La Successione Ereditaria: Come si Apre, Come si Gestisce e Come si Chiude.

La Successione Ereditaria: Come si Apre, Come si Gestisce e Come si Chiude
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La successione ereditaria è il meccanismo giuridico che regola il trasferimento dei beni e dei rapporti giuridici di una persona deceduta ai suoi eredi o legatari.

Si tratta di un processo complesso, che richiede una serie di adempimenti e di scelte da parte dei soggetti coinvolti. In questo articolo vedremo come si apre, come si gestisce e come si chiude una successione ereditaria, quali sono i tipi di successione, quali sono le tasse da pagare e quali sono i diritti e i doveri degli eredi.

Come si apre una successione ereditaria?

Una successione ereditaria si apre al momento della morte della persona (de cuius) nel luogo del suo ultimo domicilio. A partire da quel momento, si determina il trasferimento dei beni e dei rapporti giuridici del defunto ai suoi successori, che possono essere:

  • eredi: sono coloro che subentrano nella totalità o in una quota del patrimonio del defunto, con tutti i diritti e gli obblighi che ne derivano;
  • legatari: sono coloro che ricevono uno o più beni specifici del patrimonio del defunto, senza assumere la qualità di eredi.

Gli eredi e i legatari possono essere chiamati all’eredità in tre modi:

  • per legge: si tratta della successione legittima, che si verifica quando il defunto non ha lasciato un testamento o quando il testamento è nullo o inefficace. In questo caso, gli eredi sono i parenti del defunto, secondo un ordine di preferenza stabilito dal codice civile, e il coniuge o il partner civile;
  • per testamento: si tratta della successione testamentaria, che si verifica quando il defunto ha lasciato un testamento valido, in cui ha espresso le sue ultime volontà. In questo caso, gli eredi e i legatari sono quelli indicati dal testatore nel testamento, nel rispetto dei limiti imposti dalla legge;
  • per legge e per testamento: si tratta della successione necessaria, che si verifica quando il defunto ha lasciato un testamento, ma non ha rispettato i diritti degli eredi legittimi, detti anche legittimari. In questo caso, gli eredi sono quelli indicati dal testatore nel testamento, ma devono risarcire i legittimari della quota di eredità che spetterebbe loro per legge.

Come si gestisce una successione ereditaria?

Una successione ereditaria si gestisce attraverso una serie di passaggi, che coinvolgono gli eredi, i legatari, il notaio, l’Agenzia delle Entrate e altri soggetti. Vediamoli in sintesi:

  • La dichiarazione di successione: è il documento con cui si comunica all’Agenzia delle Entrate il subentro degli eredi nel patrimonio del defunto e si determinano le imposte dovute per il trasferimento dei beni. La dichiarazione di successione deve essere presentata entro 12 mesi dalla data di apertura della successione, che coincide, generalmente, con la data del decesso del contribuente. La dichiarazione può essere presentata direttamente dal contribuente – tramite i servizi telematici – o da un intermediario abilitato (notaio, commercialista, CAF, ecc.). La dichiarazione deve contenere i dati anagrafici del defunto e dei successori, l’indicazione dei beni ereditati e dei relativi valori, l’indicazione delle eventuali donazioni ricevute dal defunto negli ultimi 5 anni, l’indicazione delle eventuali detrazioni e agevolazioni spettanti, il calcolo delle imposte dovute e il pagamento delle stesse.
  • L’accettazione dell’eredità: è l’atto con cui gli eredi manifestano la loro volontà di accettare l’eredità, assumendo la qualità di eredi e subentrando nei diritti e negli obblighi del defunto. L’accettazione dell’eredità può essere espressa o tacita. L’accettazione espressa si verifica quando l’erede dichiara esplicitamente di accettare l’eredità, con un atto pubblico (testamento o scrittura privata autenticata) o con una dichiarazione scritta all’Agenzia delle Entrate. L’accettazione tacita si verifica quando l’erede compie atti che presuppongono la sua volontà di accettare l’eredità, come ad esempio la vendita o l’uso dei beni ereditati. L’accettazione dell’eredità può essere pura e semplice o con beneficio d’inventario. L’accettazione pura e semplice comporta che l’erede risponde personalmente dei debiti del defunto, anche oltre il valore dei beni ereditati. L’accettazione con beneficio d’inventario comporta che l’erede risponde dei debiti del defunto solo fino al valore dei beni ereditati, e che deve redigere un inventario dei beni e delle passività ereditarie, con l’assistenza di un notaio o di un curatore nominato dal giudice.
  • La rinuncia all’eredità: è l’atto con cui gli eredi manifestano la loro volontà di rinunciare all’eredità, perdendo la qualità di eredi e lasciando il posto ai successivi chiamati. La rinuncia all’eredità deve essere espressa, irrevocabile e totale. La rinuncia all’eredità si effettua con un atto pubblico (testamento o scrittura privata autenticata) o con una dichiarazione scritta all’Agenzia delle Entrate. La rinuncia all’eredità comporta che l’erede non riceve i beni ereditati, ma neanche i debiti del defunto. La rinuncia all’eredità non può essere fatta in favore di una determinata persona, ma solo a favore dei successivi chiamati all’eredità.
  • La divisione dell’eredità: è l’atto con cui gli eredi si ripartiscono i beni ereditati, secondo le quote di legge o di testamento. La divisione dell’eredità può essere fatta in modo consensuale o giudiziale. La divisione consensuale si verifica quando gli eredi si accordano tra loro sulla ripartizione dei beni, con l’assistenza di un notaio, che redige un atto di divisione. La divisione giudiziale si verifica quando gli eredi non si accordano tra loro sulla ripartizione dei beni, e chiedono al giudice di nominare un perito, che valuta i beni e propone una soluzione equa. La divisione dell’eredità comporta che gli eredi cessano di essere comproprietari.

Note aggiuntive sulla divisione dell’eredità.

La divisione dell’eredità può essere richiesta da qualsiasi erede, in qualsiasi momento, salvo che non sia stata fatta una rinuncia o una convenzione contraria. La divisione dell’eredità può essere anche parziale, limitata a una parte dei beni ereditati, purché non si alteri la quota di ciascun erede.

La divisione dell’eredità deve rispettare il principio della corrispondenza tra valore e quota, ovvero ogni erede deve ricevere una porzione di beni equivalente alla sua quota di eredità. Se i beni non sono divisibili o se la divisione comporta una diminuzione del loro valore, si può procedere alla vendita dei beni e alla ripartizione del ricavato, oppure alla compensazione in denaro tra gli eredi.

La divisione dell’eredità deve tenere conto delle eventuali donazioni fatte dal defunto agli eredi, che devono essere computate nella quota di eredità di ciascuno, salvo che non siano state fatte con dispensa dalla collazione. La collazione è l’operazione con cui si riconduce in eredità il valore delle donazioni fatte dal defunto agli eredi, per garantire l’uguaglianza tra i successori.

Come si chiude una successione ereditaria?

Una successione ereditaria si chiude quando tutti gli adempimenti previsti dalla legge sono stati eseguiti e tutti i beni ereditati sono stati assegnati ai rispettivi destinatari. Per chiudere una successione ereditaria, è necessario:

  • Pagare le imposte di successione: si tratta delle tasse che devono essere versate all’Agenzia delle Entrate per il trasferimento dei beni ereditati. Le imposte di successione sono calcolate in base al valore dei beni, alle quote di eredità, al grado di parentela e alle eventuali esenzioni o agevolazioni. Le imposte di successione devono essere pagate entro 60 giorni dalla presentazione della dichiarazione di successione, tramite il modello F23. In caso di ritardo o di omissione, si applicano delle sanzioni e degli interessi.
  • Registrare i beni immobili: si tratta dell’atto con cui si rende nota all’Agenzia delle Entrate la variazione della titolarità dei beni immobili ereditati, come case, terreni, garage. La registrazione dei beni immobili deve essere fatta entro 30 giorni dalla data di presentazione della dichiarazione di successione, tramite il modello 4T. In caso di ritardo o di omissione, si applicano delle sanzioni e degli interessi.
  • Trasferire i beni mobili: si tratta dell’atto con cui si rende effettivo il passaggio dei beni mobili ereditati, come auto, moto, barche, conti correnti, titoli, ecc. Il trasferimento dei beni mobili deve essere fatto entro i termini stabiliti dalla legge o dal testamento, tramite le modalità previste per ciascun tipo di bene. Ad esempio, per trasferire un’auto ereditata, bisogna presentare il certificato di proprietà e la carta di circolazione all’ACI, che provvederà a modificare i dati del proprietario.

Questi sono i principali passaggi per aprire, gestire e chiudere una successione ereditaria. Si tratta di un processo lungo e complesso, che richiede una buona conoscenza delle norme e delle procedure vigenti.

Per questo motivo, è consigliabile affidarsi a un professionista, come un notaio, un avvocato o un commercialista, che possa assistere gli eredi in tutte le fasi della successione, garantendo la correttezza e la sicurezza degli atti.

Alcune fonti per questo articolo: Agenzia dell’Entrate | Altalex

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