Dopo una cocente giornata di sole di luglio, che ha surriscaldato turisti, passanti, appassionati, lavoratori, e cittadini, giunge finalmente il tramonto su Bologna e sulla splendida Piazza Maggiore.
La fontana del Nettuno prodiga di freschi zampilli si concede agli ultimi scatti e intanto una tranquilla folla si appresta ad occupare la platea della rassegna cinematografica pensata per questa rovente estate bolognese: Sotto le stelle del cinema.
In poco tempo come sono scese le ombre e una leggera e piacevole brezza accarezza la piazza che nel frattempo è diventata una incredibile marea di facce e di voci e di bisbigli.
La proiezione della serata è ‘Piccolo Corpo’, del 2021, una produzione Italia-Slovenia-Francia, della regista Laura Samani per Nefertiti Film.
La giovane regista ha frequentato il liceo classico Dante Alighieri a Trieste si è poi iscritta alla facoltà di lettere e filosofia presso l’Università di Pisa, conseguendo la laurea triennale nel 2012 in Discipline della Arti e della Comunicazione. L’anno successivo si è iscritta al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove si diploma in regia nel 2015. Gira diversi cortometraggi, tra cui “La santa che dorme”nel 2016 che viene presentato in anteprima a Cannes Cinèfoundation, Nel 2018 ha lavorato per l’Associazione Maremetraggio, conducendo il video-laboratorio Città visibile, finanziato da Siae Bando Sillumina – Periferie Urbane di Valmaura, a Trieste.
Realizza il suo primo lungometraggio nel 2021, Piccolo Corpo. (fonti Wikipedia)
La cosa speciale, oltre ad una meravigliosa città, Bologna, e ad uno straordinario pubblico, è stata assistere, prima della proiezione, all’intervista sul palco della giovane regista triestina, Laura Samani, e alla sua premiazione come miglior opera prima tra le opere scelte per la quinta edizione della rassegna I(n) soliti ignoti – Nuovi protagonisti del cinema italiano.
Il tema del film è una storia di donne, un amore materno più forte di tutto, una giovane madre alla ricerca di un santuario che si trova in un luogo lontano e inaccessibile.
Trama: In una piccola isola del Friuli-Venezia Giulia, in inverno, agli inizi del Novecento, la giovane Agata partorisce una bambina purtroppo già morta. La tradizione cattolica dice che la bambina, che non ha mai fatto neppure un respiro, non può essere battezzata. La sua anima è condannata al Limbo, senza nome, senza importanza, come se non fosse mai esistita. Ma una donna, di nascosto dalla comunità, informa la ragazza che esiste una persona che può aiutarla: un montanaro. L’uomo le confida che sulle montagne a Nord c’è un luogo, un santuario, dove i bambini vengono riportati in vita il tempo di un respiro, quello necessario per battezzarli.
Agata, contro il parere di tutti, non aiutata dal padre della bambina, un giovane pescatore, oramai rassegnato alla perdita della prima figlia, lascia l’isola e intraprende un viaggio pericoloso, con il piccolo corpo della figlia nascosto in una scatola di legno. Incontra Lince, un ragazzo solitario, problematico, che conosce il territorio e le offre il suo aiuto in cambio della metà del contenuto della misteriosa scatola. Nonostante i problemi e la diffidenza reciproca, portano avanti il percorso con coraggio e amicizia avvicinandosi ad un miracolo che sembra impossibile, ma che è l’unica speranza per Agata.
La rassegna è stata organizzata in collaborazione con Fice-Emilia-Romagna ed ha confermato la volontà di voler promuovere le migliori opere prime e seconde italiane della stagione appena trascorsa e offrire anche una occasione per il pubblico di scoprire film poco visti in sala. Nuovi autori e nuove autrici di grande qualità nel panorama del nostro cinema.
Il premio per la migliore opera, consistente in una stampa del film su pellicola offerta dalla Cineteca di Bologna presso il suo laboratorio L’Immagine Ritrovata, è stato attribuito da una giuria presieduta da Edoardo Gabbriellini e composta dagli Amici della Cineteca e dai Volontari del Cinema Ritrovato.
Vale la pena ricordare l’importanza della Fondazione che si occupa della Cineteca di Bologna: nel 2012 è l’anno in cui la Cineteca è diventata una Fondazione. Una nuova forma che ha portato linfa vitale al settore, ma anche al lavoro, alla ricerca, per avere così una presenza significativa nel campo della cultura cinematografica. Le linee guida della Fondazione sono, oltre ad una grande passione e competenza, una grande attenzione nei confronti del passato ma con una vista ben aperta sul futuro.

La Fondazione Cineteca di Bologna è dunque un luogo di conservazione archivistica e di restauro, di promozione e diffusione del cinema e dell’audiovisivo, di formazione, di ricerca, di produzione editoriale.
Una Cineteca oggi pronta a confrontarsi con tutte le sfide che il cinema, in un’epoca di così profonde mutazioni (tecnologiche, estetiche, sociali), pone a chi si dà come obiettivo la sua salvaguardia, la sua valorizzazione, la sua comprensione. (fonte sito web cineteca Bologna)
“Sotto le stelle del cinema” continua in Piazza Maggiore a Bologna fino al 14 agosto in orario 21.45.
Uno spettacolo per tutti, un momento unico e imperdibile.
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