Il tumore alla tiroide è considerato un cancro ‘buono’, infatti, è poco aggressivo e con oltre il 75% delle guarigioni. Inoltre è un tumore ‘fantasma’ perché la maggiore parte delle persone non sa di soffrirne.
Cos’è il tumore alla tiroide? Questa tipologia di tumore ha origine dalla trasformazione delle cellule della ghiandola della tiroide. Una ghiandola situata nel collo, poco sotto alla cartilagine tiroidea. La tiroide è molto importante per il nostro organismo, infatti, produce gli ormoni tiroidei che regolano: il battito cardiaco, la temperatura corporea e anche il metabolismo.
Le tipologie del tumore alla tiroide. Abbiamo diverse tipologie di tumore. La più frequente (tra il 90% dei casi) è quella papillare e follicolare. Poi abbiamo la forma scarsamente differenziata, la forma midollare, la forma indifferenziata o anaplastica.
Sopravvivenza elevata. I dati parlano di una sopravvivenza molto alta ma non per tutte le tipologie del tumore alla tiroide. Le forme ben differenziate hanno un tasso di guarigione completa oltre il 90%. Mentre per le altre forme di tumore, i dati di guarigione sono lievemente più bassi.
Chi è più a rischio? Questo tumore colpisce in prevalenza le donne con una proporzione di quattro a uno con gli uomini. E come riportato sempre in quest’articolo, il tumore alla tiroide è considerato ‘fantasma’ per diversi aspetti. Infatti, secondo una stima circa il 15% delle tiroidi esaminate durante le autopsie, hanno rivelato una presenza tumorale non diagnosticata, quando la persona era ancora in vita. Tutto questo perché nella maggior parte dei casi, il tumore non da segnali, si sviluppa molto lentamente e al tempo stesso è poco invasivo.
I fattori di rischio. I fattori che mettono a rischio una persona di sviluppare questo tumore sono diversi, il più comune è senza dubbio la carenza di iodio. Un secondo fattore di rischio è l’eccessiva esposizione alle radiazioni ionizzate, infatti, è più comune nelle persone che hanno subito dei trattamenti con radioterapia nella parte del collo.
Quali sono i sintomi? Diciamo che il segno più comune con cui è possibile riconoscere il tumore alla tiroide è un nodulo (isolato) situato all’interno della stessa ghiandola. Non è detto però che tutti i noduli tiroidei siano cancerogeni. In molti casi si sono rivelati tumori benigni.
L’evoluzione del tumore. Dicevamo che la sua evoluzione è molto lenta ma in casi di particolari come nel tumore anaplastico (forma molto rara) può attaccare la laringe, l’esofago e la trachea, causando difficoltà nell’alimentazione e nella respirazione del paziente colpito.
I ricercatori hanno dimostrato che i maschi sono maggiormente esposti alla forma papillare o a quella follicolare con età superiore a 55 anni. Il carcinoma midollare ha quattro stadi di gravità, mentre il carcinoma anaplastico essendo molto aggressivo, ha la classificazione di quarto stadio di gravità.
La prevenzione è un’arma a nostro vantaggio. Non dimentichiamolo mai.
Foto di copertina: Mohamed Hassan da Pixabay