L’ultimo fine settimana sulla leggendaria pista di Spa-Francorchamps sta segnando uno dei momenti più difficili della carriera di Lewis Hamilton.
Dopo l’eliminazione sorprendente nelle qualifiche della gara sprint di venerdì, dove un errore ed un testacoda all’ultima chicane lo hanno confinato al 18° posto, oggi è arrivato un altro duro colpo per il ferrarist: eliminazione in Q1 delle qualifiche per il Gran Premio (Pole per Norris, 3a posizione per un grande Charles Leclerc), a causa di un giro cancellato per track limits, in una sessione ancora una volta compromessa dalla pressione e dalla mancanza di serenità.
Le difficoltà di Hamilton in pista
Nel dettaglio, Hamilton si è trovato costantemente in bilico nella zona eliminazione a causa di un errore sulla prima tornata lanciata. Poi, appena sembrava in grado di passare il taglio con un tempo competitivo, un’altra sbavatura e l’uscita dai limiti della pista hanno portato alla cancellazione del suo giro migliore, decretando la sua prematura uscita di scena dalla qualifica ufficiale della domenica. Un copione troppo simile a quello della Sprint, dove un testacoda nel momento decisivo aveva già minato un weekend psicologicamente pesantissimo.
Su Lewis Hamilton, una pressione che non dà tregua
Questi errori reiterati — insoliti per un sette volte campione del mondo — puntano il riflettore sulla dimensione mentale di Hamilton. Il campione britannico, nonostante abbia conquistato pole, vittorie e record ineguagliabili, ha riconosciuto più volte pubblicamente le sue battaglie interiori. La pressione costante delle aspettative, le difficoltà nel gestire la carriera e gli episodi di bullismo e razzismo subiti fin da piccolo sono pesi che Hamilton si porta dietro da tutta la vita:
“Ho avuto momenti davvero difficili già dai vent’anni. Ho sofferto di depressione sin da molto giovane, intorno ai 13 anni. Credo sia stata la pressione delle gare e la fatica a scuola. Il bullismo. Non avevo nessuno con cui parlarne.”
Il 2025, anno di transizione verso la Ferrari dopo una lunga permanenza in Mercedes, sembra aver acuito le tensioni. La ricerca di equilibrio mentale, attraverso meditazione e introspezione, è diventata fondamentale nella routine del pilota:
“Ho iniziato a svegliarmi presto per meditare e correre, un modo per riconnettermi con me stesso, capire cosa posso fare e gestire le mie emozioni.”
Lo sguardo agli altri: la fragilità dei grandi
I frequenti errori nelle sessioni ad alta pressione, come quelli visti a Spa, non sono solo la conseguenza di difficoltà tecniche o di un’auto non perfetta. Sono sintomi di una tensione psichica che affiora quando la mente non è libera, quando la paura di sbagliare diventa un ostacolo più grande dei rivali in pista. Ed anche per un fuoriclasse del livello di Hamilton, il limite può diventare una trappola invisibile ma letale.
Spa 2025 ci restituisce l’immagine di un uomo, prima ancora che un campione: vulnerabile, combattuto, alla ricerca di nuovi equilibri.
In questa lotta silenziosa, Lewis Hamilton sta riscrivendo un’altra pagina della sua leggenda, fatta non solo di pole e vittorie, ma anche di fragilità ed umanità.
