Per chi ama il mare e la cultura del surf, il nome Sundek evoca immediatamente immagini di libertà, onde e quell’inconfondibile arcobaleno sul retro dei costumi.
Ora questo storico marchio potrebbe essere pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua avventura imprenditoriale, entrando nell’orbita di uno dei gruppi italiani più dinamici nel settore dell’abbigliamento sportivo.
Un’acquisizione strategica all’orizzonte
Tra gli addetti lavori si fanno sempre più sentire questi rumors e secondo fonti attendibili nel settore della moda, il gruppo torinese BasicNet sarebbe in fase avanzata di trattativa per l’acquisizione di Sundek, il celebre brand di costumi da surf nato negli Stati Uniti nel 1958. La famiglia Boglione, che guida BasicNet, avrebbe messo gli occhi su questo marchio iconico per aggiungerlo al proprio portafoglio, che già include brand prestigiosi come Kappa, Superga e Sebago.
L’operazione vedrebbe BasicNet rilevare il controllo da Simona Barbieri e Tiziano Sgarbi, attuali proprietari tramite la loro holding Mo.da Gioielli. I due imprenditori avevano acquisito Sundek nel 2020 attraverso l’acquisto di Kickoff SpA, società con sede a Campi Bisenzio (Firenze).
Un matrimonio con solide fondamenta
Sebbene non ci siano ancora conferme ufficiali – BasicNet ha preferito non rilasciare dichiarazioni quando contattata dai media – l’indiscrezione appare credibile per diversi motivi. Sundek rappresenta perfettamente il tipo di brand su cui BasicNet ha sempre puntato: marchi con una forte identità e una storia ricca, pronti per essere rivitalizzati e portati a nuovi livelli di successo.
Come dichiarato recentemente dai fratelli Boglione: “Sappiamo come rivitalizzare un brand con una storia”. E di storia Sundek ne ha davvero tanta da raccontare, con i suoi iconici boardshort che, grazie all’innovativo design con l’arcobaleno cucito sul retro, sono diventati un elemento distintivo della cultura surf fin dagli anni ’60.
Un heritage americano con cuore italiano
Nato sulla costa californiana, Sundek ha rapidamente conquistato le spiagge della West Coast e delle Hawaii, diventando parte integrante dell’immaginario del surf mondiale. Il 1972 ha segnato la nascita ufficiale dei “Rainbow Boardshorts”, indossati da generazioni di surfisti, incluse leggende come Kelly Slater.
La connessione con l’Italia risale agli anni ’80, quando la Kickoff di Luciano Pacini ottenne la licenza del marchio prima per il mercato italiano e successivamente per quello europeo, fino a diventarne proprietaria a tutti gli effetti. Oggi Sundek è presente in oltre 1.500 punti vendita multimarca in Italia e conta 21 negozi monomarca.
BasicNet: una storia di successi e acquisizioni
Se l’operazione andrà in porto, Sundek entrerà a far parte di una realtà solida e in continua crescita. BasicNet ha chiuso il 2024 con un fatturato consolidato di 409,2 milioni di euro, in crescita rispetto ai 396,8 milioni dell’anno precedente. Le vendite dirette hanno raggiunto i 346,8 milioni, mentre le royalties da licenziatari commerciali e produttivi si sono attestate a 60,9 milioni.
Il gruppo torinese ha costruito la propria fortuna su un modello di business integrato e sulla capacità di acquisire e rilanciare brand dal grande potenziale. Dopo l’acquisizione del Maglificio Calzificio Torinese nel 1994, BasicNet ha ampliato il proprio portafoglio con Superga nel 2007, Sebago nel 2017 e più recentemente con K-Way France, completando l’acquisizione tra il 2021 e il 2022.
Prospettive future
L’ingresso di Sundek nel gruppo BasicNet potrebbe rappresentare una nuova fase di espansione per il marchio di costumi da surf, beneficiando dell’esperienza e della rete distributiva internazionale del gruppo torinese. Per gli appassionati di surf e per chi ha sempre amato i costumi con l’iconico arcobaleno, questa potrebbe essere l’occasione per vedere il brand rinnovato pur mantenendo la sua autenticità e il suo heritage.
In un momento in cui lo stile di vita legato al mare e agli sport acquatici continua a guadagnare popolarità, la possibile acquisizione appare strategicamente rilevante e potrebbe portare a interessanti sviluppi nel prossimo futuro, sia in termini di prodotto che di presenza sul mercato.
Fonte di redazione: fashionmagazine.it
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