Le PMI sono il motore dell’economia italiana; tuttavia devono affrontare una serie di sfide per restare competitive in un mercato globale sempre più digitalizzato e innovativo.
Qual è lo stato della digitalizzazione delle PMI italiane?
Quali sono le opportunità e le difficoltà che incontrano nel percorso di trasformazione digitale? Quali sono le iniziative e i supporti disponibili per favorire la diffusione delle tecnologie emergenti tra le PMI?
Il divario digitale tra le PMI italiane e quelle europee.
Secondo l’indice DESI (Digital Economy and Society Index), che misura il livello di digitalizzazione dei paesi dell’Unione Europea, l’Italia si colloca al 18° posto nel 2022, con un punteggio di 54,4 su 100, inferiore alla media europea di 58,5.
Tra le dimensioni considerate dall’indice, quella relativa all’integrazione delle tecnologie digitali nelle imprese è quella in cui l’Italia mostra il maggior ritardo, con un punteggio di 38,9, ben al di sotto della media europea di 51,8.
In particolare, le PMI italiane mostrano una scarsa propensione ad adottare soluzioni digitali avanzate, come il cloud computing, l’intelligenza artificiale, l’Internet of things e il commercio elettronico. Secondo le statistiche ISTAT, nel 2021 solo il 5,3% delle PMI italiane ha utilizzato sistemi di intelligenza artificiale, contro il 24,3% delle grandi imprese.
Analogamente, solo il 15,7% delle PMI ha venduto online, contro il 35,9% delle grandi imprese; inoltre, solo il 41,9% delle PMI ha acquistato servizi cloud di livello medio-alto, contro il 69,6% delle grandi imprese.
Questo divario digitale tra le PMI italiane e quelle europee si riflette anche sulla produttività e sulla competitività delle imprese. Secondo il rapporto COTEC, le PMI italiane hanno una produttività inferiore alla media europea e a quella delle PMI francesi e tedesche.
Inoltre, le PMI italiane hanno una quota di esportazioni inferiore alla media europea e a quella delle PMI spagnole e polacche.
Le opportunità della digitalizzazione per le PMI italiane.
La digitalizzazione delle PMI italiane non è solo una necessità, ma anche un’opportunità per migliorare le performance, l’efficienza, l’innovazione e la sostenibilità delle imprese.
L’adozione di soluzioni digitali avanzate può infatti portare a diversi benefici, tra cui:
- La riduzione dei costi e dei tempi di gestione dei processi aziendali, grazie all’automazione, all’ottimizzazione e all’integrazione delle attività.
- L’aumento della qualità e della sicurezza dei prodotti e dei servizi, grazie al monitoraggio, all’analisi e alla prevenzione dei rischi e dei difetti.
- L’ampliamento del mercato e del portafoglio clienti, grazie alla possibilità di raggiungere nuovi segmenti, aree geografiche e canali di vendita, anche a livello internazionale.
- L’incremento dell’innovazione e della differenziazione, grazie alla possibilità di sviluppare nuove soluzioni, personalizzare l’offerta e creare valore aggiunto per i clienti.
- Il miglioramento della sostenibilità ambientale e sociale, grazie alla riduzione dell’impatto ambientale, al risparmio energetico e alla valorizzazione delle risorse umane
Secondo una stima di Prometeia, la digitalizzazione delle PMI italiane potrebbe portare a un aumento del valore aggiunto di circa 100 miliardi di euro entro il 2025, pari al 5,5% del PIL.
Inoltre, la digitalizzazione delle PMI potrebbe contribuire a creare nuovi posti di lavoro, soprattutto qualificati e specializzati, e a ridurre il divario di genere e di età nel mercato del lavoro.
Le sfide della digitalizzazione per le PMI italiane.
Per cogliere le opportunità della digitalizzazione, le PMI italiane devono però affrontare una serie di sfide, che riguardano sia gli aspetti tecnologici che quelli organizzativi e culturali. Tra le principali difficoltà che le PMI incontrano nel percorso di trasformazione digitale, si possono citare:
- La mancanza di risorse finanziarie, che limita la capacità di investire in tecnologie, infrastrutture e servizi digitali, soprattutto in un contesto di crisi economica e di incertezza.
- La mancanza di competenze digitali, sia a livello di management che di personale operativo, che ostacola la comprensione, la selezione, l’implementazione e l’utilizzo delle soluzioni digitali più adatte alle esigenze aziendali.
- La mancanza di una visione strategica, che impedisce di definire obiettivi, piani e indicatori di misurazione dell’impatto della digitalizzazione sulle performance e sui risultati aziendali.
- La resistenza al cambiamento, che si manifesta in una scarsa propensione al rischio, in una bassa apertura all’innovazione e in una forte attaccamento alle pratiche consolidate.
Queste sfide richiedono alle PMI italiane di adottare un approccio proattivo, flessibile e collaborativo alla digitalizzazione, basato su una costante analisi delle opportunità e delle minacce del mercato, su una continua formazione e aggiornamento delle competenze, su una forte leadership e coinvolgimento dei dipendenti e su una rete di relazioni con i fornitori, i clienti e i partner.
Le iniziative e i supporti per la digitalizzazione delle PMI italiane.
Per sostenere le PMI italiane nel processo di digitalizzazione, sono state avviate diverse iniziative e messe a disposizione diverse fonti di supporto, sia a livello nazionale che europeo.
Tra queste, si possono citare:
- Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede una dotazione di circa 49 miliardi di euro per la missione “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, con l’obiettivo di accelerare la transizione digitale del Paese e delle sue imprese.
- Il Fondo per la Repubblica Digitale, che finanzia progetti di ricerca, sviluppo e innovazione nel campo delle tecnologie digitali emergenti, come l’intelligenza artificiale, l’internet delle cose e la blockchain, con una particolare attenzione alle PMI e alle imprese sociali.
- Il Programma Impresa 4.0, che offre incentivi fiscali e finanziari alle imprese che investono in tecnologie abilitanti per l’industria 4.0, come il cloud computing, il big data, la robotica e la cybersecurity.
- Il Programma Operativo Nazionale Imprese e Competitività (PON I&C), che finanzia azioni di sostegno alla competitività, all’innovazione e all’internazionalizzazione delle PMI, con una dotazione di circa 2,5 miliardi di euro.
- Il Programma Horizon Europe, che è il principale programma di ricerca e innovazione dell’Unione Europea, con una dotazione di circa 95,5 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, e che prevede diverse opportunità di finanziamento per le PMI, tra cui il programma EIC Accelerator.
Queste iniziative e questi supporti rappresentano una leva importante per stimolare e facilitare la digitalizzazione delle PMI italiane, ma richiedono anche una maggiore consapevolezza, informazione e partecipazione da parte delle imprese, che devono essere in grado di cogliere le opportunità offerte e di sfruttarle al meglio.
La digitalizzazione delle PMI italiane è una sfida cruciale per il futuro dell’economia e della società del Paese, che richiede un impegno congiunto di tutti gli attori coinvolti: le imprese, le istituzioni, il sistema educativo, il mondo della ricerca e dell’innovazione, i media, la società civile.
Solo così si potrà colmare il divario digitale che separa l’Italia dagli altri paesi europei e sfruttare le potenzialità offerte dalle tecnologie emergenti per creare valore, crescita e benessere per tutti.