Disegni e dipinti per conoscere il maestro del Romanticismo italiano Francesco Hayez.
Francesco Hayez è protagonista di una mostra inaugurata il 17 ottobre a Torino per scoprire tecniche e segreti del suo processo creativo. Un approccio inedito, con il confronto tra celebri dipinti ed i rispettivi disegni preparatori. Le varie sezioni della mostra propongono opere che provengono da collezioni pubbliche e private, oltre che dalla stessa Galleria di Arte Moderna.
Uno sguardo originale su Francesco Hayez.
Rispetto ad altre esposizioni su questo artista, la mostra di Torino “Hayez. L’officina del pittore romantico” utilizza un approccio inedito, proponendo un confronto fra ben noti dipinti del maestro ed i relativi disegni preparatori. Questa modalità permette di compiere un viaggio nel tempo alla scoperta delle sue diverse fasi espressive e dei mutamenti della sua officina.
Non a caso, infatti, Francesco Hayez è artista poliedrico: partito dal neoclassico, è successivamente diventato uno dei massimi rappresentanti della pittura romantica italiana. Grande ritrattista, interpreta nella sua opera anche le istanze sociali e politiche della sua epoca, tanto che è ritenuto per la pittura ciò che il Manzoni fu per la letteratura.
Disegno e dipinto.
Rispetto ai suoi contemporanei, Hayez adotta un approccio alternativo: il disegno non è per lui una traccia accurata da seguire fedelmente, ma solo un rapido schizzo, la rappresentazione estemporanea di un’idea. Egli dipinge “di prima” i suoi quadri, modificandone il progetto anche in corso d’opera, basandosi sull’estro del momento. Il disegno rimane centrale come studio della composizione pittorica, come modello da impiegare in tempi successivi, come mezzo di studio per la gestualità delle figure e l’espressione dei volti. Celebri sono anche i suoi d’apres, eseguiti a matita, inchiostro o ad acquarello, recanti dediche agli amici per i quali erano realizzati. Molti esempi di tale produzione sono esposti a Torino per la prima volta.
Le opere in mostra.
Il percorso espositivo consente quindi di rileggere capolavori come il “Laocoonte” e la serie di “Maddalene”, tipiche rappresentanti di bellezza e sensualità del periodo romantico, ma anche esempi della pittura storica di Francesco Hayez come “Congiura dei Lampugnani” e “Pietro l’eremita che predica la prima Crociata”. Il “Bagno di ninfe” sembra anticipare il Manet di “Le déjeuner sur l’herbe”, e non mancano i ritratti (L’Ammalata”).
Sono noti i ritratti che Hayez fece dei suoi grandi contemporanei: Cavour, Manzoni, Massimo D’Azeglio. Altre opere in mostra ritraggono il periodo della decadenza della Repubblica di Venezia. La “Meditazione” è stata letta come una celebrazione della patria “bella e perduta” dopo la sconfitta del 1848, mentre il celeberrimo “Bacio” sembra suggerire che quella idea possa realizzarsi. Esempi della pittura “politica” di Francesco Hayez, che conobbe Manzoni e Verdi e ne condivise gli ideali.
La mostra su Francesco Hayez.
Aperta al pubblico dal 17 ottobre 2023 al 1° aprile 2024, con orario da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00, la mostra è a cura di Fernando Mazzocca ed Elena Lissoni. È organizzata con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Brera, da cui proviene una cinquantina di disegni e di cui Francesco Hayez fu professore di pittura per circa quaranta anni. La sua carriera fu infatti molto lunga (Venezia 1791 – Milano 1882).