“Lunga e significativa”: così è stata definita la telefonata tra Zelensky e Xi Jinping dallo stesso presidente ucraino. E lunga lo è stata davvero: un’ora di conversazione è certamente un po’ troppo per convenevoli e frasi di circostanza.
La cosa complicata, del resto, era fare la prima mossa e oggi si è compiuta. La telefonata Zelensky e Xi, rispettivamente presidenti Ucraina e Cina, potrebbe segnare una svolta nell’ardua impresa di indurre Mosca e Kiev a più miti consigli, aprendo finalmente un serio tavolo di negoziazione.
Un’ora di conversazione “aperta e costruttiva”
Per il presidente cinese, Xi Jinping: “Il dialogo e la negoziazione sono l’unica via d’uscita praticabile – ha dichiarato – Non ci sono vincitori in una guerra nucleare”.
Ottimismo, quindi, per il futuro del conflitto che, ormai, va avanti da oltre un anno. Dopo gli incontri tra il presidente russo Vladimir Putin ed il capo del governo cinese, si attendeva, con ansia, che Pechino sondasse anche gli umori di Kiev. E l’Ucraina, dal canto suo, ha dato segno di ampia disponibilità nominando il proprio ambasciatore a Pechino.
Dopo la telefonata tra Zelensky e Xi, l’Ucraina riapre la sede diplomatica a Pechino
“Credo che questa chiamata – ha commentato su Twitter Volodimyr Zelensky – così come la nomina dell’ambasciatore dell’Ucraina in Cina, darà un potente impulso allo sviluppo delle nostre relazioni bilaterali”.
Anche il presidente cinese ha commentato la telefonata intercorsa con il suo omologo ucraino: “Nell’affrontare la questione nucleare – ha dichiarato al network Cctv – tutte le parti interessate dovrebbero rimanere calme e sobrie concentrarsi veramente sul futuro e sul destino di se stesse e di tutta l’umanità, e gestire e controllare congiuntamente la crisi“. E ha poi continuato: “Il rispetto reciproco di sovranità e integrità territoriale è la base politica delle relazioni Cina-Ucraina, che hanno attraversato 31 anni di sviluppo e raggiunto il livello di partenariato strategico. Apprezzo la ripetuta enfasi del presidente Zelensky su sviluppo delle relazioni e cooperazione con la Cina e ringrazio l’Ucraina per aver fornito grande assistenza all’evacuazione dei cittadini cinesi” (allo scoppio della guerra, ndr).
E per sottolineare l’importanza delle relazioni diplomatiche con Pechino, Pavel Ryabikin rivestirà il ruolo di ambasciatore dell’Ucraina presso la Repubblica popolare cinese.
La Cina invia a Kiev il proprio rappresentante speciale
Pechino, dal canto proprio, risponde inviando il proprio rappresentante speciale del governo per gli affari eurasiatici in Ucraina e in altri Paesi, così da avere una comunicazione diretta (e notizie di prima mano) con tutte le parti per valutare una soluzione politica alla crisi russo-ucraina.
La Cina lascia quindi intendere, neanche troppo velatamente, di essere decisa a creare le condizioni per una soluzione negoziale che risolva il conflitto in corso: “Si spera che tutte le parti riflettano seriamente sulla crisi ucraina – ha precisato la portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying riferendo le parole di Xi Jinping- ed esplorino insieme modi per portare pace e stabilità durature in Europa attraverso il dialogo”.
La telefonata preannunciata ad Emmanuel Macron

La telefonata tra Zelensky e Xi Jinping era, peraltro, attesa. Nel corso dell’ultimo viaggio a Pechino di Emmanuel Macron, Xi avrebbe confermato alla delegazione francese il proprio intendimento di interloquire anche con Kiev.
Del resto, la Cina non può più astenersi dall’adottare qualunque misura possa condurre ad una soluzione del conflitto, scrollandosi di dosso i sospetti di restare a guardare con indifferenza o, peggio, di parteggiare sotto banco per l’una o per l’altra parte, in funzione di interessi particolari. “La crisi ha avuto un forte impatto sulla situazione internazionale e la Cina si è sempre schierata dalla parte della pace e la sua posizione centrale è quella di promuovere la pace e i colloqui” – ha riferito il presidente cinese, rimarcando la pubblicazione del documento “La posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi ucraina”.
La Cina – ha continuato Xi Jinping – non è né l’artefice né la parte coinvolta nella crisi ucraina […]Tuttavia in qualità di membro permanente del Consiglio di sicurezza dell’Onu e di grande Paese responsabile, non guarderemo il fuoco dall’altra parte, né aggiungeremo benzina al fuoco o useremo la crisi come opportunità per trarne profitto. Tutto ciò che fa la Cina è onesto – ha concluso Xi – Il dialogo e la negoziazione sono l’unica via percorribile”.
Plauso dagli USA
Un commento soddisfatto alla notizia della telefonata tra Zelensky e Xi Jinping arriva da Washington: “Siamo contenti che Xi e Zelensky si siano parlati – ha dichiarato ai giornalisti riuniti alla Casa Bianca John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza USA – E’ da tempo che chiediamo che la Cina ascolti la prospettiva ucraina. Non possiamo sapere se questa telefonata possa portare a qualcosa – ha sottolineato Kirby, in conclusione – Sta all’Ucraina e Zelensky decidere se vogliono sedersi al tavolo dei negoziati per la pace”.
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