Peppino Impastato, il ricordo del suo coraggio a 47 anni dalla morte.

La società è segnata da fenomeno positivi, ma purtroppo anche da quelli negativi. La criminalità organizzata è un cancro che si estende in vari settori, dando vita ad una serie di effetti nefasti. Alcune persone hanno avuto il coraggio di opporsi ad un sistema putrido, combattendo per vivere in una società segnata dall’onestà. La legalità è il principale diritto che spetta ad ogni cittadino.

Peppino Impastato è stata una di quelle persone che si sono battute per ridare legalità ad ogni singolo cittadino. In una comunità segnata dalla corruzione, dall’omertà e dagli interessi Impastato ha saputo fare la differenza. Un desiderio di libertà trasmesso attraverso la sua voce, la sua cultura e la sua esperienza di vita. Peppino proveniva da una famiglia con forti legami con la criminalità organizzata, ma le sue radici non gli hanno impedito di intraprendere una strada diversa.

Peppino Impastato

Credits foto Instagram @peppino_impastato_cinisi

Il 9 maggio 1979 moriva a Cinisi Peppino Impastato. Giornalista attivo nella lotta contro la criminalità organizzata.

La società è segnata da fenomeno positivi, ma purtroppo anche da quelli negativi. La criminalità organizzata è un cancro che si estende in vari settori, dando vita ad una serie di effetti nefasti. Alcune persone hanno avuto il coraggio di opporsi ad un sistema putrido, combattendo per vivere in una società segnata dall’onestà. La legalità è il principale diritto che spetta ad ogni cittadino.

Peppino Impastato è stata una di quelle persone che si sono battute per ridare legalità ad ogni singolo cittadino. In una comunità segnata dalla corruzione, dall’omertà e dagli interessi Impastato ha saputo fare la differenza. Un desiderio di libertà trasmesso attraverso la sua voce, la sua cultura e la sua esperienza di vita. Peppino proveniva da una famiglia con forti legami con la criminalità organizzata, ma le sue radici non gli hanno impedito di intraprendere una strada diversa.

Chi era Peppino Impastato

Classe 1948, Peppino Impastato nasce a Cinisi, in provincia di Palermo. Il suo percorso di crescita cammina pari passo con l’espansione sul territorio siciliano della criminalità organizzata. Nel corso degli anni 60, infatti, la Sicilia diventa teatro di corruzione, appalti truccati e brutali uccisioni. La famiglia Impastato è di tradizione mafiosa, con contatti diretti con esponenti di spicco del mondo criminale. Proprio per questo motivo Peppino ha compreso di essere diverso da suo padre e di voler intraprendere una strada diversa. Una scelta che l’ha spinto a prendere le distanze dalla famiglia d’origine, interrompendo ogni rapporto con il padre.

L’impegno sociale

Peppino avvia un’attività culturale che potesse diffondere un messaggio antimafia. Nel 1965 fonda il giornalino “L’idea socialista” per parlare delle sue idee e della sua lotta alla corruzione. In seguito, nel 1976 fonda il gruppo “Musica e cultura” in cui promuoveva attività culturali, come cineforum, presentazioni di libri, dibattiti e lezioni. L’anno successivo innaugura Radio Aut, una radio libera ed autofinanziata in cui esprimeva le sue critiche al sistema locale, caratterizzato da crimini e illeciti. Nelle sue trasmissioni si espresse contro il potente boss Gaetano Badalamenti, firmando la sua condanna a morte.

La morte di Peppino Impastato

La notte del 9 maggio 1978, Peppino Impastato viene rapito, torturato ed ucciso per ordine di Gaetano Badalamenti. Alla criminalità non basta porre fine alla sua vita, ma si impegna affinché l’accaduto appaia come un attentato finito male o come un suicidio. L’intento è quello di ledere l’immagine del giovane che aveva osato sfidare uno dei più potente boss locali.

Grazie all’impegno della madre Felicia e del fratello Giovanni, Peppino è riuscito ad ottenere la giustizia che meritava. Dopo anni di indagini non andate a buon fine, nel 1996 l’inchiesta sul caso Impastato viene formalmente riaperta, indicando Badalamenti come il mandante dell’omicidio.

Il ricordo di Peppino Impastato dopo 47 anni

Sono trascorsi 47 anni dalla scomparsa di Peppino Impastato. Nel corso di questi anni la mamma Felicia ha continuato la missione del figlio, battendosi contro Cosa Nostra. L’obiettivo della donna non era solo quello di rendere giustizia a suo figlio, ma anche di dare seguito al suo lavoro. Felicia e Giovanni hanno diffuso la loro idea di legalità alle nuove generazioni, attraverso incontri con gli studenti.

Nell’anniversario della sua morte, nelle città italiane sono state organizzate diverse iniziative per rendere omaggio alla sua memoria. Flash mob, concerti, dibattiti per riflettere sulla vita e l’impegno di un ragazzo che ha pagato con la sua vita il prezzo di una scelta coraggiosa.

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