Nel mondo contemporaneo non esistono più confini netti; a ribadirlo, con lucidità e concretezza, è stato Nino Salemme, fondatore di Italya Srl, intervenuto nella seconda puntata del nostro podcast A Biz Story – Focus On: Fatto in Italia, il nuovo progetto editoriale di MondoUomo.it in collaborazione con il Gruppo Mondo Media.
Il suo messaggio è chiaro: il Made in Italy deve smettere di guardarsi intorno e iniziare a guardare in alto. Il mercato non è più “locale”, è sferico, globale, interconnesso. Chi produce in Italia, oggi, deve ragionare in termini internazionali, non solo per vendere all’estero, ma per comunicare un’identità forte e riconoscibile.
Salemme parte da un dato che non è solo economico, ma culturale: il marketing globale impone modelli alimentari, di consumo e persino estetici, che spesso mettono in secondo piano i valori e i prodotti autentici italiani.
Un esempio emblematico? La mozzarella di bufala, simbolo della nostra eccellenza alimentare, che tra i più giovani viene sempre più spesso sostituita da piatti istantanei come i saikebon. Non per qualità o prezzo, ma per presenza strategica nel marketing e nei media.
La conseguenza, secondo Salemme, è doppia: da un lato perdiamo competitività, dall’altro lasciamo che siano altri a raccontare (e spesso distorcere) cosa sia davvero l’Italia.
Per questo invita imprese, istituzioni e media a fare la propria parte, costruendo una comunicazione coerente, moderna e soprattutto formativa, capace di restituire ai giovani una visione attiva e concreta del Made in Italy.
Il valore del suo intervento sta nell’equilibrio tra visione strategica e richiami molto pratici: formare le persone, comunicare i prodotti, proteggere i simboli, investire sulla manodopera qualificata.
Il Made in Italy non deve adattarsi al mondo, deve dialogare con esso da protagonista.
🎧 Guarda l’intervento completo nel secondo episodio di A Biz Story su YouTube che in onda dal 9 maggio alle ore 12.
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