Chiamarlo giacca o impermeabile è “riduttivo”, perché non rende giustizia a quello che si profila come un capo maschile – ma nei fatti unisex – entrato a far parte della quotidianità e divenuto oramai a tutti gli effetti un must have, sempre attuale.
Parliamo del K-way, il giubbotto anti-pioggia impacchettabile, che ripiegato su sé stesso entra comodamente in tasca, per il massimo della praticità e zero seccature.
Vera e propria pietra miliare dell’abbigliamento, è un capo assai versatile che veste tutta la famiglia, offrendo sia modelli basic che più originali, in base a quelle che sono le esigenze e preferenze individuali.
Adatto a chi fa sport, a chi ama le escursioni in montagna ad alta quota, o a chi, semplicemente, desidera essere al riparo da “imprevisti climatici”, il k-way da tanti anni è sinonimo di sicurezza e di qualità, accompagnando con il giusto livello di protezione ogni esperienza all’aria aperta.
Impossibile non conoscerlo, impossibile farne a meno. Leggero, colorato, confortevole, questo capo di abbigliamento è molto più di un capo di abbigliamento, è uno stile di vita, un modo per esprimere la propria personalità e (ri)scoprire il valore del tempo libero e degli spazi offerti dalla natura.
Le caratteristiche di un capospalla essenziale del guardaroba moderno.
L’impermeabilità, il volume ridotto, e l’indiscussa funzionalità – quella di preservare con leggerezza da vento e pioggia inattesa – si profilano i suoi elementi distintivi del K-way uomo, che lo hanno reso così celebre, apprezzato, ed utilizzato.
Mantiene infatti all’asciutto per un’intera giornata, occupa poco spazio e può essere indossato all’ultimo minuto in caso di necessità, rivelandosi l’alleato perfetto per qualunque spostamento, sia in città che fuori. E la sua funzione di protezione da agenti climatici “sfavorevoli” non pregiudica la traspirabilità, perché questo capo di abbigliamento non fa sudare, un aspetto che sicuramente fa la differenza. Asciugandosi, tra l’altro, in poco meno di un’ora… un vantaggio non da poco!
Disponibile in un ampio ventaglio di colori – così da consentire a ciascuno di trovare il prodotto che maggiormente incontri i propri gusti – il k-way si caratterizza per il cappuccio regolabile, le due tasche, e l’inconfondibile cerniera bianca con profili gialli. Nel tempo, ovviamente, nuovi modelli hanno fatto la loro comparsa, ma senza “tradire” l’anima, l’essenza, del prodotto originario, che ha sempre conservato l’attenzione per la selezione dei materiali e quella praticità che lo ha sempre contraddistinto sin dalla nascita.
Diverse combinazioni di abbigliamento per ogni occasione.
La sua estrema versatilità lo rende un capo adatto ad essere indossato in diverse cicostanze della vita quotidiana, così da permettere di sperimentare differenti outfit, sino a trovare quello maggiormente indicato per la propria persona.
Per fare un paio di esempi, se è un look casual e confortevole ad essere preferito, potrà abbinarsi il k-way ad un paio di jeans, una t-shirt e un paio di scarpe da ginnastica. Laddove invece se si desidera un look più ricercato, si potrà optare per una giacca cromaticamente vivace, un paio di pantaloni chino, una camicia button down ed un paio di calzature allacciate. Senza dimenticare la possibilità di indossare il k-way sopra un maglione, quando il clima è mite e non richiede la necessità di ricorrere ad un capospalla maggiormente pesante.
Se poi si ha intenzione di trascorrere una giornata all’aria aperta, per una piacevole escursione magari, sarà “strategico” ricorrere ad accostamenti “fatti” di maglie e pantaloni termici con cui stare al caldo. Mentre se le temperature da affrontare si profilano rigide e difficili da “sostenere”, rappresenterà una scelta ottimale quella di affidarsi ad un k-way che funga da “strato” al di sotto di altri capi di abbigliamento.
Insomma… un k-way per ogni occasione! Ed anche il giorno più noioso della settimana farà tornare il buonumore e darà un sapore diverso al tempo che si trascorre fuori casa, grazie ai tanti colori brillanti tra cui si potrà scegliere.

Un po’ di storia: origine del k-way, per la pioggia… e non solo.
Il k-way nasce nel 1965 in un bar di Parigi durante una giornata piovosa, quando il giovane imprenditore Léon-Claude Duhamel nota una donna e due bambini con indosso dei soprabiti in nylon rosso, che si distinguono nell’inevitabile viavai di ombrelli.
Ispirato da quella che per lui è un’assoluta novità, egli realizza un capo nuovo, “insolito”, una sorta di “compromesso” tra un impermeabile ed un ombrello, più confortevole del primo e meno ingombrante del secondo: una giacca in nylon impermeabile con cappuccio che può ripiegarsi all’interno delle sue stesse tasche e può legarsi in vita come un marsupio. Adoperabile in caso di necessità, ed occupante uno spazio assai esiguo, questa giacca è il k-way, una “rivoluzione” in fatto di capispalla, che rappresenta un vero e proprio successo, e che non fa fatica ad accogliere consensi (più che) positivi.
Il motivo di questo nome? Presto detto: inizialmente doveva essere en-cas (de pluie), ossia in caso (di pioggia) – scritto en-k – ma per puntare ad un mercato internazionale si optò per la traduzione inglese k-way appunto (nome che si deve a Jean Castaing, pubblicitario dell’azienda), che “individuò” anche l’azienda fondata da Duhamel.
Con più di 50 anni alle spalle, il k-way “resiste” al tempo che passa, consacrandosi come pressoché immortale, un vero e proprio “oggetto di culto”: tra innovazioni, accostamenti classici e più “creativi”, e l’acquisizione italiana, questo capo di abbigliamento continua a distinguersi per qualità tecniche e stile unico, profilandosi come indispensabile in tutte le stagioni. E non solo in caso di cattivo tempo.