L’eredità di 156 milioni di dollari di Prince, il geniale artista di “Purple Rain“, continua a essere al centro di una complessa battaglia legale, che si prolunga ormai da otto anni.
Questa volta, la disputa si svolge in un tribunale del Delaware, dove due ex collaboratori, L. Londell McMillan e Charles Spicer, hanno presentato una denuncia contro quattro eredi di Prince: una violazione contrattuale sarebbe alla base del nuovo contenzioso per il controllo della Prince Legacy LLC, una delle due entità create nel 2022 per gestire l’ingente patrimonio lasciato dall’artista.
Primary Wave Music, che detiene l’altra metà dell’eredità – salomonicamente ripartita in egual misura tra le due organizzazioni costituite ad hoc dopo una prima interminabile battaglia legale – non risulta comunque essere coinvolta nella controversia, nonostante sia parte sostanziale della questione.
In tribunale ancora gli ex collaboratori contro i famigliari di Prince

Le lotte intestine per l’eredità della rockstar di Minneapolis scoppiano all’indomani della sua morte: nel 2016, Prince Roger Nelson, all’età di 57 anni ed all’apice di una carriera formidabile, viene ritrovato privo di vita per una overdose di oppiacei, senza lasciare un testamento nè mogli o figli. Una circostanza, questa, che ha del paradossale, soprattutto se per un artista che aveva lottato tenacemente per il controllo della propria musica.
L’incertezza generata da questa situazione ha quindi scatenato una serie di contenziosi legali che sembravano essersi conclusi nel 2022, con una spartizione dell’eredità dell’artista in parti uguali in due entità – la Prince Legacy LLC e la Primary Wave Music, appunto – attraverso le quali continuare a tutelare gli interessi degli eredi amministrando il lascito testamentario e i nuovi proventi derivanti dallo sfruttamento dei diritti delle opere di Prince.
Violazione contrattuale: la guerra per l’eredità continua
Tuttavia, le cose non sono andate come previsto e ora McMillan e Spicer accusano i parenti della star – le sorellastre Sharon e Norrine Nelson, e i nipoti Breanna e Allen Nelson di cercare di escluderli dalla Prince Legacy LLC, violando l’accordo concluso in precedenza e causando danni significativi agli sforzi di “preservare e proteggere la legacy di Prince”. L’accusa mossa dagli ex collaboratori della star di “Purple Rain” alle sorellastre è di aver tentato di cedere le proprie quote a Primary Wave, creando uno squilibrio nel controllo dell’entità e nella ripartizione del lascito ereditario.

“I Nelson mancano di competenze nel campo degli affari e del management e non hanno esperienza nell’industria musicale né nella negoziazione di accordi di alto livello” – avrebbero dichiarato McMillan e Spicer a Billboard ed ora temono “danni irreparabili” alle relazioni e ai proventi della società, oltre a sottolineare che “le interferenze e l’intervento dei Nelson rendono impossibile portare avanti il mandato di Prince Legacy“.
Prince, una macchina da soldi anche da morto
Nel frattempo, la musica di Prince continua a generare profitti significativi e la star di Minneapolis si conferma una macchina da soldi anche dopo la sua morte. A distanza di un mese dall’uscita del cofanetto deluxe “Diamond and Pearls” – con una vasta collezione di inediti – è stato messo all’asta lo scenografico guardaroba del cantante, destinato a diventare parte di un futuro musical teatrale e, recentemente, il produttore Orin Wolf ha annunciato una nuova versione per il palcoscenico di “Purple Rain”, il film del 1984 a sfondo autobiografico che fece di Prince una megastar e gli valse l’Oscar per la “miglior canzone originale“.
Seguici sui Social