L’intelligenza artificiale è una tecnologia che sta rivoluzionando il mondo del lavoro, creando nuove opportunità ma anche nuove sfide.
L’IA è in grado di simulare il pensiero umano, apprendere dai dati, risolvere problemi e svolgere attività complesse; può portare a benefici economici, sociali e ambientali, ma anche a rischi di disoccupazione, disuguaglianza e impatto etico.
In Italia, l’IA ha un impatto diverso a seconda del livello di qualificazione dei lavoratori. Secondo uno studio del Fondo Monetario Internazionale, l’IA potrebbe ridurre la domanda di lavoro in Italia dal 2025, soprattutto per i lavoratori con competenze basse o medie, che sono più esposti al rischio di sostituzione da parte delle macchine. Al contrario, i lavoratori con competenze elevate, che svolgono occupazioni come manager, professionisti, tecnici e professionisti associati, potrebbero beneficiare dell’IA, che potrebbe aumentare la loro produttività, la loro creatività e la loro retribuzione.
Tuttavia, l’Italia soffre di una carenza di lavoratori altamente qualificati, sia tra i cittadini italiani che tra quelli stranieri. Secondo i dati di Eurostat, l’Italia ha una delle percentuali più basse di occupati con competenze elevate tra i paesi dell’Unione Europea, pari al 21,9% nel 2020, contro una media europea del 36,6%. Inoltre, l’Italia ha una delle quote più basse di immigrati con competenze elevate, pari al 9,4% nel 2019, contro una media europea del 18,6%.
Tuttavia, queste misure potrebbero non essere sufficienti a rendere l’Italia un paese attraente e competitivo per i lavoratori altamente qualificati, se non vengono accompagnate da altri interventi, come il miglioramento della qualità del sistema educativo, la valorizzazione del merito e della professionalità, la promozione dell’innovazione e della digitalizzazione, la creazione di un ambiente favorevole agli investimenti e alla crescita, la garanzia di diritti e tutele per i lavoratori, la riduzione della burocrazia e della pressione fiscale, la tutela dell’ambiente e della salute, ecc.
L’intelligenza artificiale è una sfida e un’opportunità per l’Italia, che richiede una visione strategica e una collaborazione tra tutti gli attori coinvolti: istituzioni, imprese, sindacati, università, centri di ricerca, società civile.
Solo così l’Italia potrà cogliere i benefici dell’IA e affrontare i rischi, garantendo una transizione equa e inclusiva verso il futuro del lavoro.