperdibile per gli amanti dell’arte, gli appassionati di moda e chiunque sia in cerca di un’esperienza emozionante e culturale. La retrospettiva è visitabile dal 18 ottobre 2023 fino al 2 aprile 2024, ma consigliamo di prenotare in anticipo per assicurarsi un posto in questa avventura visiva e spirituale.
In un mondo in cui l’arte e il lusso si fondono in un abbraccio armonico, la mostra “Mark Rothko” alla Fondation Louis Vuitton rappresenta un omaggio a un artista che ha saputo catturare l’anima umana in ogni pennellata. Non perdete l’opportunità di immergervi in questo straordinario viaggio artistico e scoprire l’essenza dell’eleganza e dell’emozione.
Mark Rothko, Biografia.
Mark Rothko, pseudonimo di Markus Yakovlevich Rothkowitz, nacque il 25 settembre 1903 a Daugavpils, in Lettonia, da una famiglia ebraica. Nel 1913, emigrò con la famiglia negli Stati Uniti, stabilendosi a Portland, nell’Oregon. Fin da giovane, mostrò un interesse per l’arte e la letteratura. Nel 1921, si trasferì a New York per studiare arte alla Parsons School of Design e alla Art Students League, dove fu allievo di Max Weber e Milton Avery. Iniziò la sua carriera come pittore figurativo, influenzato dalla pittura europea e dal surrealismo.
Negli anni ’30, si unì al movimento della New York School, che comprendeva artisti come Jackson Pollock e Willem de Kooning, precursori dell’espressionismo astratto. Negli anni ’40, sperimentò con varie tecniche e stili, introducendo elementi mitologici e simbolici nelle sue opere. Verso la fine del decennio, sviluppò il suo stile distintivo, caratterizzato da campi di colore rettangolari sovrapposti e sfumati. Questo stile lo rese famoso nel mondo dell’arte e gli valse importanti commissioni, come i murales per il ristorante Four Seasons nel Seagram Building di New York (1958), per l’Università di Harvard (1961) e per la Cappella Rothko a Houston (1964). Rothko visse una vita modesta e ritirata, nonostante il successo. Soffrì di depressione e problemi di salute, che lo portarono al suicidio il 25 febbraio 1970.
Mark Rothko, lo Stile.
Lo stile artistico di Mark Rothko è basato sulla potenza emotiva del colore e sulla sua capacità di trasmettere emozioni e sensazioni. Rothko riteneva che il colore potesse creare un’esperienza spirituale e intima tra l’opera e lo spettatore, se fosse stato applicato in modo omogeneo e senza tracce di pennellate. Il colore, aiutato dalla luce, entrava in relazione con l’anima dello spettatore e provocava reazioni emotive inaspettate.
Rothko usava spesso colori caldi e luminosi nei suoi dipinti, ma negli ultimi anni della sua vita passò a colori più scuri e cupi, che riflettevano il suo stato d’animo. I suoi dipinti erano divisi in campi rettangolari sovrapposti e sfumati, che creavano un effetto di profondità e movimento. Queste forme geometriche semplici erano astratte, ma erano concepite per rappresentare concetti universali come la vita, la morte, l’amore, la tragedia. Rothko non dava titoli specifici ai suoi dipinti, ma li numerava o li indicava con i colori dominanti. In questo modo, voleva evitare qualsiasi interpretazione predefinita o limitante delle sue opere.
Nel saggio scritto per il catalogo della mostra, Christopher Rothko, figlio del Maestro, sostiene che quella del padre non è una “tabula rasa”, bensì un “tableau vivant”.
Non c’è nessun vuoto. Semmai c’è un vuoto – apparente, tutto da riempire. Rothko chiede molto lavoro allo spettatore. Lo invita a ingaggiare un dialogo con il quadro per creare verità che non esistono prima dell’esperienza che si fa della pittura. E la vita del singolo individuo che di volta in volta rianima il processo artistico. C’è chi non si rende disponibile a questo tipo di operazione, di confronto. Ma l’arte di Rothko è questa.
Christopher Rothko
Mark Rothko, le Opere.
Tra le opere più importanti di Mark Rothko si possono citare:
- Crocifissione (1935): uno dei primi dipinti figurativi di Rothko, che mostra l’influenza dell’espressionismo tedesco e del cubismo. Rappresenta una scena biblica con figure stilizzate e colori intensi.
- Ingresso alla metropolitana (1938): un dipinto realista che ritrae una scena urbana con persone che entrano ed escono dalla metropolitana. Mostra l’interesse di Rothko per la vita moderna e le sue contraddizioni.
- Edipo (1944): un dipinto surrealista che raffigura il mito greco di Edipo Re. Mostra l’influenza di Picasso e dei surrealisti europei. Usa simboli e immagini oniriche per esprimere il dramma psicologico del personaggio.
- Idromassaggio lento in riva al mare (1944): un dipinto che segna la transizione verso l’astrazione. Rappresenta una scena marina con forme organiche e colori vivaci. Mostra l’influenza di Matisse e della pittura fauve.
- Numero 9, Dark over Light Earth/Violet and yellow in Rose (1954): uno dei primi esempi dello stile dei campi di colore. Rappresenta una composizione di rettangoli sovrapposti e sfumati, con colori caldi e contrastanti. Crea un’atmosfera di tensione e mistero.
- Green on maroon (1961): uno dei dipinti più cupi e drammatici di Rothko. Rappresenta una composizione di rettangoli sovrapposti e sfumati, con colori scuri e opachi. Crea un’atmosfera di angoscia e oppressione.
- Nero su grigio (1969): l’ultimo dipinto completato da Rothko prima del suo suicidio. Rappresenta una composizione di rettangoli sovrapposti e sfumati, con colori quasi monocromatici. Crea un’atmosfera di vuoto e disperazione.
Mark Rothko è stato uno dei più grandi artisti astratti del XX secolo, capace di creare opere di grande impatto emotivo e spirituale.
La sua pittura è stata una continua ricerca dell’essenza dell’esistenza umana, attraverso il colore e la forma. Le sue opere sono testimonianze della sua vita, delle sue passioni, delle sue sofferenze. Sono opere che invitano lo spettatore a riflettere e a meditare sul significato della vita e dell’arte.