Il 27 luglio 2025, Unione Europea e Stati Uniti hanno raggiunto un’intesa commerciale; l’intesa riduce i dazi sulle auto europee al 15 % ed introduce un meccanismo di dazi reciproci al 15 % su molti beni importati.
L’accordo include anche una lista di esenzioni per alcuni comparti chiave.
🎯 Quale l’impatto dei dazi sul settore moda?
- Il settore moda lusso italiano non figura esplicitamente tra i settori esenti (“zero‑for‑zero”) — come invece avviene per componenti aerospaziali, semiconduttori e chimica.
- Se la moda venisse esclusa dal regime d’esenzione, l’export verso gli Stati Uniti subirebbe dazi al 15 %, riducendo competitività e margini.
- Il vino e l’alimentare hanno fatto pressioni per ottenere esenzione; la moda italiana segue con attenzione. Una tassa così elevata potrebbe ridurre le esportazioni di beni di lusso del 10 % circa.
✅ Opportunità per la moda?
- L’accordo introduce da un minimo di certezza tariffaria rispetto alla precedente situazione instabile.
- La moda potrebbe ottenere esenzione in fase di stesura definitiva del testo. In tal caso, le esportazioni di alta gamma resterebbero competitive.
⚠️ Rischi concreti per la moda made in Italy
- Dazi al 15 % inciderebbero sui prezzi all’importazione, riducendo la domanda in Usa.
- Le aziende più piccole avrebbero maggiori difficoltà: i costi extra colpirebbero i margini più deboli.
- L’accordo non è legalmente vincolante al momento. I dettagli definitivi dipenderanno da approvazioni parlamentari EU e regulatory process USA.