È un classico intramontabile, un must have del guardaroba di un uomo, sia che si abbia un’anima sportiva, sia, invece, che si desideri mostrare un look curato e alla moda.
La polo è senza dubbio una vera e propria icona dell’abbigliamento maschile, quel capo che coniuga squisitamente comfort e stile, permettendone un uso quotidiano che non sacrifica però la ricercatezza.
Semplice, ma dal carattere “deciso”, la polo ne ha fatta di strada, conquistando i più importanti campi sportivi prima, e la vita di tutti i giorni e le passerelle, dopo. Rivisitata e reinterpretata in tante e diverse varianti, ma rimanendo sempre “fedele” a sé stessa e alle sue “linee”, dall’estetica casual chic.
Perfetta per qualsiasi età ed occasione, la si indossa in piena estate, durante le giornate più afose, ma anche la sera, quando il clima è più fresco, rivelandosi come un indumento dall’estrema versatilità, che “risolve” molteplici outfit. Senza mai perdere eleganza e classe.
Proseguiamo allora insieme nella lettura per scoprire qualcosa di più della polo uomo, di questo capo immortale che accompagna l’universo maschile nel tempo, quale espressione di una vita dinamica e sempre al passo con i nuovi trend.
Polo per uomo, il simbolo di un’eleganza informale e discreta.
Il suo è un fascino disinvolto ma al contempo sobrio, “fatto” di materiali pregiati e di un design classico ed insieme “flessibile” – adatto a varie “combinazioni” – come pure di diversi modelli e colori, in grado di assecondare ogni gusto e bisogno.
Più chic di una t-shirt e meno “impegnativa” di una camicia, la polo uomo si distingue per i filati di qualità, in primis il puro cotone, scelta ideale che assicura una vestibilità ed un comfort ottimali, con cui sentirsi a proprio agio in ogni momento della propria giornata, lavorativa e non. Ma non vanno trascurati altri tessuti, come il cotone e lino in punto piquet, il jersey unito alla seta, ed il lino. Tutte opzioni validissime e tutte da prendere in considerazione, in base a quelle che sono le personali propensioni o esigenze in merito.
Propensioni o esigenze che – come è naturale che sia – si riscontrano anche nelle tipologie e colori di questo capo evergreen: dal modello in tinta unita, scelta classica ma dai diversi abbinamenti, alle versioni fantasia o dalle tinte più vivaci, o, ancora, a quelle dall’aspetto “consumato”, sono davvero molteplici le alternative tra cui poter spaziare. Per poi scegliere la soluzione più adatta a sé, che più rispecchia la propria persona ed il proprio modo di vestire.
Diversi appaiono infatti gli outfit realizzabili con la polo uomo, che a seconda dei singoli casi può adoperarsi in ufficio, per un’uscita con gli amici, o per un’occasione in cui è richiesto un “quid plus”. Situazioni, tutte, che lasceranno in ogni caso emergere uno stile essenziale e senza tempo, sempre e “universalmente” apprezzato.
Come indossarla? I diversi abbinamenti della polo uomo.
Emblema del gentleman contemporaneo, la polo si configura come un capo fondamentale dell’armadio di ogni uomo, con cui “affrontare” le diverse esigenze, in fatto di abbigliamento, che la vita quotidiana di volta in volta “propone”.
Versatile come non mai, grazie al perfetto mix di praticità e raffinatezza essa ben si presta ad essere adoperata sia per outfit più informali che per quelli più eleganti. Per un look da ufficio ad esempio, abbinata a pantaloni su misura in cotone e a mocassini, per una serata maggiormente casual con gli amici o un weekend fuori porta, indossata con jeans e sneakers, o per il tempo libero o una passeggiata, in abbinamento a bermuda e scarpe da barca, se si ricerca un look rilassato ma fashion. E, ancora, la si può indossare in occasione di un evento più formale, insieme a chino e blazer e a calzature in sintonia con la mise.
Senza dimenticare che la polo è sì un indumento prettamente primaverile ed estivo, ma nulla toglie di poterla sfruttare anche nelle giornate più fredde o la sera, insieme magari ad un cardigan in lana o a un capospalla, per un “ritorno” di maggiore ricercatezza. C’è sempre “posto”, infatti, per la polo uomo, per questo capo dai mille “volti” e con cui sentirsi sempre a proprio agio.
Importante, poi, è dare il giusto spazio pure agli accessori, che andranno ad impreziosire il proprio outfit con una (ulteriore) nota di stile: largo dunque a cinture o orologi, da “adeguare” ai colori e all’impronta data all’outfit stesso. Una cintura in pelle marrone o nera, ad esempio, se si indossa una polo in una nuance neutra, ed un orologio sportivo o classico per una mise, rispettivamente, più informale o più di classe.
Un po’ di storia: la nascita della polo.
Negli anni ha subito modifiche e “adattamenti” – come anticipato ad inizio trattazione – conservando tuttavia i suoi tratti distintivi, il colletto chiuso da due o tre bottoni e l’eventuale presenza di un taschino. Ma quando è nata la polo? Quale è stata la sua prima apparizione?
Le sue radici, risalenti al XIX secolo, sono quelle di un capo di abbigliamento sportivo per i giocatori di polo – sport da cui prende appunto il nome – che però non ha nulla in comune con l’indumento da tutti noi oggi conosciuto. Era infatti una maglia dal colletto a punta, con bottoni e maniche lunghe da potersi arrotolare durante il gioco.
La popolarità della polo al di fuori di questo sport si deve al campione di tennis francese René Lacoste: anche se, ora come ora, può sembrare difficile “approcciare” quest’idea, la mise per giocare a tennis sino al XX secolo prevedeva pantaloni, camicia, giacca e cravatta… certamente un abbigliamento tutt’altro che confortevole per giocare!
Fu così che Lacoste, nel 1926, decise di indirizzarsi verso qualcosa di maggiormente funzionale e pratico, introducendo la polo in cotone piquet, contraddistinta da colletto morbido, chiusura con bottoni e maniche corte. Un capo dal design innovativo, che oltre ad essere più confortevole, offriva maggiore libertà di movimento e traspirabilità.
Dal campo di tennis al mondo della moda il passo fu breve… ed il resto – è proprio il caso di dirlo – “è storia”: oggi la polo è entrata a pieno titolo nella vita di tutti i giorni, profilandosi come un capo “poliedrico” e di classe che incontra sempre consensi, e del quale – di fatto – è praticamente impossibile fare a meno.