Tra le normative che stanno rivoluzionando il panorama europeo, il Regolamento eIDAS2 merita particolare attenzione; approfondiamo in questo articolo questo regolamento e le sue implicazioni.
Si tratta dell’evoluzione dell’originario Regolamento eIDAS (electronic IDentification, Authentication and trust Services), che stabilisce il quadro normativo per l’identificazione elettronica e i servizi fiduciari nell’Unione Europea. Con l’aggiornamento eIDAS2, l’Europa punta a rafforzare la sicurezza, l’interoperabilità e la fiducia negli strumenti digitali.
Premessa
eIDAS2 rappresenta un passo cruciale verso un’Europa digitale più integrata e sicura.
L’introduzione dell’EUDI Wallet cambierà il modo in cui cittadini e imprese interagiscono con il mondo digitale, semplificando le operazioni, aumentando la sicurezza e favorendo l’innovazione. Le aziende che sapranno adattarsi velocemente a questo cambiamento avranno un vantaggio competitivo nel nuovo scenario digitale europeo.
Approfondiamo il Regolamento eIDAS2.
eIDAS2 è la revisione del regolamento UE 910/2014, che disciplina l’identità digitale, la firma elettronica e altri servizi fiduciari. Il nuovo regolamento introduce il concetto di European Digital Identity Wallet (EUDI Wallet), un portafoglio elettronico che permetterà ai cittadini e alle imprese di identificarsi, firmare documenti e accedere a servizi digitali in tutta l’UE con un unico strumento.
Questa evoluzione nasce dall’esigenza di garantire un accesso sicuro e standardizzato ai servizi digitali transfrontalieri, riducendo la dipendenza da soluzioni proprietarie fornite da giganti tecnologici extraeuropei. eIDAS2 mira a fornire un’identità digitale sicura, riconosciuta ovunque in Europa e facilmente utilizzabile.
I Punti Chiave di eIDAS2.
1. L’European Digital Identity Wallet (EUDI Wallet)
Il cuore della riforma è il portafoglio digitale europeo, che consentirà ai cittadini di:
- Archiviare e condividere in modo sicuro documenti di identità, diplomi, patenti di guida e certificati professionali.
- Accedere a servizi pubblici e privati in tutta l’UE con un’unica identità digitale verificata.
- Firmare documenti con valore legale in tutti gli Stati membri.
2. Maggiore Sicurezza e Controllo per gli Utenti
Uno degli obiettivi chiave è offrire agli utenti il pieno controllo sui propri dati, permettendo loro di scegliere quali informazioni condividere e con chi. Il wallet digitale sarà progettato secondo i più alti standard di sicurezza per prevenire frodi e accessi non autorizzati.
3. Un Mercato Unico Digitale Pienamente Funzionale
L’introduzione di eIDAS2 faciliterà l’integrazione di servizi digitali in settori chiave come il banking, la sanità, l’istruzione e il commercio elettronico. Le aziende potranno autenticare clienti e dipendenti in modo rapido e sicuro, migliorando la customer experience e riducendo i rischi di frode.
Impatti sul Mondo del Business e del Lavoro.
eIDAS2 aprirà nuove opportunità per aziende, professionisti e amministrazioni pubbliche. Ecco alcuni dei principali impatti:
1. Semplificazione delle Procedure Aziendali
Grazie al wallet digitale, le aziende potranno snellire i processi di onboarding di clienti e dipendenti, eliminando la necessità di documenti cartacei e verifiche complesse.
2. Accelerazione della Digitalizzazione nei Settori Regolamentati
Banche, assicurazioni e servizi finanziari beneficeranno di strumenti di identificazione più sicuri e conformi alle normative europee, riducendo i costi operativi e migliorando l’efficienza.
3. Nuove Opportunità per il Mercato del Lavoro
Per i lavoratori, eIDAS2 semplificherà la certificazione di competenze e qualifiche professionali, facilitando la mobilità lavorativa tra i Paesi UE.
Sfide e Prossimi Passi
Nonostante i numerosi vantaggi, l’implementazione di eIDAS2 presenta alcune sfide. La creazione di un’infrastruttura sicura e interoperabile richiede investimenti significativi da parte degli Stati membri e delle aziende. Inoltre, sarà fondamentale garantire un’ampia adozione del wallet digitale, promuovendone l’uso tra cittadini e imprese.
L’Unione Europea prevede di rendere operativo il sistema entro il 2026, con la collaborazione di enti pubblici e privati per la realizzazione delle soluzioni tecniche necessarie.