Una dieta ricca di flavonoidi, secondo recenti studi condotti in tal proposito, sembra essere in grado di aiutare a contrastare malattie cognitive come appunto la demenza senile; sicuramente, la dieta è uno dei fattori che può offrire possibili effetti benefici al cervello.
Esistono delle categorie di flavonoidi che sono contenute in alcuni alimenti come agrumi, frutti di bosco, cacao e thè verde. Anche gli omega 3, ovvero i grassi buoni, presenti in larga misura nel pesce azzurro e nei semi di lino svolgono un ruolo davvero importante una volta consumati. Pur essendone il nostro cervello ricco, il corpo non è in grado di sintetizzarli autonomamente, ragion per cui un’alimentazione varia ed equilibrata, seguita da un nutrizionista, può garantirne un apporto adeguato.
I migliori regimi alimentari per il cervello.
I regimi alimentari apprezzati dagli specialisti e studiosi sono la dieta mediterranea e la Mind, perché favoriscono il consumo di prodotti freschi, legumi, noci, pesce, cereali integrali e olio d’oliva. Entrambi i regimi alimentari non solo sono ricchi di flavonoidi ma anche di carotenoidi, antiossidanti e fibre, possiedono bassi livelli di grassi saturi, di zuccheri e limitano il consumo di cibi potenzialmente dannosi, come carni processate e cibi pronti che spesso sono un mix di grassi, zucchero e sale.
Dieta mediterranea: in cosa consiste?
La dieta mediterranea, in particolare, è un concetto più ampio, si caratterizza per essere un’alimentazione basata su cibi vegetali ovvero verdura, frutta, cereali integrali, un modesto consumo di alimenti di origine animale (carni magre, pesce, uova, latticini) e un basso consumo di carne rossa, processata (salumi e preparazioni industriali) e vari zuccheri (come dolciumi).
Per rendere più semplice la comprensione del consumo di ogni alimento in quantità e frequenza giornaliera, sono state create dal Ministero della Salute le cosiddette “piramidi alimentari italiane”. La piramide alimentare giornaliera si pone come obiettivo quello di fornire indicazioni sulla frequenza del cibo che può essere consumata scegliendo tra vari gruppi di alimenti.
Quella settimanale, invece, si basa sul consumo nell’arco dei sette giorni, in quanto non tutti gli alimenti vanno consumati ogni giorno. Per i secondi piatti, i legumi possono essere consumati tutti i giorni, il pesce 3-4 volte a settimana cambiando la tipologia, la carne magra 2-3 volte a settimana (tacchino e pollo), i formaggi 1-2 volte a settimana, le uova 1-2 volte a settimana, l’affettato e la carne rossa 1 volta a settimana.
Alla base della piramide troviamo il consumo di acqua, con almeno 6 bicchieri al giorno, un’indicazione che può cambiare in base alle caratteristiche fisiologiche ed eventuali patologie di ogni individuo, al consumo energetico e alla stagione.
La Mind: come funziona?
Nel 2015 nasce la dieta Mind, “Mediterranean dash Intervention for Neurodegenerative Delay”, grazie alla collaborazione tra la Rush University Medical Center e della Harvard Chan School of Public Health, con l’obiettivo di sfruttare alimenti e nutrienti per avere possibili effetti benefici la salute del cervello e le prestazioni cognitive.
La dieta Mind si basa sul consumo di frutta, principalmente bacche, verdure a foglia verde, noci, olio d’oliva, cereali integrali, pesce, fagioli e pollame; limita, invece, il consumo di burro, formaggi, carni rosse, fritti e dolci.
Il primo studio condotto su questo regime alimentare sembra avere esaminato quasi mille partecipanti, dimostrando che una dieta basata su alti livelli di polifenoli e componenti antiossidanti possa invertire il meccanismo dello stress ossidativo e dell’infiammazione.
La dieta Mind si basa, quindi, sul consumo di 15 alimenti vegetali: 10 sono considerati utili per la salute e con possibili effetti benefici. Sono inclusi nell’alimentazione verdure a foglia verde e altri vegetali, frutta secca, frutti di bosco, fagioli, cereali integrali, pesce, pollame, olio d’oliva e vino.
Al contrario, vengono considerati “cattivi” la carne rossa, il burro e la margarina, i formaggi, i dolci e i prodotti di pasticceria, fast food e cibi fritti.
Secondo quanto viene consigliato dagli esperti che suggeriscono questo tipo di alimentazione, non si può omettere il consumo di 3 porzioni di cereali integrali, un’insalata e un altro piatto a base di verdure, piatti che quotidianamente devono essere consumati, accompagnati da un bicchiere di vino.
Il consumo di fagioli e noci o altra frutta secca, invece, deve essere regolare. Il pesce viene consigliato almeno una volta a settimana, carne bianca e frutti di bosco almeno due volte ogni sette giorni.
I frutti di bosco rappresentano un elemento fondamentale in questa che sembra avere possibili effetti benefici sul nostro cervello. In particolare, i nutrizionisti consigliano il consumo dei mirtilli che vengono considerati estremamente benefici per le funzioni della mente. Ottime le fragole, che sembrano avere possibili effetti benefici sulle funzioni cognitive.
Stile di vita e alimentazione
La sola alimentazione non può di certo fare miracoli, specialmente quando in gioco ci sono patologie come quelle neuro degenerative. Ovviamente l’approccio alimentare deve affiancare quello farmacologico, prescritto dagli specialisti. È altresì fondamentale seguire uno stile di vita sano che protegga da alcuni fattori di rischio, come quelli infiammatori, che riguardano varie malattie: da quelle neurodegenerative al cancro, dal diabete e all’obesità.
Gli esperti raccomandano di svolgere attività fisica, di non fumare, prevenire l’obesità, di tenere sotto controllo i valori come il colesterolo alto e l’ipertensione. Condurre una vita attiva sia a livello mentale che sociale può essere un ottimo aiuto, così come contrastare i deficit uditivi indossando appositi apparecchi acustici, per evitare di isolarsi dal mondo circostante.
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