Un capolavoro enigmatico al centro della ricerca contemporanea.
L’opera d’arte e la tecnologia avanzata si sono fuse in un progetto straordinario che mette al centro il dipinto “San Giovanni Battista” attribuito alla cerchia di Leonardo da Vinci. Grazie alla collaborazione tra Banca Patrimoni Sella & C. e la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, il celebre dipinto è stato sottoposto a nuovi studi storico-critici e diagnostici, i primi dopo 40 anni dall’ultima analisi scientifica.
Questa iniziativa non solo ha gettato nuova luce su un’opera tanto enigmatica quanto affascinante, ma ha anche ribadito il ruolo del mecenatismo culturale come forza propulsiva per l’arte e la conoscenza.
Innovazione e tradizione: le tecnologie diagnostiche al servizio dell’arte.
La ricerca ha adottato strumenti diagnostici all’avanguardia per esplorare i segreti del dipinto senza intaccarne l’integrità. Tecniche come la fluorescenza ultravioletta (UV), la fluorescenza a raggi X (XRF) e la riflettografia infrarossa multispettrale (IR) hanno consentito un’analisi in situ, evitando la movimentazione dell’opera.
Grazie a queste tecnologie, i ricercatori hanno individuato dettagli preziosi sulla tecnica esecutiva e sui materiali, come l’uso del prezioso pigmento di lapislazzuli per il fondo del dipinto, segno di un committente di altissimo rango.

Nuove prospettive critiche: il confronto con il Cristo Redentore.
Una delle scoperte più interessanti riguarda il confronto tra il San Giovanni Battista ed il dipinto Cristo Redentore attribuito a Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaì, allievo di Leonardo. Il confronto critico e diagnostico ha escluso la possibilità che i due dipinti siano stati eseguiti dalla stessa mano, aggiungendo complessità alla già intricata vicenda attributiva del “San Giovanni Battista”.
Il valore del mecenatismo culturale.
La direttrice artistica di Banca Patrimoni Sella & C., Daniela Magnetti, ha sottolineato come la cultura sia una delle chiavi per lo sviluppo delle comunità. Questa iniziativa rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra il settore privato e le istituzioni culturali, dimostrando come il sostegno all’arte possa generare un impatto profondo e duraturo.
Monsignor Marco Navoni, prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, ha ribadito che il mecenatismo è fondamentale per arricchire le collezioni museali e promuovere il patrimonio artistico.
Un libro per svelare i risultati della ricerca.
I risultati del progetto sono stati raccolti in un volume che unisce rigore scientifico e accessibilità. Con contributi di esperti come Edoardo Villata, Thierry Radelet e Antonio Forcellino, il libro sarà distribuito alle principali biblioteche d’arte nazionali e internazionali, rendendo le nuove scoperte fruibili sia alla comunità accademica che agli appassionati d’arte.

Oltre il dato scientifico: l’importanza del contesto storico-artistico.
Gli esperti coinvolti hanno evidenziato l’importanza di combinare l’analisi scientifica con una riflessione storico-artistica più ampia. Questo approccio integrato ha permesso di sviluppare nuove interpretazioni e intuizioni, contribuendo a una comprensione più profonda del dipinto e della sua epoca.
Una nuova vita per un capolavoro dunque…
Il progetto rappresenta un esempio di come l’arte possa essere riscoperta e valorizzata attraverso la collaborazione tra tecnologia, mecenatismo e ricerca. Il “San Giovanni Battista” non è solo un capolavoro del passato, ma anche un ponte verso il futuro della conservazione e dello studio artistico.
Con questa iniziativa, Banca Patrimoni Sella & C. e la Veneranda Biblioteca Ambrosiana hanno dimostrato come l’amore per il bello possa unirsi a un impegno concreto per la conoscenza e la cultura, ispirando nuove generazioni di studiosi e appassionati.