Il 14 novembre 2023, il Napoli ha annunciato il ritorno di Walter Mazzarri sulla sua panchina, a dieci anni dal suo addio, dopo l’esonero di Rudi Garcia.
Il tecnico toscano, che aveva guidato gli azzurri dal 2009 al 2013, ha preso il posto di Rudi Garcia, esonerato dopo una serie di risultati negativi che avevano fatto scivolare il Napoli al settimo posto in classifica, a 12 punti dalla capolista Juventus.
Il Napoli di Mazzarri: una squadra vincente e spettacolare
Il primo periodo di Mazzarri al Napoli è stato uno dei più gloriosi della storia del club.
In quattro stagioni, il tecnico ha portato gli azzurri a vincere una Coppa Italia (nel 2012, la prima dopo 25 anni), a raggiungere una finale di Supercoppa Italiana (persa ai rigori contro la Juventus nel 2012) e a qualificarsi tre volte per la Champions League, arrivando fino agli ottavi di finale nel 2012, dove fu eliminato dal Chelsea poi campione d’Europa. In campionato, il Napoli di Mazzarri ha sempre lottato per le prime posizioni, sfiorando lo scudetto nel 2013, quando terminò al secondo posto a 9 punti dalla Juventus.
Il Napoli di Mazzarri era una squadra che giocava un calcio moderno, aggressivo e spettacolare, basato sul modulo 3-5-2, che valorizzava le qualità degli esterni di centrocampo e delle punte. Il tridente offensivo, formato da Edinson Cavani, Marek Hamsik e Ezequiel Lavezzi, era uno dei più forti e temuti d’Europa, capace di segnare 104 gol in 151 partite tra il 2010 e il 2013.

Il reparto difensivo, invece, era guidato da Paolo Cannavaro, fratello minore del campione del mondo Fabio, che faceva da leader e da punto di riferimento per i compagni. In mezzo al campo, spiccavano le prestazioni di Gokhan Inler, Walter Gargano e Blerim Dzemaili, che garantivano equilibrio, dinamismo e qualità nella costruzione del gioco.
In porta, infine, c’era Morgan De Sanctis, un portiere affidabile e carismatico, che si distingueva per le sue parate decisive e per la sua capacità di comunicare con la difesa.
Il Napoli di Mazzarri era una squadra che sapeva adattarsi alle diverse situazioni di gioco, alternando momenti di pressing alto e di possesso palla a fasi di ripartenza e di contropiede.
Il tecnico toscano era bravo a sfruttare le caratteristiche dei suoi giocatori, a cambiare modulo a partita in corso e a sorprendere gli avversari con le sue scelte. Tra le sue armi migliori, c’erano le palle inattive, sia offensive che difensive, che venivano studiate e preparate con cura.
Il Napoli di Mazzarri era una squadra che non si arrendeva mai, che lottava fino alla fine e che trasmetteva grinta e passione ai suoi tifosi. Chi ricorda la famosa Zona Mazzarri ?

Riuscirà il ritorno di Walter Mazzarri a risollevare il morale del Presidente e dei Tifosi del Napoli?
Il Napoli di oggi è una squadra che ha perso la sua identità Spallettiana, che ha mostrato fragilità e discontinuità, e che ha deluso le aspettative dei suoi tifosi.
Il ritorno di Mazzarri al Napoli è una scommessa per entrambe le parti, che cercano di rilanciarsi dopo un periodo difficile. Il tecnico toscano ha l’occasione di dimostrare il suo valore e di riprendersi il cuore dei tifosi azzurri, che lo avevano salutato con affetto e riconoscenza nel 2013. Il Napoli, invece, ha la possibilità di ritrovare la sua identità e la sua competitività, e di tornare a lottare per gli obiettivi che gli competono.
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