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8 Dicembre 2023

8 dicembre, l’Immacolata Concezione nella Tradizione: un Mistero tra Fede, Arte … e l’Antico Egitto.

8 dicembre, l’Immacolata Concezione nella Tradizione: un Mistero tra Fede, Arte e l'Antico Egitto

L’8 dicembre la Chiesa cattolica celebra la solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, un dogma che afferma che Maria fu preservata dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.

Si tratta di una verità di fede che ha radici bibliche, patristiche, liturgiche e teologiche, ma che ha anche ispirato numerosi artisti, pittori, scultori, poeti e musicisti, che hanno cercato di esprimere con le loro opere la bellezza e la purezza di Maria.

In questo articolo vogliamo ripercorrere la storia e il significato di questo dogma, ma anche le sue manifestazioni artistiche e culturali, che ne hanno fatto una delle feste mariane più amate e celebrate nel mondo.

Fondamenti biblici.

La Bibbia non parla esplicitamente dell’Immacolata Concezione di Maria, ma offre alcuni indizi che hanno permesso alla tradizione cristiana di sviluppare questa dottrina.

Il primo è il racconto della creazione e della caduta dell’uomo in Genesi 3, dove Dio annuncia il suo piano di salvezza dopo il peccato di Adamo ed Eva. In particolare, Dio dice al serpente: “Porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno” (Gen 3,15).

Questa profezia, chiamata il Protovangelo, è stata interpretata dalla tradizione come l’annuncio di una donna speciale, che sarebbe stata la madre del Messia, e che avrebbe partecipato alla sua vittoria sul male. Questa donna, secondo la fede cattolica, è Maria, che per essere degna di tale missione, doveva essere immune dal peccato originale e da ogni altra macchia di peccato.

Il secondo indizio biblico è il racconto dell’Annunciazione in Luca 1, dove l’angelo Gabriele saluta Maria con queste parole: “Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te” (Lc 1,28).

Questa espressione, “piena di grazia”, indica che Maria è stata colmata della grazia di Dio in modo singolare e permanente, e che quindi non ha mai conosciuto il peccato. Questa interpretazione è confermata dal fatto che Maria è turbata da questo saluto, che le rivela la sua vocazione unica e straordinaria.

Inoltre, l’angelo le annuncia che concepirà il Figlio di Dio per opera dello Spirito Santo, e che quindi il suo grembo sarà la dimora del Santo dei santi, che richiede una purezza assoluta.

Patristica.

I Padri della Chiesa, i primi scrittori cristiani, hanno approfondito il mistero dell’Immacolata Concezione di Maria, partendo dalla sua maternità divina e dalla sua verginità perpetua.

Essi hanno visto in Maria la nuova Eva, che con il suo sì ha riparato la disobbedienza della prima donna, e hanno esaltato la sua santità e la sua bellezza spirituale. Alcuni esempi di questi autori sono:

  • Sant’Ireneo di Lione, che scrive: “Per mezzo di una vergine, la disobbedienza fu disattesa da una vergine. Infatti, il nodo della disobbedienza di Eva fu sciolto dalla obbedienza di Maria; ciò che la vergine Eva legò con la sua incredulità, la vergine Maria lo sciolse con la sua fede” (Contro le eresie, III, 22, 4).
  • Sant’Efrem il Siro, che canta: “Tu sola e il tuo Figlio siete più belli di tutte le cose, perché in te non c’è macchia e nel tuo Figlio non c’è alcuna ferita” (Inni sulla Natività, 15, 6).
  • Sant’Agostino, che afferma: “Maria, che meritò di essere la madre del Signore, fu concepita senza peccato originale” (Sermo 291, 6).
  • San Giovanni Damasceno, che esclama: “O vergine purissima, o immacolata, o intatta, o immacolata, o senza macchia, o santissima, o sola benedetta, o sola gloriosa, o sola degna di ogni lode, o sola santa tra tutte le creature” (Omelia sull’Annunciazione, 9).

Teologia medievale.

Nel Medioevo, la teologia dell’Immacolata Concezione di Maria si arricchisce di nuove riflessioni e di nuove controversie.

Alcuni teologi, come San Bernardo di Chiaravalle, San Tommaso d’Aquino e San Bonaventura, pur riconoscendo la santità di Maria, ritengono che ella non sia stata esente dal peccato originale, ma che lo abbia ricevuto e poi cancellato nel momento del suo concepimento, in vista dei meriti di Cristo.

Altri teologi, invece, come Guglielmo di Ware, Giovanni Duns Scoto e Biagio di Genova, sostengono che Maria sia stata preservata dal peccato originale fin dall’inizio, per un privilegio speciale di Dio, che l’ha voluta associare alla redenzione operata da Cristo.

Questa seconda posizione, detta scotista, prevale gradualmente nella teologia e nella pietà popolare, e trova il suo culmine nella definizione dogmatica di Papa Pio IX.

Le dispute del XIV secolo.

Nel XIV secolo, la questione dell’Immacolata Concezione di Maria diventa oggetto di accese dispute tra le varie scuole teologiche e tra le varie università europee. In particolare, i francescani, seguaci di Duns Scoto, difendono la tesi dell’Immacolata, mentre i domenicani, seguaci di Tommaso d’Aquino, la contestano.

8 dicembre, l’Immacolata Concezione nella Tradizione: un Mistero tra Fede, Arte e l'Antico Egitto

La polemica si fa talvolta aspra e violenta, e coinvolge anche i fedeli, che si dividono in due partiti opposti.

La Chiesa interviene più volte per cercare di pacificare gli animi e di favorire una maggiore comprensione del mistero. Il Concilio di Basilea (1439) afferma che Maria è stata concepita senza peccato originale, ma il suo decreto non ha valore dogmatico, perché il concilio è stato dichiarato scismatico.

Il Concilio di Trento (1545-1563) si limita a dichiarare che il peccato originale non si trasmette alla Vergine Maria, senza precisare il momento in cui essa ne è stata liberata. Il Concilio di Trento, inoltre, stabilisce che la festa dell’Immacolata Concezione sia celebrata in tutto il mondo cattolico, il che testimonia la diffusione e la devozione a questo mistero.

Il magistero cattolico.

Il culmine della riflessione teologica e del magistero cattolico sull’Immacolata Concezione di Maria si raggiunge nel XIX secolo, quando Papa Pio IX, dopo aver consultato i vescovi di tutto il mondo, proclama il dogma con la bolla Ineffabilis Deus, il 8 dicembre 1854.

Il Papa scrive: “Noi dichiariamo, pronunziamo e definiamo che la dottrina, la quale sostiene che la beatissima Vergine Maria, nel primo istante del suo concepimento, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, fu preservata immune da ogni macchia di peccato originale, è rivelata da Dio, e perciò deve essere fermamente e costantemente creduta da tutti i fedeli” (Ineffabilis Deus).

Questa definizione dogmatica, che non aggiunge nulla di nuovo alla tradizione, ma ne sancisce l’autorità e l’irreformabilità, viene accolta con gioia e con fede da tutto il popolo cristiano, che vede in essa la conferma della sua venerazione per la Madre di Dio.

Quattro anni dopo, nel 1858, la Madonna appare a una giovane pastorella, Bernadette Soubirous, nella grotta di Massabielle, a Lourdes, in Francia.

I punti di contatto della Immacolata Concezione con l’Antico Egitto ed il Culto di Iside.

Nell’Antico Egitto, la Tradizione della Immacolata Concezione ha dei punti di contatto con il culto della dea Iside, che era considerata la madre di Horus, il dio-sole, e la sposa di Osiride, il dio della resurrezione.

Iside era venerata come la dea della fertilità, della magia, della natura e della regalità, e come la protettrice dei morti e dei vivi. Secondo il mito, Iside concepì Horus per opera dello spirito di Osiride, che era stato ucciso e smembrato dal suo fratello Seth.

Iside raccolse i pezzi del corpo di Osiride e lo ricompose, facendolo tornare in vita. Poi si trasformò in un falco e si posò sul suo membro, rimanendo incinta. Horus nacque quindi da una madre vergine e da un padre divino, e fu il salvatore dell’Egitto, che sconfisse Seth e ristabilì l’ordine cosmico.

8 dicembre, l’Immacolata Concezione nella Tradizione: un Mistero tra Fede, Arte e l'Antico Egitto

Iside era rappresentata spesso con una corona a forma di trono, simbolo della sua sovranità, o con un disco solare tra due corna di vacca, simbolo della sua maternità e della sua associazione con il sole.

Era anche raffigurata mentre allattava Horus, in una posa simile a quella della Madonna col Bambino. Il culto di Iside si diffuse in tutto il mondo antico, e influenzò anche il cristianesimo, che riprese alcuni elementi della sua iconografia e della sua teologia.

Iside infatti fu chiamata con vari titoli, come “Madre di Dio”, “Regina del Cielo”, “Piena di Grazia”, “Immacolata”, “Madre Misericordiosa”, che poi furono attribuiti anche alla Vergine Maria. Inoltre, Iside fu considerata l’immagine della Sapienza divina, che era presente alla creazione del mondo e che guidava i fedeli alla salvezza. Questa concezione si ritrova anche nella tradizione cristiana, che vede in Maria la sede della Sapienza e la co-redentrice dell’Umanità.

L’Immacolata Concezione e la Tradizione Esoterica. Qualche spunto di studio.

Nella Tradizione Esoterica, l’Immacolata Concezione ha un significato simbolico e iniziatico, che va oltre la letteralità del dogma cattolico.

Secondo alcuni autori, come René Guénon, Julius Evola, Mircea Eliade e altri, l’Immacolata Concezione rappresenta il principio femminile, la Shakti, la Sophia, la Sapienza, che è pura e immacolata perché non è contaminata dalla materia e dal tempo, ma è eterna e trascendente.

Questo principio è la sposa mistica del principio maschile, lo Spirito, il Logos, il Verbo, che la feconda con la sua luce e la sua vita. Da questa unione nasce il Cristo, il Figlio, il Salvatore, il Re, che è l’immagine perfetta del Padre e il mediatore tra il cielo e la terra. Il Cristo è anche il modello e il maestro di coloro che vogliono seguire la via della perfezione e della realizzazione spirituale, che implica una rinascita dall’acqua e dallo Spirito, una trasformazione interiore, una purificazione dal peccato e dalle passioni, una unione con il divino.

L’Immacolata Concezione, quindi, è il simbolo della dualità che si genera dall’Unità (Maria è concepita tramite lo Spirito, perciò è l’Uno che si scinde) al solo scopo di dare vita all’Androgino, il demiurgo buono, unica guida possibile per l’umanità.

Questo tema è presente in molte tradizioni religiose ed esoteriche, come l’alchimia, il gnosticismo, l’ermetismo, il sufismo, il taoismo, il tantrismo, e così via. L’Immacolata Concezione è anche il simbolo della purezza originaria dell’anima umana, che è stata perduta a causa della caduta nel mondo materiale, ma che può essere recuperata attraverso la grazia divina e la pratica spirituale.

L’Immacolata Concezione è, infine, il simbolo della donna ideale, che è capace di accogliere e di generare il divino, e che è il modello e l’ispirazione per tutte le donne che vogliono realizzare la loro vocazione e la loro missione.

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