Frequenza del trattamento di microneedling ed i tempi di recupero
Qual è la frequenza del trattamento? O, per meglio dire, quante sedute sono necessarie per ottenere risultati visibili? Una risposta sola non può essere fornita, in quanto la “cadenza” delle sedute dipende dalla singola situazione e dalla tipologia di pelle, diversa da individuo a individuo.
In linea generale, tre sedute possono rivelarsi bastevoli per fare la differenza rispetto alla situazione di partenza, ma bisogna sempre valutare il caso in questione: a titolo meramente indicativo, per migliorare il tono della pelle occorrono 3-4 sedute, laddove invece per ridurre la presenza di macchie cutanee o di cicatrici sono necessarie 4-6 sedute.
Tra una seduta e l’altra bisogna attendere tra le due e le quattro settimane – così da permettere alla pelle di riprendersi del tutto – secondo quanto stabilito dal professionista al quale ci si rivolgerà per il trattamento.
Al termine della seduta di microneedling potrebbe comparire un po’ di gonfiore sulla zona trattata, che potrà inoltre arrossarsi temporaneamente, proprio come a seguito di una scottatura causata dal sole. Effetti collaterali, questi, che scompariranno nel giro di pochi giorni.
Ma cosa fare dopo il trattamento? Come regolarsi e quali precauzioni adottare? Importante sarà innanzitutto evitare di adoperare creme e make up nei giorni successivi alla seduta. Altrettanto importante sarà mantenere la pelle idratata e preservarla dai raggi solari, in modo tale da agevolare il processo di guarigione. Un processo di guarigione che vedrà lo strato esterno dell’epidermide seccarsi e screpolarsi, lasciando poi emergere uno strato “nuovo”, dall’aspetto sano ed omogeneo.
Quali sono le controindicazioni al microneedling?
Sebbene presenti indubbi vantaggi, il microneedling non è indicato per tutte le tipologie di pelle. Si rivela infatti sconsigliato in presenza di acne attiva, perché l’infiammazione potrebbe aggravarsi, come pure in presenza di infezioni cutanee, che potrebbero peggiorare con il trattamento, e di pelle molto sottile o sensibile, che potrebbe irritarsi.
Oltre a una ben determinata tipologia di pelle, anche ben precise condizioni mediche risultano controindicate per il ricorso al microneedling. Citiamo al riguardo le malattie cardiache e i disturbi della coagulazione, nonché, nel caso specifico delle donne, la gravidanza e l’allattamento.
Sarà in ogni caso il dermatologo o il professionista qualificato, a cui ci si è rivolti, a determinare se il microneedling è indicato per le proprie esigenze, così da assicurare un’esperienza sicura ed insieme efficace.
Oltre alle controindicazioni, è fondamentale inoltre sapere come prepararsi al trattamento. Ecco allora che si “tratterà” la pelle in maniera adeguata, evitando di esporla al sole per almeno una settimana prima del trattamento. Qualche giorno prima andrà poi interrotto l’utilizzo di prodotti a base di retinolo o acidi esfolianti, allo scopo di limitare il rischio di irritazioni.
Informazioni, queste, tutte fondamentali per affrontare al meglio il trattamento estetico in oggetto, “fatto” non solo di tecnica, ma anche di conoscenza e di preparazione. Solo in questo modo, infatti, il microneedling potrà costituire un valido alleato per migliorare la qualità della pelle, nel rispetto dei suoi bisogni e nella valorizzazione delle sue caratteristiche uniche.